Alcoa, la rabbia cattiva consigliera

Oggi si è svolta la manifestazione dei lavoratori ALCOA a Roma, davanti al ministero dello sviluppo economico. Si temevano incidenti e gli incidenti ci sono stati, niente di particolarmente grave ma certo una tensione altissima. Due le cose che mi preme sottolineare: 1) i notiziari ci hanno informato che la polizia presidiava le sedi istituzionali; 2) la cacciata del responsabile economico del PD da parte dei manifestanti.
Dunque per una manifestazione di cinquecento operai bisogna difendere il parlamento? Come sia possibile, concettualmente organizzare una stupidaggine del genere è un mistero del funzionamento del ministero degli interni. Come sia possibile che gli organi di informazione non segnalino l'evidente incongruenza fra il fatto, una manifestazione di 500 persone, e la conseguenza, uomini in divisa a difendere le sedi istituzionali, è un mistero della comunicazione.
Certo la maglietta con la scritta: disposti a tutto, può indurre a qualche preoccupazione, tuttavia la sproporzione rimane tutta, anche se la maglietta effettivamente è brutta e la scritta molto mediatica.
L'altra questione, la cacciata di Fassina, è legata indissolubilmente alla prima.
La condizione operaia è dura, la condizione degli operai sardi è durissima, intorno a questa durezza cresce un clima di disperazione, questa disperazione invece di essere combattuta viene coltivata, la disperazione fa spettacolo, la costruzione politica di una soluzione, attraverso un conflitto esplicito fra diversi modelli di sviluppo, no.
Bisogna vederle le immagini della violenza a Fassina, per rendersi conto che non c'erano infiltrati, solo persone che volevano sfogare la loro rabbia. È comprensibile ma sbagliato, deve essere detto chiaro e forte. Se chi organizza la manifestazione non è in grado di garantire l'incolumità di chi viene a sostenerne le ragioni, allora dovrebbe smettere di fare cose che non sa fare. Se invece, chi ha organizzato la manifestazione ha deciso che fra i politici ci sono solo nemici, dovrebbe, lealmente, dichiararlo e poi farsi ricoverare.
Il mio giudizio sul partito democratico è molto negativo, tuttavia una vertenza si costruisce con gli interlocutori che ci sono, non con quelli che ci sono simpatici, se il responsabile economico del PD si presenta al tuo presidio per dire che hai ragione, tu stai facendo un piccolo passo avanti, se lo mandi via, fai due grandi passi indietro. Se la vertenza ALCOA, come tutte le altre vertenze di lavoro, diventa una questione di ordine pubblico, la sconfitta è sicura. Chi continua ad esaltare la rabbia e la disperazione ci aiuta a perdere, certo si va in televisione, fino a quando non si troverà una questione più rabbiosa e disperata per riempire i palinsesti. Per ultimo, devo dire che non conosco Fassina e che le cose che dico, in condizioni analoghe, varrebbero anche per altri esponenti politici di diverso schieramento. Fassina che non è parlamentare,  per quello che ho potuto seguire è un esponente politico un po' diverso dagli altri, ha assunto in questo periodo posizioni, proprio sui temi del lavoro, molto più avanzate del partito di cui fa parte.

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