E' uscito, alla fine di una giornata convulsa, il testo definitivo sul riordino della Croce Rossa. Le prime agenzie verso le 11 - 11,15 davano l'approvazione da parte del consiglio dei ministri appositamente convocato. Successivamente le dichiarazioni di numerosi esponenti politici, in genere positive e incentrate sulla volontà di procedere presto con la riforma. A dire il vero tutte le dichiarazioni parlavano anche del personale e esprimevano l'auspicio, quando non la convinzione, che fosse salvaguardato.
La cosa curiosa è rappresentata dal fatto che, il testo approvato, non era conosciuto da nessun dichiarante, per la semplice ragione che non era ancora stato scritto. La moda di dichiarare senza conoscere è una pratica che dovrebbe essere vietata per legge, si risparmierebbe carta preziosa e spazio sui nostri aggeggi elettronici. Mao Tse Tung, aveva a suo tempo liquidato tale pratica in maniera lapidaria: chi non ha fatto l'inchiesta - chi non ha letto, chi non ha studiato - non ha diritto alla parola.
Vabbè, lasciamo perdere, il testo è stato disponibile poco prima delle 20, intorno alle 20, minuto più minuto meno. Lo abbiamo letto, domani o dopodomani sarà pubblicato ufficialmente.
Punto primo, il governo tiene in considerazione il Parlamento come i padroni i loro operai.
Il parere della Camera dei Deputati, particolarmente significativo, perchè approvato da tutte le forze politiche tranne la Lega è stato preso in considerazione al ribasso, si poteva fare molto di più, considerato l'ampio schieramento che chiedeva le modifiche.
Vediamo le cose buone e quelle meno buone:
Art. 1 il decreto recepisce la priorità per le amministrazioni pubbliche di stipulare convenzioni con la nuova Associazione. E' una cosa buona perchè pur mantendo il meccanismo delle convenzioni attribuiisce una corsia privilegiata per la nuova croce rossa.
Art. 3 comma 4 dovrà essere fatto, sentiti i sindacati, prima del 1 gennaio 2014, un piano di utilizzazione del personale di ruolo e precario della CRI, per l'ente - l'attuale CRI- e per la nuova associazione. E' una cosa buona perchè lo schema originario non prevedeva i precari e neanche il coinvolgimento dei sindacati. Non è esattamente quello che ha detto la Camera perchè l'espressione usata era: coinvolgimento pieno dei sindacati in tutte le diverse fasi.
Art. 6 comma 2 fabbisogno della nuova associazione, la Camera aveva proposto come modifica che corrispondesse al personale in servizio a tempo determinato o indeterminato, lo schema approvato non parla del personale a tempo determinato.
Art. 6 comma 2 ultimo periodo, lo schema approvato recepisce la modifica proposta dalla Camera e toglie l'espressione : che abbia optato per l'associazione e che sia comunque in possesso dei requisiti necessari. E' una cosa buona perchè faceva risalire ad una scelta che non poteva ancora essere fatta, quella fra la attuale Croce Rossa e la nuova associazione. E' una cosa cattiva perchè il fabbisogno della nuova associazione, per definizione, sarà inferiore a quello dell'attuale Croce Rossa. Si lascia spazio a pratiche arbitrarie.
art. 6 comma 3 recepito il rilievo della Camera, il personale in eccedenza potrà andare in mobilità con preferenza per le amministrazioni aventi sede nella provincia di impiego, nello schema originario questa previsione non c'era proprio.
La Camera proponeva di aggiungere un 3 bis all'articolo 6, da quanto abbiamo capito si rivolgeva ai militari rimasti in servizio presso l'attuale Croce Rossa, il governo lo ha recepito nell'attuale articolo 4
art. 6 ora comma 7 secondo la Camera, nel caso in cui le Regioni avessero deliberato di svolgere i servizi affidati in convenzione alla CRI, con la propria organizzazione avrebbero preso tutto il personale a qualunque titolo impiegato, le risorse economiche e i beni strumentali. Lo schema approvato dal governo stabilisce invece che l'accordo per il passaggio dei servizi può prevedere il passaggio del personale, ma solo quello a tempo indeterminato. Dove si diceva deve diventa può, dove si diceva tutto diventa una parte.
art. 6 ora comma 7 ultimo periodo recepito il parere della Camera a proposito della deroga al possesso del titolo di specializzazione per i medici. Cioè i medici di Croce Rossa non in possesso della specializzazione non potranno essere inquadrati presso gli enti e le aziende del servizio sanitario nazionale.
art. 6 ora comma 9 i contratti di lavoro a tempo determinato sono prorogati fino al 31 dicembre 2013, accettata la modifica della Camera. Un po' di respiro per chi vive attaccato al filo di un rinnovo di convenzione che fino all'ultimo non si sa se sarà rinnovata.
Fatta questa breve ricognizione, deve essere premesso che il testo è complesso e presenta degli aspetti contraddittori proprio rispetto al rapporto di lavoro. Dovremo tornarci su e dovranno farlo sopratutto i sindacati. Per i lavoratori precari civili questo provvedimento è meglio di quello iniziale, basti pensare alla proroga dei contratti fino al 31 dicembre 2013, certo bisogna accontentarsi e ricorrere a quel vecchio proverbio che recita: piuttosto che niente è meglio piuttosto. Certo rispetto al parere della Camera è peggio.I precari militari sembrano del tutto spariti, ma su questo, come su tutto il resto, occorrerà un supplemento di indagine. Per i lavoratori a tempo indeterminato cambiamenti di rilievo non sembrano esserci, c'era la lotteria prima, rimane la lotteria adesso, la nuova associazione stabilisce il fabbisogno e quindi gli esuberi in base a criteri non specificati.La mobilità verso le altre pubbliche amministrazioni è proprio fumo negli occhi.
Ora, ci dormiamo su, lasciamo passare la domenica e da lunedì si ricomincia.
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