Cose che capitano in ogni dove della nostra penisola, beni culturali, servizi, diritti. Nessun compiacimento.
Michè, scusa se ti chiamo così in maniera abbreviata e confidenziale, ti sei ammazzato da poco, ieri i social erano pieni della tua lettera d’addio. Oggi niente, domani, niente, fra poco magari si ammazzerà un’altro o un’altro e si ricorderanno anche di te. Hai
Rocco Schiavone, il romano vice questore spedito ad Aosta perché pestatore di calli e occasionalmente di potenti, non è di sinistra. Ci vuole tanto a capirlo? Veste la divisa ma fa un po’ come gli pare, è sregolato e allergico alle formalità,
Lo so di essere inattuale, ormai chi si ricorda più della candidatura i Roma alle Olimpiadi di chissaquando? Tutto viaggia in fretta e Renzi si è già
spostato sulla Napoli – Palermo con ponte annesso, il dibattito pubblico ridotto a brandelli dalla comunicazione social ogni minuto produce battaglie infuocate che consumano manciate di like e non lasciano altro se non la sensazione di incompiutezza. Dicevo dell’inattualità e quindi
proseguo sul terreno che mi sono scelto, le olimpiadi. Come è noto a collezionare esempi si riesce a dimostrare qualunque tesi, i favorevoli alle olimpiadi a dire quale paradiso si prospetta coi
cinque cerchi, i contrari a paventare l’inferno dei debiti, della corruzione, del malaffare. Io penso che ci sia verità in ognuna delle due tesi,
il discrimine per la scelta deve essere quello delle allocazione delle risorse. Badate bene anche qui, la situazione è controversa, le olimpiadi come volano di sviluppo e lavoro, le olimpiadi
come mostro che, producendo debito, porta, appunto, sottosviluppo e disoccupazione. Le stesse categorie di sviluppo e lavoro devono essere messe in causa, sviluppo per chi, lavoro come? Quando
uno è disoccupato farebbe qualunque cosa per mantenersi in vita, tuttavia se si decidesse da un giorno
Le immagini del terremoto continuano a scorrere. Dopo l’imminenza del disastro e la lotta per sopravvivere alle macerie, alla perdita e al seppellimento dei propri cari, avviene la fase più difficile. Le persone imparano a sopravvivere al freddo, al quotidiano, al ritmo del tempo che non obbedisce più alle regole e alle consuetudini familiari.
La costruzione della scuola di Amatrice, una struttura in legno che somiglia a una baita, rappresenta forse uno dei gesti concreti di
Da qualche tempo i musei italiani stanno vivendo una nuova stagione
“culturale”. Trascorsa l’epoca in cui nell’immaginario collettivo erano ancora considerati luoghi di culto, un poco impervi e adatti a un pubblico di amatori o addetti ai lavori, si sono ora
trasformati in dilettevoli spazi di
Nel secolo scorso siamo stati educati ad attribuire significato ai beni immateriali, identificando la cultura civica, la cultura storica e la cultura della memoria come valori imprescindibili nella nostra formazione.
Con l’avvento della globalizzazione e del consumismo sono cambiate le prospettive di vita e di convivenza comune. I diritti e le tutele dello stato sociale, conquistati a prezzo di sacrifici, lotte civili e percorsi legislativi di lungo periodo, sono stati progressivamente erosi, indeboliti e infine smantellati in breve tempo, di pari passo con la spersonalizzazione dei rapporti umani, appiattiti da meccanismi di competitività sfrenata, di comunicazione virtuale e di annullamento dei tradizionali luoghi di aggregazione, incontro e confronto delle comunità.
L’estensione delle leggi di mercato a ogni tipo di “processo” – non solo produttivo – ha contribuito all’isolamento delle persone, accrescendo il divario tra ricchezza e povertà con l’indebolimento delle “speranze di vita”
Il dolore per la perdita di una persona cara è inestinguibile. Se succede per causa violenta forse ancor di più, vorresti spaccare tutto e in primo luogo
vorresti causare al colpevole o alla colpevole, lo stesso dolore che senti tu. Vorresti che anche i suoi congiunti i suoi amici provassero proprio quello che provi tu. E' un sentimento umano,
secondo me ineliminabile. Dopo subentra la consapevolezza nella maggioranza di noi, il fatto che soffra qualche altro incolpevole non allevia, neanche un po' la nostra sofferenza. La nostra
sofferenza è proprio nostra, diversa da quella di tutti gli altri. Ad un certo punto diventa sentimento intimo, non diminuisce, ma la vita riprende il suo corso, ci pensi, qualche volte ti
fai
La materia non si presta alle semplificazioni, parlare di omosessualità porta facilmente agli schieramenti sessual – religioso – ideologici, quando non si scade nel battutismo cameratesco casermista. Da una parte e anche da quell'altra. Per questo voglio semplificare.
Capisco i sostenitori della famiglia tradizionale, maschio, femmina, due figli e merendine mangiate in un posto bucolico, capisco meno il loro agitarsi contro le famiglie non tradizionali.
La vicenda dei viaggiatori che hanno occupato i vagoni della metropolitana di Roma, in occasione dell'ultimo sciopero dei trasporti merita una riflessione perché i piani coinvolti nella faccenda sono molti.
Anzitutto i lavoratori che hanno scioperato, molti di più di quanto la proclamazione fatta da tre piccoli sindacati poteva far pensare. Se si arriva a rinunciare ad una giornata di stipendio per andare appresso all'UGL e simili, evidentemente il livello di malessere è veramente alto.
Poi i passeggeri, mica lo
Domenica mattina, il solito caffè sulla scrivania … mi piace sorseggiare il mio primo caffè la domenica mattina, i pensieri fluiscono da soli trovando strade che negli altri giorni non trovano mai.
Ad esempio, un flash … mi viene in mente che gli uomini li possiamo distinguere in due grandi categorie:
“I punti esclamativi ed i punti interrogativi”.
I punti esclamativi hanno sempre una risposta per tutto, non hanno mai dubbi hanno solo certezze, loro si circondano solo di risposte certe ma, trascurano troppo le domande.
I punti interrogativi, non hanno mai le risposte pronte, si fanno troppe domande, spesso non conoscono le risposte ma si circondano di domande non le trascurano e,
Al palazzo di giustizia di Milano ci sarò stato dai primi anni novanta ad oggi una ventina di volte, sono entrato e uscito da tutte le entrate, non ho mai
avuto la sensazione che fosse un luogo insicuro neanche quando non sono passato sotto il metal detector. La stessa cosa vale per altri uffici giudiziari sparsi per la nostra penisola, c'è stato è
vero sempre qualche mattarello che andava in escandescenze, c'è stata una volta che in mezzo ci si è trovato un mio amico e gli è preso un coccolone. Quando succedono queste cose ci si domanda
sempre
A Latina agente di polizia penitenziaria uccide la moglie e poi si spara. E’ il titolo di uno scarno comunicato nel giornale di qualche giorno fa. Fatti di cronaca a cui non si presta quasi più attenzione, poiché succedono così di frequente da sembrare quasi ordinari.I telegiornali dedicano spazio a questi avvenimenti, trasmettendo frammenti di storie, immagini di volti e case, interviste a familiari e conoscenti, ma danno risalto al dolore e al dramma senza riflessioni ulteriori. Talvolta ne consegue un effetto straniante, come se lo spettatore stesse assistendo alla puntata di una fiction.
Non hanno la stessa esposizione mediatica, invece, le esperienze di coloro che lavorano sul campo nelle strutture protette,
nelle comunità di recupero, nei centri antiviolenza, o prestano gratuitamente servizio come
Potrei avere una idea migliore: perché non riutilizzare le Terme di Caracalla? In fondo sono più grandi del Colosseo, volendo si possono ricreare le terme antiche, assumi un po' di fuochisti a progetto,massaggi, sauna, tiepidarum e frigidarium tutto compreso, si fa già l'opera. E se ti gira bene ci puoi pure spostare la Biblioteca Nazionale e ci ricavi pure un campetto così Pallotta può fare la sua partita suggestiva in pay tv
La televisione ci riempie di casi umani, rientro a casa e trovo mia madre sintonizzata su una qualunque trasmissione e immancabilmente ad un certo punto compare il
caso umano. Il padre di famiglia licenziato, l'imprenditore vessato dalle tasse, la valanga che ha travolto i sacrifici di una vita e lasciato la famiglia, quella famiglia, distrutta e disperata.
Ho rispetto per ogni singola storia, so la sofferenza e il sacrificio di mostrarsi emotivamente nudi, conosco l'angoscia di non sapere più a che santo votarsi e di tentare la carta televisiva
come ultima possibilità, a volte come unica possibilità. Il giornalista, la giornalista di turno fa la faccia
Qualche giorno fa ho visto alla tivù un servizio sui lavoratori della centrale di Polesine Camerini a Porto Tolle, in provincia di Rovigo. E’ un vecchio
stabilimento dell’Enel, sorto negli anni Settanta in mezzo al nulla, cioè nel delta del fiume Po. All’epoca era considerato una zona depressa, adatta per una centrale termoelettrica e per creare
occupazione. Era un servizio locale,
L’ultimo treno è partito. Si è improvvisamente consumato il tempo utile per allontanarsi dalla città, perché dopo una certa ora scatta il coprifuoco. Me ne sono
accorta troppo tardi, ma mi avvio velocemente verso la stazione, nella speranza di trovare qualcosa o qualcuno. Le porte di accesso sono sbarrate, le vie d’acqua non sono più percorribili.
Attraverso corridoi dove trovo derelitti a terra, stracci, sporcizia, desolazione. Mi dirigo verso il piazzale dove abitualmente partono le corriere, ma è improvvisamente divenuto un anonimo
parcheggio,
Di questi tempi si fa un gran parlare di riforma e rivoluzione nei beni culturali. In nome dell’illuminato principio del risparmio e dei tagli agli sprechi nella spesa pubblica (che tradotto significa: tagli ai servizi pubblici), il governo ha adottato una dieta dimagrante per il vecchio Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di recente fresco sposo del Turismo. Per la gioia di chi ha preparato a lungo il terreno, sparando a zero sull’ente, che oltre ad essere vecchio, polveroso, stantio, sarebbe popolato unicamente da burocrati che rallentano e ostacolano il naturale processo di crescita e arricchimento del Paese.
Non vogliamo soffermarci a lungo sulla questione della riforma, ci sarà tempo e modo nei
Stamattina è cominciata la scuola, l'eccitazione degli studenti, i problemi di sempre per gli insegnanti, i dibattiti sul futuro della formazione delle giovani generazioni, i dibattiti sull'utilità di certe materie e poi i servizi giornalistici più o meno sempre uguali. L'inizio della scuola è sempre un avvenimento, guarda i ragazzi e le ragazze e la società immagina il loro futuro, il proprio futuro. Okkey basta con la retorica. Questa mattina il Corriere della Sera nella cronaca romana parlando degli istituti della capitale scrive: il 40 per 100 non è a norma.
Quarantapercento, non quattro.
Se a norma significa secondo la legge, non a norma significa fuori dalla legge, ditemi voi se si può sensatamente scrivere una cosa del genere e immediatamente dopo non chiamare i carabinieri, la protezione civile, l'esercito, la croce rossa.
Se ti beccano con l'automobile fuori norma che cioè non ha
Lo confesso. Sono uno di quelli quasi sopraffatti da questo rigurgito di giovanilismo, da questa ribellione ai
padri, addirittura dal loro assassinio. Stiamo assistendo ad un conflitto generazionale cruento, di quelli che non fanno prigionieri. L'età della giovinezza, che si era paurosamente innalzata
sospinta da un precariato perenne e da famiglie ancora protette dal welfare
Ogni agosto merita un caso di cronaca nera, stavolta in mancanza di un efferato delitto fresco fresco, viene riesumato il caso Pantani. Non dimenticheremo le
salite aggredite con forza di scoiattolo dal pirata, non dimenticheremo la bandana sulla testa ancora indumento nobile, prima che fosse oltraggiato e reso inservibile da Berlusconi. Pantani ci ha
fatto stare bene nel nostro salotto mentre lui sudava sulle montagne francesi. Tutto è finito con la storia del doping, gli occhi bassi, il marchio di infamia di uno che fu campione. La morte
tragica da eroe solitario giusto dieci anni fa, ce lo ha restituito nella sua umanità sballottata, la
Il poliziotto è un dipendente pubblico, svolge un ruolo delicato nel complesso meccanismo della coesione sociale. Anche l'insegnante di qualunque ordine e grado è
spessissimo un dipendente pubblico e anch'egli svolge un ruolo decisivo nella coesione sociale. Il parallelo ci servirà fra qualche riga e poi alla fine. I poliziotti che fecero l'irruzione alla
Diaz nei giorni del caldissimo G8 a Genova erano dipendenti pubblici.
Voi direte, com'è possibile si possa chiudere il Colosseo? Se lo è chiesto il neo ministro Franceschini, con finto stupore.
Si, perché è proprio strano che il nostro monumento simbolo rimanga chiuso la notte dei musei, un evento europeo. Non è un giallo ad
effetto e il colpevole, subito individuato, è,
In questi giorni si va al lavoro, ma con un carico emotivo particolare, quello dei giorni no, non quello dei tempi normali, quello consueto, ma quello scandito dalla stanchezza, la demotivazione o dal collega non proprio simpatico.
Insomma, momenti che vanno e vengono, forse anche legati al modo di viverli e affrontarli.
Si va al lavoro, il malessere aumenta in maniera proporzionale all’avvicinarsi dell’entrata, ti dici, sarà la primavera, la gastrite che si
Malessere. Ti prende alla gola, allo stomaco, sgretola le tue sicurezze e ti rende pavido, debole. Alla mia età è normale preoccuparsi delle possibili
malattie, meno normale è evocarle, giustificare con questo il proprio malessere. Ma succede. Ed è quello che è successo a me, in questi giorni. Indolenzimenti al petto, dolori che inizialmente
sottovaluti,
Sembra ormai quasi sbiadita, la
figura del ministro che girava per monumenti, musei e siti archeologici mischiandosi ai turisti, annotando scrupolosamente sul suo taccuino l'onere di un incarico assai gravoso, patrimoni immensi
da tutelare, conservare e valorizzare coniugando con le politiche del turismo, dono di un governo effimero, nel programma e nei fatti. La sua aria apparentemente mite, una certa
Bisognava sentirla oggi la direzione del partito democratico, non è una questione di masochismo o di non aver niente da fare, l'atto formale di una crisi istituzionale extraparlamentare merita due orette di una giornata fredda. Una prima notazione di stile: tutto si è consumato come una sveltina, la pratica doveva essere sbrigata e così è
I sondaggi, croce e delizia di ogni politico rappresentano un filone fichissimo di discussione, quando ti danno torto ti ingegni a dire che tanto è una cosa virtuale, quando ti danno ragione invece li citi, li propaghi, ti ci riempi la bocca. Qualcuno usava i sondaggi contrapponendoli al risultato elettorale,si è arrivati a mettere bandierine in diretta televisiva. Prima di ogni azione si interrogavano i sondaggisti come nell'antichità
La domanda che emerge in questi giorni a proposito del movimento cinque stelle dopo i noti fatti è la seguente: destra o sinistra?
Discussione buona per il dopo cena, ti metti in bocca un super alcolico e cominci ad analizzare: aiutato dall'alcol ti butti sui filmati, sulle dichiarazioni, sul blog di beppe. Ripercorri le tappe del Grillo che distruggeva i computer alla fine dei suoi spettacoli, pensi al primo vaffa day, l'ingresso trionfale nella
Immaginiamo un dialogo mattutino a casa del presidente dell'INPS.
"Caro mi raccomando stamattina, c'è quell'autovelox maledetto che mi perseguita, no la multa non l'ho pagata nei termini, no, caro, la multa non l'ho contestata davanti al prefetto, no, caro non ho fatto ricorso al giudice di pace. Insomma ci sei tu. Non c'è ragione, di perdere tanto tempo, stamattina al consiglio di equitalia lo dici e festa finita. Con tutto quello che fai per loro, è il minimo. Ah, il telefono l'avevo dimenticato, guarda
Secondo qualcuno comandare è meglio che fottere. Il mio parere è che l'inventore di questo motto non fotteva, nel senso buono del termine. Tuttavia sappiamo che chi comanda fotte, nel senso cattivo del termine. Chi comanda non suda, non scambia fluidi, alla fine non ama. Fotte.
Questo spiega il fatto che ci siano delle persone alla continua ricerca di incarichi. Gli operai no, gli operai fatte le loro otto ore in genere, tranne i casi di bisogno, non corrono alla ricerca di un altro lavoro. Le operaie neanche, fatte le otto ore
Fra i tanti precari che conosco ci sono quelli della Croce Rossa Italiana, la maggioranza è gente vecchia, per quanto possano essere vecchi i cinquantenni. E' gente gagliarda, quelli che ho conosciuto io hanno imparato a prendere la vita a mozzichi, hanno convissuto col terremoto emotivo indotto dal lavoro svolto, l'emergenza dell'intervento, l'assistenza ai disabili gravissimi del Centro Educazione Motoria di Roma, l'incertezza del rinnovo contrattuale. E' gente che crede nel futuro, col tempo hanno messo su
Fragorose novità dal mondo della cultura.
L'ultima moda riguarda un edonismo reaganiano di ritorno: perché non organizzare, che ne so, una cena, un veglione, un ballo in un sito storico significativo del nostro patrimonio culturale?
Una moda alquanto sotterranea, riportata alla luce ogni tanto da qualche voce isolata di protesta, che va avanti da qualche tempo con la tipica condiscenda italica di chi, lo Stato e chi lo rappresenta, trovandosi in ristrettezza economica, mette in vendita il proprio rene.
Così ti ritrovi Firenze trasformata in un set per
Sono abbastanza vecchio da aver visto le lettere dei carcerati con stampigliata la V di censura, era un timbrino piccolo, circolare, di colore violaceo. Il carcere per quanto inevitabile è una negazione della civiltà, allora tanti anni fa ti guardavano la posta, magari non la guardavano effettivamente, quelle calligrafie di persone ignoranti, quelle frasi solite indirizzate alla famiglia: “io sto bene e così spero di voi tutti a casa, fa freddo se puoi portami un
Qualche considerazione sugli scontri all’Università La Sapienza gli studenti e l’ipocrisia della green economy: Conferenza nazionale La natura dell’Italia – biodiversità e Aree protette, la Green economy per il rilancio del Paese – Roma 11 e 12 dicembre
E’ una strana sensazione trovarsi per la prima volta dall’altra parte, nella monumentale Aula Magna della Sapienza l’Università di Roma , dalla parte di chi sta dentro e non dalla parte di chi è fuori a contestare. E’ una sensazione di disorientamento nutrita di disillusione e di una progressiva perdita di senso di quell’impegno agito “non per riordinare il mondo, per rifarlo, ma per amarlo”
E sotto l’affresco di Sironi tutto ispirato a una visione epica della Storia, in
cui Italia fascista si ergeva austera
Tutto comincia da queste poche righe trovate su Internet.
“Il Tribunale Amministrativo Reg. Lazio Sez 3^ quater, previa riunione dei due ricorsi in epigrafe, nel merito li accoglie e, per l’effetto, annulla per quanto di interesse del ricorrente le due ordinanze comm.li CRI n.142/2009 e 417/2009 con specifico riferimento agli elenchi dei nominativi nella misura in cui il ricorrente non è inserito nei medesimi con richiamo in servizio in sostituzione di altra unità oppure in aggiunta, ove la CRI riterrà praticabile tale
Il 22 aprile 1937 esce in edicola la rivista “Le grandi firme”, reclamizzata da un seducente donna, che incarna il prototipo di appeal mediterraneo, prodotta dalla geniale matita di Gino Boccasile. Della testata diviene la testimonial e da allora è ricordata come “Signorina grandi firme”.
Nel titolo di queste poche righe, invece, si allude a due illustri menti del
giornalismo italiano,
Matilde la conosco da tanto tempo, dai tempi del bar villanova, è una donna fortunata: il marito dopo un po' di galera ora ha messo la testa a posto. Mario il figlio maggiore ha trovato, proprio in questi giorni un lavoro da apprendista magazziniere, Luciano invece ha finito gli esami di terza media, ha
C'è sempre il rischio di apparire dei camminatori col collo all'indietro quando si parla di treni. Me li ricordo che entravano in stazione e la folla dei viaggiatori a sfidarsi in acrobazia, furbizia, sgarberia e, rara, galanteria. C'era chi entrava dal finestrino, un'occhiata alla porta dello scompartimento, poi si faceva passare il bagaglio , si sdraiava sui sedili e ad ognuno che provava ad entrare diceva, con decisione: occupato!
Si arrivava per tempo alla stazione, non è cambiata di molto l'atmosfera a parte che si fuma di meno e che sembra più
Una vignetta fulminante. Qualcuno si annuncia: “Sono Felice”. L’altro, ora defunto, risponde: “io no”. Felice non è l’uomo dei sogni, esiste davvero. Era il tempo delle inchieste della magistratura veneziana sui veleni di Porto Marghera, era il tempo della rivincita del bene sul male, era il tempo della speranza
Anche quest’anno è sbarcata a Venezia la grande kermesse della Biennale d’arte contemporanea. Sei mesi di “rivoluzione culturale” in cui la città si spoglia della veste un po’ noiosa di città gioiello d’arte antica per rifarsi il look dall’estetista, e indossare i panni di supercapitale alla moda. E come sempre accade ogni due anni, per l’occasione si libera
La Corte costituzionale, mammamia. Ci voleva il giudice delle leggi, ci voleva proprio. La norma che riguardava prima gli stipendi pubblici e poi le pensioni sopra i 90 mila euro, sopra i 150 mila e sopra i 200 mila con una tassazione sulle somme eccedenti tali importi del 5, 10 e 15 per cento, è stata
Era una notte buia e tempestosa. Così cominciano le fiabe, per tenerci col fiato sospeso e sciogliere la tensione quando giunge il lieto fine. Le fiabe servono a fare addormentare i bambini, perché il buio della notte si addolcisca in un sonno ristoratore.
Noi invece siamo svegli, terribilmente svegli, perché la
Io sono contro i matrimoni gay. E' un'affermazione politicamente scorretta la mia lo so. In un momento in cui la battaglia sui diritti civili sta avendo un'ampia visibilità anche grazie a quello che sta accadendo in Francia, dire di essere contro può sembrare scandaloso per chi, a sinistra (se questa parola ha ancora
Oggi il quesito del referendum che si rivolge ai cittadini di Bologna è il seguente:
" Quale, fra le seguenti proposte di utilizzo delle risorse finanziarie comunali ritieni più idonea per assicurare il diritto all'istruzione delle bambine e dei bambini che domandano di accedere alla scuola dell'infanzia ?
a) utilizzarle per le scuole comunali e statali
A Bologna un orizzonte di significato comune unisce le vicende del referendum consultivo del
26 maggio sul finanziamento comunale alle scuole private ed il "progetto strategico" (annunciato il 10 aprile dalla giunta Merola) di trasferire dal comune alla nascente ASP unificata la gestione
dell'intera filiera dei servizi alla persona (tra cui asili nido e scuole dell'infanzia), partendo proprio, a
Il posto dove sono nato è il mio posto. Non importa chi mi ha generato, il loro ceto, la loro etnia, il motivo per il quale si sono trovati lì. Sono nato in un buco di culo di paesino del sud e quel paesino è tutto quello che rappresenta il mio immaginario ancestrale, la mia sub cultura, fatta di linguaggi, gesti, appartenenze. Tutto quello che ha contribuito a rendermi quello che sono proviene da quel buco di culo di paese. Ed ogni volta che ci ritorno o che incontro i miei familiari, o altri che vengono da quella
Provate a immaginare. Pareti bianche punteggiate da finestre. Un cortile quadrato con loggiati. E molte porte. Una di queste conduce a uno scalone davvero sontuoso. E a un grande ingresso pieno di luce, da cui si dipartono innumerevoli stanze. I pavimenti fragili e preziosi sono protetti da tappeti, tecnicamente detti “corsie”. I camini sono rivestiti di marmo, e non fumano più. I soffitti ricoperti di animali, piante e ghirlande illusionistiche. I più vecchi da travi in legno. Non siamo nel Paese delle Meraviglie di Alice, purtroppo.
“E mmó te dico na cosa che te farà piacere: a le prossime elezzioni, si nu lo fate fori prima, voto Renzi. È tutta n'antra cosa, o sai che mme piace, è ggiovane e nun raggiona male...”.
Il mio barista preferito sembra uscito fuori da una strip di Pazienza, mingherlino con i baffi, fuma fuma, sguardo acuto e occhiaie profonde, caffè buonissimo. Di destra dichiarato, figlio di quella cultura popolare che risiede in quella parte politica da noi ferocemente avversata, ma uno di quei soggetti che non gli vorresti mai attribuire, un simpatico ossimoro, naturalmente tifosissimo della Lazio.
Composizione sociale del bar: pensionati, piccoli commercianti, artigiani, in prevalenza anziani.
Nel vocabolario della lingua italiana sono entrate di prepotenza parole di nuova generazione, farcite di tecnicismi lontani anni luce dal “sapere” del cittadino italiano medio. Un mezzo spregevole per farci sentire stranieri nel nostro paese. Un modo oscuro per privarci delle nostre radici e del nostro vissuto. Un’operazione
Vivi al sud, magari ci sei anche nato, lavori al comune, un lavoro, ancora, sicuro. Finisci l'orario e puoi passeggiare sul lungo mare di Reggio Calabria, uno dei posti più belli d'Italia in questa stagione e anche nella prossima. Decidi di rubare lo stipendio truccando sull'orario di lavoro. Sei scemo o scema non voglio
Avremmo voluto non doverlo fare, amico mio. Ti avremmo tenuto con noi, ancora, nella speranza egoista che fossi tu a decidere di partire. Ci siamo dovuti arrendere all'evidenza dei tuoi neuroni felici catturati dall'ipossia, delle crisi respiratorie che ormai squassavano il tuo corpo, dopo avere preso la tua anima. E così ti abbiamo accompagnato, dolenti, al tuo ultimo viaggio.
E adesso penso sarebbe bello .
Ti scrivo queste cose e di te non so niente, a dire il vero non sapeva niente nessuno di te, non mi metterò a dire che sei progressista o conservatore, questa roba nel tuo mondo vuol dire una cosa, nel mio un'altra. Io sono rimasto a Karl Marx, ti scrivo queste cose come ad uno sconosciuto totale. Dunque, veniamo al sodo: secondo Karl Marx tu sei il più importante spacciatore del mondo, essendo la religione, secondo il filosofo di Treviri, l'oppio dei popoli. Te lo dico in grande amicizia, per me Marx ha ragione, ma non mi voglio accapigliare su questo.
La vera immagine di Venezia si coglie dai finestrini del treno che viaggia sul Ponte della Libertà. Una strada che corre in mezzo alla laguna, isolotti, gabbiani, pali piantati nell’acqua, e ancora fabbriche, ciminiere, containers, navi, un grande parcheggio, e finalmente le prime case intorno alla vecchia stazione ferroviaria di Santa Lucia.
Da tempo ormai viviamo nell'epoca della caccia alle streghe, dei toni esagitati, della campagne contro questa o quella categoria di persone, nel nostro paese.
L'omicida-suicida di Perugia aveva problemi psichiatrici, ma anche il porto d'armi, è figlio della solita incuria e delle solite omissioni si dice.
Conosciamo gli incidenti sul lavoro. Corpi inghiottiti dall’acqua durante “normali” opere di manutenzione, che precipitano dalle impalcature, respirano gas nocivi, prendono fuoco negli impianti ad alto rischio. Sono morti che producono rumore.
Abbiamo imparato a indignarci, a riconoscere le cause, a sostenere battaglie
Questo il riassunto, a scendere, di ciò che è stato pubblicato dal più importante quotidiano nazionale, realizzato partendo da sinistra a destra e poi a scendere con lo stesso ordine, ho riportato le cose più importanti con i titoli più grossi. Cosa si capisce a vedere così tutto di seguito quell'inchiostro sparso sulla carta? Prima leggete.
14 febbraio l'India congela il contratto degli elicotteri Finmeccanica – Chiesa deturpata dalle rivalità
una banca nei tormenti vaticani
frode con carne equina Test anche in Italia
Hai una buona dose di cultura. Studi “alti”, come si diceva un tempo. Sei ancora giovane.
E soprattutto occupi un posto di lavoro a tempo indeterminato. Conquistato dopo anni di precariato. Hai tutto per essere davvero soddisfatto, eppure non lo sei.
Ecco la prima anomalia della tua vita ultradecennale da dipendente statale.
Metti che lavori nel pubblico impiego. Metti pure che per una fortunata combinazione hai una produttività misurabile, non aleatoria o legata alla tua mera presenza sul luogo di lavoro. Ed aggiungi che quello che fai produce benefici immediatamente percepibili nella comunità dei cittadini e che sul tuo lavoro si iniziano a misurare anche le speranze di uscita dalla crisi, che diventi improvvisamente importante dopo anni di sottovalutazione e indifferenza.
Hai un lavoro, fai un servizio, hai dignità e sei produttivo. Pur essendo uno statale.
Ti illudi. Non hai fatto i conti con i frutti avvelenati della meritocrazia, sì, quella cosa sbandierata al popolo come finalmente risolutiva dell'inguaribile fannullonismo che avvolgeva un mondo immaginario costruito in un immenso palazzone dove stancamente si trascinavano carte.
Questa storia comincia un sabato sera, quando altrimenti. Un vecchio allettato ha evidenti problemi respiratori, si sente il catarro, si sente che non riesce ad uscire, le labbra bianche chiazze rossastre sul corpo. Il vecchio è allettato da tempo, non solo una questione di catarro che non esce, con le malattie che si porta appresso si potrebbe scrivere un trattato di medicina.
Mi squilla il telefono, un volto conosciuto sul display, rispondo volentieri. La mia amica, quella della Croce Rossa, dimmi le dico, “ non hai letto niente?” - di che? Rispondo -
“E' ricominciata la caccia ai lavoratori della CRI, hanno messo in moto il Sole 24 ore, siamo noi il male.” Mi ricompongo, sono incuriosito, le chiedo di raccontarmi, è giusto riportare tutto, non si tratta solo dei lavoratori di ruolo, precari e militari, c'è molto di più c'è una filosofia, ci sono gli interessi.
L'articolo in questione firmato da Fabio Pavesi comincia male dal titolo: Tutti gli sprechi della Croce Rossa Italiana, mega-stipendificio di Stato.
Questa è la storia di un rapporto di lavoro tra un gruppo di professionisti che vivono di precariato intellettuale da molti anni e un Istituto del Ministero. Un rapporto di lavoro che inizia con un contratto di collaborazione -a progetto sulla carta, parasubordinato nella realtà- e continua con un illecito amministrativo. Un rapporto che non essendosi ancora concluso mi costringe all'anonimato e a rendere non riconoscibili le istituzioni e le persone, i tempi e le circostanze ma non i fatti.
Se vai sul sito apposito ti spiegano tutto, ma sono pigro, cavolo, sono pigrissimo. Ho visto lo spot, mi basta quello, siamo in un mondo di matti. Il canone RAI, il canone rai, il canone rai? E lo pubblicizzi in quel modo? E lo spieghi in quella maniera? Con quelle voci. Tu, ideatore dello spot, tu che l'hai approvato, tu istighi a non pagare. Non dire di no, l'hai sentito, dimmi, l'hai sentito davvero? E l'hai visto, l'hai visto davvero?
Lo riassumo su queste pagine, c'è tempo fino al 31 gennaio, fino a quel momento possiamo divertirci.
Gianni stamattina ha preso un permesso al lavoro, è dovuto andare per suo padre, al Centro Assistenza Domiciliare della ASL di competenza. Siamo a Roma, in
periferia. -Si richiede visita diabetologica per rinnovo piano terapeutico, paziente non deambulante e non trasportabile,- sono asciutte le scritte sui foglietti rosa, precise. Alle nove
il