Occhidibosco

23 marzo 2002, mi hai chiesto se ricordavo la data. No, li per li non ricordavo che fosse proprio quella la data, però quella bella giornata sì che la ricordavo. Facevo un altro lavoro che mi piaceva molto per il quale avevo studiato, una laurea e una specializzazione. Oggi hanno chiuso il mio "reparto" perché tutto quello che ha a che fare con la cultura, con l'investimento sul sapere, sull'educazione non è più prioritario. Mi hanno "ristrutturato" ma almeno ho avuto la fortuna di conservare lo stesso posto di lavoro. E' faticoso ma mi considero una fortunata. Ma torniamo a quel giorno lì. Allora non avevo responsabilità sindacali, ero però una lavoratrice già da 15 anni, iscritta alla CGIL dal mio primo giorno di lavoro così, naturalmente come si beve un bicchier d'acqua. E mi ricordo la bella sensazione di quel Circo Massimo gremito e gli occhi grandi e
stupiti di mia figlia che avevo voluto portare con me, vincendo il timore della confusione. Una giornata luminosa, piena di sole, una giornata che diceva a tutti che né il terrorismo né altri ce l'avrebbero mai fatta a farci tornare indietro. Oggi sento che è tutto un po' diverso: siamo stanchi, affaticati, un po' delusi, ogni piccola cosa esige tanta cura e tanto impegno, forse spropositato rispetto al piccolo obiettivo che hai cercato di raggiungere. Ci si trova, talvolta, come si dice a Roma, a mettere le pezze senza più una visione d'insieme. Anche stavolta però ce la faremo, ma serve ancora più determinazione nelle scelte e nel trasmettere il senso e il valore delle conquiste fatte. Un sorriso e un urlo.