Manganellate a Roma, il problema della via di fuga - di Rossosurosso-

Tornando dalla manifestazione della CGIL per lo sciopero generale europeo, sono passato con alcuni amici per ponte Garibaldi nel momento in cui si sono verificati gli scontri tra studenti e le forze dell'ordine.

Ho visto i ragazzi fuggire lungo il ponte, volti smarriti, spaventati, preoccupati per i loro compagni rimasti attardati e ansiosi di trovarsi il più lontano possibile da lì.

Giovani che protestano contro chi gli sta rubando il futuro e che manifestano con il loro modo di agire spontaneo, senza alcun ordine, senza un luogo da raggiungere preciso con l'intento di occupare una città per dire a tutti, agli indifferenti, a coloro che si lamentano per il disturbo arrecato ai "cittadini", ai grandi che loro esistono,che stanno chiedendo che la loro scuola non sia fatiscente, per dire che i soldi debbono andare alla scuola pubblica e non alle private, per dire che non vogliono che la scuola diventi succursale di una impresa, per dire che nella scuola vogliono dire la loro, che quando finiscono gli studi vogliono lavorare.

Giovani che non capiscono perché l'unica risposta che ricevono alle loro domande, alle loro istanze è la violenza. Una violenza esercitata da gruppi di persone con caschi in testa e sciarpe sul volto e con caschi in testa e una divisa indosso.

Non li ascolta nessuno. Nessuno ascolta gli studenti, i lavoratori, i precari, gli anziani, i malati. Una vera risposta non viene da nessuno. Su nessun argomento. Non viene dal Governo, non viene dalla società cosiddetta "civile", non viene dalla sinistra.

E le scelte fatte sono solo riduzioni. Riduzione dei salari, riduzione dei diritti, riduzione della scuola pubblica, riduzione della sanità pubblica, riduzione dei posti di lavoro.

Ma l'assenza di risposte produce prima disperazione e poi rabbia. Alla mancanza di risposte non ci si abitua mai, e la rabbia, a volte, esplode.

Ed esplode anche perchè questo popolo non ha più una rappresentanza politica, un partito che abbia un gruppo dirigente in grado di indicare un orizzonte e tracciare una strada, un partito che sappia organizzare il popolo della sinistra, del mondo del lavoro, della scuola. Un gruppo dirigente che non rincorre l'americanismo del confronto televisivo ma che studia i cambiamenti, che si chiuda nelle scuole di partito per elaborare una linea strategica sulla base di un idea di trasformazione della società, stili un programma e poi batte le piazze, i luoghi di lavoro, che costruisca un partito di massa.

Altrimenti le uniche risposte che la sinistra saprà dare saranno solo "Papa Giovanni" e "Il Cardinal Martini".

 

P.S. Un'ultima cosa ai ragazzi, se qualcuno di loro mi legge, ho visto gli scontri da ponte Garibaldi. Non fidatevi di quelli che sostengono gli scontri con la Polizia. Non sono capaci e vi fanno correre rischi inutili. Non ci si scontra con la Polizia avendo alle spalle un altro cordone di poliziotti invece che una via di fuga!

 

Scrivi commento

Commenti: 0