Anno nuovo, vita nuova?

5 gennaio 2012

Abbiamo visto che lo spread non cala, gli allibratori cominceranno a quotare la necessità di una nuova manovra economica, naturalmente anch'essa richiesta dall'Europa e, come negarlo, certamente risolutiva. Sta esplodendo l'Ungheria e ponete attenzione ai vostri ricordi, dell'Ungheria non si è mai parlato con diffusione. Per forza, non facendo parte dell'eurozona i nostri amici cervelloni non ne tenevano conto, come se gli euro investiti in quel paese, nei titoli di quel paese, non fossero veramente veri.
Va be, di queste cose si sa che nessuno ne sa veramente niente, la bestia evocata si presenta affamata e insensibile alla razionalità economica insegnata nelle università.
Ora si apre l'era del nuovo inizio e, a paradigma di questa era, ci è utile il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, in particolare il passaggio relativo ai sacrifici che devono essere fatti per superare la grave situazione nella quale ci troviamo.
L'abbiamo visto con la manovra salva Italia chi deve fare i sacrifici, mica basta il blitz di Cortina a farci voltare lo sguardo. Quelli di Cortina hanno gli avvocati, mica recuperi con facilità, gli evasori non sono sprovveduti, fanno il rapporto costi benefici e decidono consapevolmente di correre il rischio, perchè alla fine un modo, legale per carità, si trova per uscirne vivi e arzilli.
Ma non volevo fare una digressione, vorrei che noi aprissimo almeno nel ragionamento, l'era della ragionevolezza, non basterà certo un solo articoletto e quindi ci tornerò su più volte.
Prendiamo una rivista qualunque e contiamo le pagine dedicate alla pubblicità: esse saranno uguali o superiori alla metà di tutti i contenuti redazionali, ogni cento pagine ce ne sono cinquanta e più che ci dicono come potremmo essere, cosa potremmo avere e spessissimo uniscono le due cose e ci dicono cosa potremmo essere se avessimo.
Perchè queste beltà così confezionate non dovrebbero colpirci? Perchè non dovremmo desiderare di essere come ci dicono che potremmo diventare possedendo beni così belli, ben fatti e glamour?
La bestia si è scatenata e indietro non si torna, hai voglia a pistoleggiare sull'affidabilità dell'automobile indiana, cento su cento prenderebbero quella tedesca. Hai voglia a cianciare del fascino della semplicità quando c'è il profumo che rimanda a notti di passione con donne e uomini che non incontri se usi il sapone di marsiglia.
Che significa dunque che la bestia si è liberata? Esattamente che, stiamo estremizzando, non arrabbiatevi, la proposta di un mondo senza luce elettrica, senza profumo e tutto il resto è irricevibile, tornerà buona dopo una catastrofe nucleare o una guerra di proporzioni gigantesche, adesso in assenza di queste condizioni, vista l'enorme sproporzione nella distribuzione dei frutti del lavoro, io penso che sia veramente pane per i preti romantici.
In questo senso parlare di sacrifici, sostenendo che siamo tutti sulla stessa barca perchè, per ventura, abbiamo lo stesso passaporto, è un modo di insultare tutti quelli che, i sacrifici,li fanno da quando sono nati.
Prima dividiamo il cucuzzaro fra tutti, poi vediamo se manca qualche cosa e ognuno mette un pezzetto e così i sacrifici saranno veramente equi.
C'è una eccezione a questo ragionamento dell'era della ragionevolezza: fare i sacrifici, quelli che li hanno sempre fatti, in cambio di potere. Faccio i sacrifici in cambio di diritti, meglio in cambio di una estensione della sfera dei diritti. In sostanza mi accollo il mutuo però poi la casa è mia, non può essere che se io pago i debitit poi la casa resta a te. Si capisce vero?
Certo ci torneremo su.