Lettera aperta ad un iscritto CISL

Caro iscritto alla CISL ti scrivo in grande amicizia. Stai insieme a me in ufficio, pure tu hai moglie e figli, pure tu combatti con le bollette e il mutuo.

Hai visto? Il contratto non lo rinnovano più.

Hai visto? hanno introdotto le pagelle sul nostro comportamento al lavoro, giusto per carità, però l'hanno fatto prendendoci per criminali.

Così a me come a te, iscritto CISL.

Hai visto? Licenziano i precari, si quelli che lavorano con noi da dieci anni, pure quella biondina, quella carina che, iscritta CISL, passava per raccomandata.

Hai visto? Chiudono gli uffici e ci mandano in quell'altra sede, all'altro mondo, certi saranno messi in mobilità,l'anticamera del licenziamento.

Te lo ricordi il prete che ti ha raccomandato? Diceva che era un posto sicuro, – fai il tuo dovere e nessuno ti caccia – disse. Ora non è più cosi. Oggi il governo ha stabilito che ti riduce il pagamento delle ore che dedichi all'assistenza di tuo padre, ti leveranno il cinquanta per cento. Ci leveranno pure quei quattro soldi che dovevano darci al posto del rinnovo contrattuale. Tutto perché siamo dipendenti pubblici, ormai non si può più nemmeno dire. Ti ricordi il padre di tua moglie quando ti sei presentato? Hai detto impiegato pubblico e a lui, muratore a giornata, brillavano gli occhi. Adesso ti guarderebbe con sospetto.

Io l'altro giorno ho scioperato, tu non c'eri.

Non era la prima volta. Anzi, la prima volta che quelli hanno indetto lo sciopero ti ho dato retta, mi dicevi che tanto era una finta, che Bonanni aveva parlato con quelli del governo Berlusconi, per questo  avete cominciato con le firme separate dai rossi, prima per i privati e poi per noi, pubblici. Ti ricordi, dopo Pomigliano mi dicesti che bisognava fare sacrifici per ripartire, poi un po' ridendo aggiungesti: quelli mica hanno studiato, sono operai, mica come noi che siamo pubblici. Bonanni ha parlato col governo, il governo a noi ci ascolta, noi mica siamo i rossi. Noi, – solenne– non facciamo politica. Ti ho dato retta anche la seconda volta perché  mi avevi detto che con un certo accordo, riprendeva la contrattazione e si bloccavano le pagelle. Però, te lo dico in grande amicizia, il dirigente l'altro giorno ha detto che neanche l'orario di lavoro è più roba nostra, quest'anno farà le pagelle ed è tutto eccitato. Tanti di noi sono preoccupati. Il 28 settembre mentre stavo a Roma, siamo partiti alle quattro di mattina noi, pensavo a te, a tutte le cazzate che ti hanno detto quelli della CISL, a tutte le cazzate che ci hai detto, fino all'ultimo per non farci scioperare. Oggi quando ho visto che il governo dei tecnici, ci leva pure l'assistenza per i parenti handicappati, quando ho visto che Bonanni diceva che il governo è  ragionevole, quando ho visto un comunicato della CISL che parlava di mobilitazione, ti ho ripensato in grande amicizia: spero che comincino a licenziare da te. Da quelli come te. Da quelli che dicono sissignore, fanno l'inchino e considerano una concessione qualunque diritto. Mi dispiace io non bacio la mano che mi bastona, fallo tu. Se ci sarà io farò anche il prossimo di sciopero, mi costa, lo sai.  Anzi, te lo dico subito, vado pure alla manifestazione dei rossi, della CGIL insomma, il 20 ottobre a Roma. Ripartiamo alle quattro di mattina, viene anche mia moglie, se vuoi c'è posto, mi hanno detto. Se non vieni, te lo dico in grande amicizia, tutto quello che ci fanno te lo meriti. Io no, non lo merito, io ci tengo al mio lavoro, se chi comanda ci tenesse, farei cose utili. Vado per i miei diritti per i diritti degli altri. Noialtri questo significa, l'ho imparato proprio ora, pensando a tuo padre handicappato e a te, brutto scimmione, che per aiutarlo devi avere la paga dimezzata. Pezzidimerda.

P.S. la biondina viene, la tessera CISL l'ha fiondata.

                                                                                                 affettuosamente tuo                 

 

                                                                                                      nonmifreghipiù

 

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