Contro la candidatura - eventuale - di Ingroia

Il  PM Ingroia parte per il Guatemala, una nuova tappa nella lotta alla criminalità. Non un esilio, non una punizione, non un allontanamento, lo stesso Ingroia lo dichiara. Dopo venti anni a fare le stesse cose, una nuova esperienza. Buon viaggio, quindi. La notizia però non e'questa, si parla insistentemente di un prossimo impegno in politica per il magistrato di Palermo al quale, su questo punto ,la chiarezza non fa difetto: mai dire mai. Se qualche gruppo o partito fa la proposta, naturalmente una proposta coerente, la proposta sarà valutata e, novantanove su cento, accolta.

Ingroia ha una bella faccia da eroe western, ho avuto modo di ascoltarlo dal vivo e, indubbiamente, uno che dice di essere un partigiano della Costituzione, un certo brivido te lo procura. Se fosse un prossimo parlamentare farebbe la sua figura e, certo, darebbe un buon contributo. Però mi sono stufato di questa continua ricerca di eroi, Ingroia si può candidare naturalmente, sia perché le norme lo consentono sia perché e'un diritto di ognuno partecipare alla cosa pubblica. Poi c'e' l'ambizione personale e chissà quante altre cose racchiuse nell'animo di un uomo. Io sono con Ingroia e sono contro chi vuole candidarlo. Abbiamo già tutti i partiti che si spiegano nel nome del loro leader, ogni cosa si riduce ad una figura, non ci si distingue su un punto di programma, ci si distingue su un nome. – sto con Vendola, oppure con Crocetta, con Di Pietro o De Magistris–, potrei andare avanti  con i nomi e le contrapposizioni, senza aver bisogno di inserire un contenuto. I nomi sono evocativi di tutto, tutto racchiudono. Cioè non racchiudono niente, niente di ciò che e'la politica, scontro fra interessi e visioni della società. Le forze politiche ci dicano cosa vogliono fare contro la mafia e per la legalità, non si rifugino dietro un santino, i santi sono di tutti, e' sbagliato ridurli in un recinto di parte. Si faccia tesoro dell'esperienza della procura di Palermo e di quella di Reggio Calabria e anche di Confindustria siciliana. Si tenga conto delle elaborazioni sindacali, si guardi agli uffici giudiziari milanesi, si interroghi la guardia di finanza, si chieda all'associazione Libera, insomma di mettano in comunicazione le tante esperienze che ci sono e infine si decida. A prescindere dagli eroi, si presenti una strategia e le tappe per realizzarla. Magari ci vuole un di piu' di elaborazione, un di più di partecipazione. Soprattutto un di più di umiltà, infatti quando elabori una strategia essa può essere criticata e sottoposta a verifica. Una strategia può essere sbagliata. Un santo non lo puoi criticare, se lo fai sei un miscredente, oppure se parli di mafia e critichi, vai nel girone dei collusi. La politica come religione: credere e obbedire. L' anticamera di ogni mostruosità. I partiti hanno smesso di essere tali, per assumere la veste di album delle figurine, per questo coerentemente,  cercano Ingroia. Spero non si presti, l' uomo con la faccia western, a diventare l'ennesima figurina antimafia.

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