Grillo non ce l'aveva con tutti i sindacati. Ce l'aveva con la triplice. La triplice. Così veniva soprannominato un tempo e prevalentemente a destra il sindacato confederale, allora unitario.
E fa salvi i Cobas e la FIOM, meritevoli, secondo lui per la battaglia antitav, non certo perché fanno sindacato. Anzi, il sindacato non serve più nell'immaginifica città ideale grilliana. Partecipazione dei lavoratori al controllo delle aziende, come abbiamo fatto a non pensarci prima? Il lavoratore diventa padrone ed il padrone diventa buono. Senza più spazio alla mediazione sociale, resa inutile dal meccanismo della compartecipazione perfetta.
Adesso, sarebbe facile ribadire che la FIOM è innanzitutto un sindacato di categoria che organizza i lavoratori delle industrie e fa parte integrante della CGIL, eliminando sindacato della triplice. E che anche gli impiegati, gli alimentaristi, i chimici, i ferrovieri si schierano pro o contro la tav.
Ma quel che più colpisce è l'utilizzo di questo armamentario propagandistico che dovrebbe giustificare questa sorta di ecumenismo che trascende le nostre miserie di eredi lottaclassisti e che assegna ruoli e funzioni sociali in base alla percezione dell'immaginario popolare. Nel quale si afflatano fascisti postmoderni e la FIOM è vista come un soggetto a sé, del tutto politico e del tutto fuori dal contesto sociale dove opera. Dove non c'è spazio per altro conflitto sociale se non quello a cui il Capo assegna valenza politica.
Grillo e la sua precisazione. A me è servita molto.
Grillo. Un politico new age.
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