Alle primarie di domenica scorsa ho votato per Vendola, più per romanticismo di appartenenza a quell'orientamento di ricerca che è stato l'ingraismo, di cui molti che hanno alle spalle la mia stessa storia politica sono figli, che per convinzione politica.
Condivido il bilancio ruvido fatto da Ventoneicapelli.
Vendola ha perso! Vendola è l'unico perdente vero di queste primarie. Ha perso perchè non è stato in grado di rappresentare una idea di società diversa, un diverso modello di sviluppo, un diverso mondo possibile.
Tra mille tentennamenti ho condiviso la scelta di partecipare alle primarie, la carta d'intenti è talmente generica che non si capisce nulla di cosa sarà il centrosinistra, ma non amo ritirarmi sull'Aventino, come molti hanno fatto a sinistra, scegliendo di non partecipare in nome di una posizione di testimonianza invece che politica (penso a tutti quegli agglomerati autoreferenziali nati dai mille rivoli della tradizione comunista italiana che operano solo per garantirsi la propria sopravvivenza).
Sono convinto, anche, che con queste primarie sia finita l'esperienza di SEL. Non mi ha mai convinto, quando un gruppo politico di sinistra si forma dietro il nominalismo del suo maggiore rappresentate, non ha mai retto a lungo, non fa parte della storia politica dei gruppi dirigenti della sinistra, almeno quella comunista. Ed è giusto così, quando non sei in grado di offrire un orizzonte di cambiamento non sei un partito, non sei un movimento, sei niente.
La reazione che ho avuto dopo i risultati di domenica sera, prima istintiva e poi ragionata nei giorni successivi, è stata quella di andare al mare domenica prossima. Il mare d'inverno è malinconicamente bello, forse la migliore rappresentazione del mio stato d'animo. Sono convinto che quelle che si terranno domenica sono solo primarie del PD, non più del centrosinistra, le primarie di un partito che bene che vada sarà ormai diviso se non morto. Non mi basta che Bersani sia una brava persona, vorrei leggere, ascoltare qualcosa che ridia una prospettiva rispetto all'esistente ma non è così.
Poi mi sono messo a pensare più calmo, più lentamente e mi sono detto che è vero che Bersani non mi rappresenta, che il PD è un organismo senza capo ne coda e che è lontano dalla realtà che la gente vive, che è rimasto all'antiberlusconi anche quando ormai il nemico non c'è più, unico elemento coagulante delle diverse anime che compongono il PD. Però senza quel partito guidato da una persona che, almeno nei modi culturali, ha continuato a mantenere un legame con la tradizione del PCI, non esisterebbe alcuna possibilità di ricostruire un tessuto connettivo che possa permettere quella rinascita di una sinistra che rappresenti quella necessità di cambiamento che passa attraverso l'antico ma non vecchio concetto dell'uguaglianza.
Per l'impegno che svolgo quotidianamente per rappresentare il mondo del lavoro, so bene quanto sia necessario che qualcuno in politica possa ascoltarti , in qualche caso, sostenerti ma se dovesse passare Renzi, tutto sarebbe perduto davvero.
Forse lo è già perduto ( tutti sappiamo che il vero vincitore delle primarie è Renzi e che se anche domenica perdesse, comunque il PD non sarebbe più lo stesso) ma non voglio avere scrupoli sulla coscienza e determinare con la mia assenza al voto la scomparsa del lavoro, dei lavoratori dal mondo della politica.
Domenica andrò a votare Bersani.