Il ritorno di Berlusconi

Meno male, e' tornato.

Tanti uomini e, certo tante donne l'hanno blandito, l'hanno chiamato, ora dopo l'assedio, finalmente ha deciso. Tornerà.

Se ne sentiva la mancanza, come si fa a non riconoscerlo, tutto, senza di lui, era più triste. Il lungagnone robotico per quanto scherzi con la stampa e con la sanità pubblica, non può competere con la vivacità virile del vecchio inceronato.

La situazione economica da quando, un triste giorno andò via, e' peggiorata, segno che gli anni in cui ha governato hanno prodotto i loro frutti.Non si arriva nelle condizioni in cui ci troviamo, senza una lunga e coscienziosa preparazione. Infatti, lo ricorderete, lui, il simpaticone che passava il suo tempo in televisione a dirci che i ristoranti erano pieni, e la crisi  una invenzione del mago Vincenzo. Ah, che governo, quel governo, le fabbriche non chiudevano,i contratti venivano rinnovati, le minorenni andavano alle cene eleganti, mica in piazza a protestare, d'altra parte con certe parentele, non potevano, certo, fare le prostitute.

La politica nel nostro paese può essere una cosa tragica ma mai seria, invece di una gigantesca pernacchia, magari si aprirà un dibattito sulle ragioni e sulle ricette che il cavalier Berlusconi proporrà nella prossima campagna elettorale. Prendiamola a ridere e se qualcuno prova a dire qualche cosa, ridiamogli in faccia, senza fornire giustificazione. Sappiamo già tutto, Berlusconi e' stato convinto a riscendere in campo dalla confessione di Michele Misseri, il suo prossimo consigliere politico, uno che si fa guidare dalla coscienza.

 

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