Roma corrotta, chi l'avrebbe mai detto

C'è corruzione a Roma, l'abbiamo scoperto proprio in questi giorni, in questi giorni abbiamo scoperto che certi personaggi immortalati in romanzi  

   

e film, non stavano in galera ma liberi di fare più o meno gli affari loro. Abbiamo scoperto che l'accoglienza è un business, che le emergenze sono businnes, che certe cooperative fatturano come società di medie dimensioni. Abbiamo scoperto che non ci sono più i partiti, che gli iscritti non controllano gli eletti, che nessuno può dirsi al sicuro dagli affaristi e dall'affarismo. C'è lo sdegno, ci mancherebbe pure che ci fosse qualcuno non sdegnato, poi ci sono quelli che cadono dal pero, quelli che non immaginavano niente, quelli concentrati sui massimi sistemi e per questo non notano le macchie di sugo sulle cravatte dei loro sodali. Ma fateci il piacere sdegnati e distratti di ogni genere. Non mi fermerò sulle intercettazioni, certo danno un quadro dell'ambiente e di chi ne fa parte ma, secondo me, sono più utili al folklore, ai prossimi libri, ai prossimi film e certamente anche a mantenere gonfio il polverone. C'è corruzione da sempre e a tutti i livelli, dall'impiegatuccio al ministro, c'è pure in Germania, negli USA, a Roma e' emersa la melma composta da politici eletti o mantenuti da certe imprese, i nominati dai politici per presiedere qualche cosa è poi ci sono i corruttori, appunto imprese o imprenditori che campano di appalti.
Io credo che la corruzione e la concussione non siano eliminabili, devo essere onesto, credo siano comportamenti insiti nella nostra natura, naturalmente non tutti sono corruttibili, non tutti vanno in giro col cartellino del prezzo appuntato alla giacca, tuttavia ci sarà sempre qualcuno pronto a vendersi o ad approfittarsi della posizione che ricopre. La soluzione non è il governo dei magistrati, ci sono corrotti anche in quel campo, non può essere il governo delle brave persone, degli incensurati, o dei cherubini, perché prima di delinquere sono tutti onesti e incensurati. Sdegnati e distratti parlateci di politica e di amministrazione, cerchiamo soluzioni che limitino la, entro certi limiti, naturale criminalità della umana natura. Voglio fare un esempio, riguarda gli appalti, le cooperative eccetera eccetera. Lo sanno tutti che il bubbone è quello, ma se non dai una risposta dritto per dritto, continuerai a sdegnarti fino al prossimo scandalo. Semplifichiamo con la formula delle domandine sceme: perchè il pubblico dovrebbe rivolgersi al privato per la cura dei giardini? Si rivolge al privato un privato, se uno ha una villa mica chiama il servizio giardini del comune, si rivolge al fioraio di fiducia. Il Comune dovrebbe sapere quale è il suo patrimonio e di conseguenza regolarsi con le assunzioni di persone idonee, se le persone non sono idonee le deve licenziare, se si comportano male le deve licenziare, ma deve avere persone sufficienti ai suoi bisogni. Perchè il Comune deve rivolgersi ad una cooperativa per la fisioterapia, oppure per garantire i servizi sociali agli anziani o ai disabili? Le esigenze da coprire si conoscono, si può pianificare un intervento diretto. Perchè per gli immigrati o gli zingari si deve ricorrere ad una cooperativa? Lo sai che hai delle necessità, ti devi attrezzare. Il fatto che sostituiamo lavoro stabile con lavoro precario, rende tutto precario anche la legalità, figuriamoci se un malavitoso si fa fregare dalla richiesta di un certificato. Mi viene in mente il caso Croce Rossa ente pubblico benemerito con tanti casini sedimentati nel tempo e bene rappresentati da un lunghissimo commissariamento. Ebbene ora sarà smembrata, i suoi servizi affidati a gara d'appalto dio solo sa a chi, i lavoratori sotto licenziamento e alcuni, quelli del CEM di Roma già licenziati, il tutto senza un vero perché. Se hai un problema di flessibilità del lavoro dei lavorare su quello, se hai un problema di costo del lavoro devi lavorare su quello, se sei normale non chiami la banda della magliana per garantire i servizi di emergenza e urgenza. Tu puoi ricorrere ad una cooperativa, ad una ditta esterna, ad una tribù aliena se c'è un emergenza, trascorsi quindici giorni se l'emergenza permane tu devi dare una risposta strutturale. Questo è il problema, i nostri, sono fatti così: volano di emergenza in emergenza come le api di fiore in fiore. Sulle emergenze, sui problemi irrisolti vola invece la malavita, i fascisti, i carrieristi, gli speculatori un tanto al chilo.

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Commenti: 2
  • #1

    Elisa (giovedì, 04 dicembre 2014 12:16)

    questa cosa della croce rossa è tristissima... non posso crederci che l'ottusità dirigenziale sia arrivata a tanto

  • #2

    Renato La Manna (venerdì, 12 dicembre 2014 12:54)

    Verissimo, gli immigrati rappresentano un vero affare, porto l'esempio pratico che conosco bene: Il Cara di Mineo (centro di accoglienza per 3.000 immigrati). Se si considera che in base al contratto di appalto spettano alla ditta appaltante 34,60 euro al giorno per ogni migrante ospitato nella struttura, e considerato che gli ospiti sono circa 3.000; se la matematica non è un'opinione,"l volume di affari"si aggira attorno ai 103.800 euro al giorno, ossia 37.887.000 (trentasettemilioni e ottocentomila euro l'anno). Si aggiunga che la storia non finisce quì, ma viene attuata una sorta di moltiplicazione dei pani, mi spiego meglio: quando arrivano altri immigrati (diciamo 300 a settimana, e mi tengo basso) sembra che il caro Odevaine (se la cosa viene confermata) riusciva a far confluire altrettanti immigrati dal Cara di Mineo verso strutture private "amiche" (che stanno spuntando come i funghi, infatti stanno facendo domanda tutti quanti hanno un appartamento sfitto). Ora, secondo voi, è plausibile che i centri di potere si possano fare sfuggire "un giro di affari" (sulle spalle di ragazzi che sfuggono dalla disperazione) del genere? E il tutto in modo pienamente legale (se non si dimostra un illecito sulla gara di appalto: cosa che pare sia venuta fuori con il coinvolgimento di Odevaine nell'inchiesta romana). Riflettete sulla cifra, neanche con il commercio di droga si raggiunge un tale risultato in una zona quale quella del calatino (circa mezza provincia di Catania). Per concludere, tutti noi non dovremmo stare a raccontarci barzellette. Tutti noi siamo colpevoli, una sorta di "Aventino" di ritorno. Ci siamo nascosti a casa nella speranza che "qualche" altro ci salvasse. La colpa è nostra, solo nostra. Bisognerebbe tornare alla gestione pubblica di "affari" del genere, impiegando ragazzi che abbiano voglia di lavorare. Ma, ormai, tutti hanno scoperto che è più facile privatizzare (e, tra l'altro, si può accontentare qualche amico, e molto bene per giunta), per cui si cede tutto al privato, che subisce (tra l'altro) anche minori controlli. Bisogna ritornare al pubblico, altro che storie!