Bar Villanova, primarie del centrodestra e dinosauri, l'outing di Banana. - cosimo arnone -

Bar di Villanova sono le undici di una tranquilla domenica di novembre. Dichiarata l'allerta meteo, chissà se si giocherà il derby. Sono cinque anni che hanno ammazzato Gabriele Sandri, hai voglia a dire che tanto era laziale. Quando muore un ragazzo certe cose non contano. Lo sciancato accende le luci, nella saletta delle macchinette Elvira combatte con gli ultimi dieci euro della giornata, perderà tutto e andrà a mangiare dalla madre,

pasta col sugo e alette di pollo fritte. Costano poco e sono gustose. Arriva Pocaluce inseguito dar Banana, er Banana e' vestito sempre uguale jeans stinti attillati, stivaletti a punta camicetta chiara con disegni fantasia, giubbetto di finta pelle corto e leggero. "Artù, hai sentito la televisione?" -Pocaluce lo fa pesare che lui e' sempre aggiornato.- "No, che cazzo c'e' de novo?" –lo Sciancato, non e' accomodante–.
"S'e' aperta una nuova fase politica, adesso Alfano ha rotto gli indugi, noi der popolo potemo partecipa' alle primarie".
Pocaluce aveva l'acquolina in bocca, chiese una birra col gin e un cappuccino con tanta schiuma per Banana, "il nostro candidato deve essere moderato" . Banana non fu contento ma tacque. Lo sciancato guardò tutti e due di sbiego, porse la comanda sul banco e disse: " ma vaffanculo, a tutti e due". Fuori la pioggia si faceva insistente, Elvira, finiti i soldi, aspettava spiovesse.
"Daje Artù, nun fa cosi, ce lo sapemo che Alfano e' un pupazzo, noi contamo sempre sur principale. Ieri er presidente Berlusconi, ha dichiarato che stavorta, tira fori un dinosauro dar cappello, hai capito Artù, un dinosauro. Dimme tu se non e' un segnale politico chiaro. Noi nun dovemo inventa' gnente, noi c'avemo Banana".
Il cappuccino in questo quadro aveva un altro sapore, Banana cominciava a capire e si passò una mano sui capelli per abbassarli un po', un leader moderato deve avere un contegno, poi magari un altro guardaroba, specialmente altre scarpe. Quelle che portava erano ormai sformate e avevano perso, quasi del tutto, il colore.
" Pensamoce bene Artù, noi famo i fatti, Banana c'ha er dinosauro naturale, tu m'hai capito, –continuò strizzando l'occhio –, ho pensato pure allo slogan: qualsiasi prova, dinosauro garantito. Il presidente lo ha pensato, Banana lo realizza"
"Beh, effettivamente, il livello politico e' quello vostro, t'hanno levato la pensione , manco te la ridanno e tu je stai pure appresso co sto scimmione cor pisello grosso" Vabbè che quelli se pijeno tutti, pure quelli come voi, ma so quelli come voi che nun capisco,e, a dittela tutta nun  me ne frega manco un cazzo. Basta che pagate quello che consumate."
Pocaluce finì la birra corretta al gin, gli occhi un po' arrossati, la voce tremante. Arturo lo sciancato parlava che sembravano schiaffi su una faccia fredda.
"Artù, è questo er punto, nun c'avemo 'na lira. Se volemo buttà 'n politica pe' alzà quarche sordo, de noi nun parla mai nessuno. Prima er prete c'aiutava quanno c'ereno l'elezioni, noi attacchevamo i manifesti de quelli che diceva lui e noi pure campavamo, mo è arrivato un extracomunitario che manco se capisce che dice e a noi nun c'ariva più gnente. Nun semo boni a fa gnente, noi semo perfetti paa politica, ce dici quello che dovemo da di e noi lo dimo, ce dici quello che dovemo da fa e noi lo famo, a noi ce devono fa magnà, mica come loro, no no, a noi ce basta er giusto.Banana è perfetto, nun parla mai, fa solo i fatti, nun lo lascià solo co tu moje che te castiga, un cecchino. Preciso, nun sbaja 'n corpo. Ce ne fossero politici così. Pure a livello internazionale se faressimo rispettà.

Elvira si intromise: "scusi tanto signor Arturo ma non mi posso trattenere, il signor Pocaluce dice il vero sul signor Banana, noi abbiamo bisogno di chi, quando parla di una cosa, sa quello che dice. Banana è un duro che dura, mica come tanti politici che parlano parlano e poi al dunque non li ritrovi più. Se il signor Banana si presenta io lo voto"
Arturo che aveva preso le macchinette del video poker  a malincuore, ora le rivalutava. Rivalutava l'INPS che aveva tolto la pensione a Pocaluce e sperava tanto che un fulmine cadesse all'istante sul dinosauro di Banana, pensieri sparsi, non una vera e propria maledizione scientifica, una di quelle cose che ti mescolano il sangue nelle vene e all'istante danno calore.
Banana, fino a quel momento zitto, intimidito dalla discussione e anche inorgoglito dalla dichiarazione di voto di Elvira, aprì bocca e prima che Pocaluce lo zittisse pronunciò la seguente frase: " io nun c'è sto, io, - ripetendo una frase che aveva ascoltato una volta dal padre contro i preti - so communista dentro. Pure che nun c'ho 'na lira io co' quelli nun me ce metto. Me fanno schifo. Scusa Pocalù se te so venuto dietro, era pè scroccatte qualche cosa che tu nun paghi mai. Si, 'o so che c'ho 'n dono de natura, 'o so che so concreto, 'o so che posso regge qualunque prova, ma nun basta, Pocalù, nun basta. A noi ce se 'nculano, quelli so nati pe fregà, noi semo solo disgraziati, pure se cor dono de natura. Io voto  pe' quell'artri, se li capirei.
Silenzio assoluto nel bar.
"Vabbè, se vedemo n'antro giorno" - fa Pocaluce -
" Domani provece cor sarchiapone," risponde lo sciancato, una risata a tutta bocca.
Elvira e Banana coprendo la testa, col giubbottino di finta pelle, si allontanano, discreti.

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