stepchild adoption e le altre cose - di Renato La Manna -

 

Oggi in Italia è stata intrapresa una dura lotta sulle unioni Gay.

 

Si organizzano convegni, incontri, manifestazioni pro e contro.

 

Tutto a base di colpi bassi ed “alti”.

 

E, chi più ne ha, più ne metta.

 

Alcuni si sono, pure, slogati la lingua nel tentativo di pronunciare: “stepchild adoption” (dimenticando che in italiano si potrebbe dire: “adozione del figliastro”).

 

Ma molti, chissà perché, si dimenticano a spiegare alla gente in cosa consiste questa fantomaticastepchild adoption”, forse per far sentire tutti degli stupidi, tanto che nessuno chiede cosa significa.

In pratica si tratta di un istituto giuridico che consente al figlio di essere adottato dal partner (unito civilmente o sposato) del proprio genitore (appunto: adozione del figliastro).

 

In Italia l'adozione in casi particolari è disciplinata sin dal 1983 con Legge 4 maggio 1983, n. 184 “Diritto del minore ad una famiglia” e permette l'adozione del figlio del coniuge, purché vi sia il consenso del genitore biologico ed a condizione che l'adozione corrisponda all'interesse del figlio. E' previsto anche il consenso del figlio qualora abbia già compiuto i 14 anni. Nel caso sia tra i 12 e i 14 anni d'età il Giudice è tenuto ad ascoltare la sua opinione e tenerne conto.

 

Il procedimento di adozione non è automatico e si propone avanti il Tribunale per i minorenni che effettua un'indagine sull'idoneità affettiva, la capacità educativa, la situazione personale ed economica, la salute e l'ambiente familiare dell'adottante.

 

Sino al 2007, era ammessa solo per le coppie sposate: successivamente il Tribunale per i minorenni di Milano prima e quello di Firenze poi, hanno esteso questa facoltà anche ai conviventi eterosessuali, ritenendo in questo caso che fosse interesse del minore che al rapporto affettivo fattuale corrispondesse anche un rapporto giuridico, consistente in diritti ma, soprattutto, doveri.

 

Fino a qui, tutto bene, i problemi insorgono quando si è cominciato a parlare di riconoscimento delle coppie gay e, quindi, dell’attribuzione di questa forma di adozione anche in caso di coppie omosessuali.

 

Il Tribunale dei minori di Roma, nel 2014, ha riconosciuto la prima adozione omossessuale, infatti ha consentito ad una donna di adottare la figlia naturale della propria compagna. Le donne si erano sposate in Spagna e sempre all'estero erano ricorse alla procreazione eterologa assistita per avere un figlio. Il tribunale si è basato sull'articolo 44 della legge sull’adozione del 4 maggio 1983, cioè, il Tribunale, non ha creato alcun nuovo diritto ma si è limitato a riconoscere una situazione già esistente, nell’esclusivo interesse del minore.

 

Inoltre, nel 2011, la Corte di Cassazione aveva confermato l'affidamento di un bambino alla madre che viveva con la sua compagna, stabilendo in una sentenza che è un “mero pregiudizio” sostenere che sia dannoso per i bambini crescere in una famiglia omosessuale.

 

Quindi, non vedo nulla di strano nel riconoscere un tale diritto, naturalmente dopo avere verificato (magari, sentendo il minore quando possibile) che tale adozione corrisponda all’ “esclusivo interesse del minore” e non ad una semplice “voglia di maternità o, paternità” dell’adulto.

 

Il problema si pone, solo in quanto, in ogni Paese civile e democratico, le “battaglie” di partito e/o di sindacato, dovrebbero essere graduate in base ad una scala di valori che rispecchi i reali bisogni dei cittadini.

 

Nessun partito dovrebbe dimenticare che oggi esistono dei gravi problemi nel mondo del lavoro.

 

Il rapporto di lavoro, con il Job Act, è diventato precario poiché prevede la legittimità di ogni forma di licenziamento senza obbligo di reintegra neanche nel caso in cui si accerta l’illegittimità del licenziamento.

 

Le tasse universitarie sono diventate talmente alte da vanificare, per molte famiglie, lo stesso diritto costituzionale allo studio.

 

Non parliamo della sanità, dove i tagli hanno creato un sistema che rischia di diventare proibitivo per i non abbienti.

 

Le banche e le finanziarie di mezzo mondo la fanno da padroni, facendo dimenticare ai partiti i diritti fondamentali dell’uomo.

 

Insomma, io mi chiedo: “Ma che C…O di mondo stiamo costruendo attorno per i nostri figli adottati e naturali?

 

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Commenti: 1
  • #1

    Renato (domenica, 07 febbraio 2016 21:39)

    LEGGE 4 maggio 1983, n. 184
    Diritto del minore ad una famiglia.
    TITOLO IV
    DELL'ADOZIONE IN CASI PARTICOLARI

    CAPO I
    DELL'ADOZIONE IN CASI PARTICOLARI
    E DEI SUOI EFFETTI
    ART. 44.

    1. I minori possono essere adottati anche quando non ricorrono le condizioni di cui al comma 1 dell'articolo 7:
    a) da persone unite al minore da vincolo di parentela fino al sesto grado o da preesistente rapporto stabile e duraturo, quando il minore sia orfano di padre e di madre;
    b) dal coniuge nel caso in cui il minore sia figlio anche adottivo dell'altro coniuge;
    c) quando il minore si trovi nelle condizioni indicate dall'articolo 3, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e sia orfano di padre e di madre;
    d) quando vi sia la constatata impossibilita' di affidamento preadottivo.
    2. L'adozione, nei casi indicati nel comma 1, e' consentita anche in presenza di figli ((...)).
    3. Nei casi di cui alle lettere a), c), e d) del comma 1 l'adozione e' consentita, oltre che ai coniugi, anche a chi non e' coniugato. Se l'adottante e' persona coniugata e non separata, l'adozione puo' essere tuttavia disposta solo a seguito di richiesta da parte di entrambi i coniugi.
    4. Nei casi di cui alle lettere a) e d) del comma 1 l'eta' dell'adottante deve superare di almeno diciotto anni quella di coloro che egli intende adottare.

    *** Si metta in relazione il coma 1 lett. A): "...o da preesistente rapporto stabile e duraturo..." con il comma 3: "...l'adozione è consentita, oltre che ai coniugi, anche a chi non è coniugato...". Vi dice niente? Poi, si dia un'occhiata ad alcune sent. di Milano e Roma che hanno riconosciuto il diritto anche a coppie omosessuali e si svela l'arcano della strumentalizzazione politica a tutti i costi...