L'anno che verrà

19 dicembre 2011
Oggi ho cercato con un certo impegno il livello dello spread con i bund tedeschi. Di proposito sto usando questo termine che mi fa schifo. Celentano l'ha messo pure in una canzone del suo ultimo album. Dio li fa e poi li accoppia, direbbe il saggio cinese. Spread e Celentano stanno bene insieme, c'è musicalità nella coppia e se ne parla. Per la cronaca il livello dello spread oggi è 520 ma  si tratta di un aumento dovuto a motivi tecnici il livello vero è 470. Aveva ragione il Letta nipote:Berlusconi vale 100 punti di spread, ci fosse ancora lui saremmo, come è successo negli ultimi giorni della catastrofe, a 570 e oltre.
Gli altri 470 punti, invece da dove vengano nessuno lo sa dire, a parte le cose che hanno detto tutti i governanti e buona parte delle opposizioni dal 2008 a oggi, dalla possibilità di pensionarsi troppo presto, dalla impossibilità di licenziare a piacimento.
Il lavoro dipendente è colpevole del differenziale fra l'Italia e la Germania, ancora non è stato detto ufficialmente ma con un po' di pazienza, la proverbiale schiettezza dei professori, farà giustizia della prudenza dei politici.
Quelli che lavorano e poi ambiscono anche alla pensione dopo neanche 50 anni di lavoro sono i veri parassiti dell'epoca moderna. Quelli che lavorano e non vogliono essere licenziati a piacimento del padrone, non capiscono quale danno producano ai loro figli.
L'era in cui non è più vero niente consiste in questo, nel far divenire argomento di discussione anche le cose totalmente in contraddizione con lo sviluppo di una vita degna di essere vissuta,per tutti, non soltanto per qualcuno.
I fatti hanno comunque la testa durissima, comincia a farsi strada un'idea ottocentesca: il mondo è dominato dal conflitto fra sfruttati e sfruttatori. No, certo non con questa semplice chiarezza, ci sono coltri pesantissime da sollevare, pensiamo a tutte le categorie che sono state utilizzate e che ancora adesso si usano per mascherare la realtà ultima. Ebbene tutte queste categorie da quelle nobili come ad esempio il conflitto fra ambiente e sviluppo economico a quelle più ignobili fra padri e figli, alla fine mostrano i loro limiti. Il governo tecnico vara una manovra che colpisce chi lavora e chi ha lavorato e lascia salvi i grandi patrimoni, non garantisce il livello attuale dei redditi da lavoro e colpisce le pensioni e quelli in prossimità di andarci.
Anche i meno attenti si rendono conto che c'è del metodo in tutto questo, non è detto e anzi è piuttosto difficile che si giunga a trarne tutte le conseguenze, ma se è vero che il 2012, contrariamente a quanto si pensava nel 2008, sarà un anno durissimo per i lavoratori e le lavoratrici, sarà anche difficile continuare a chiudere gli occhi.