Guardiamo e segnaliamo. Qualche volta capita ci sia un legame con quanto al momento nelle sale. Qualche volta no. Qualche volta un invito a guardare, altre a passare oltre. Non c'è ordine, non c'è la scheda regista,attori,trama, lo sappiamo è da antipatici.
"Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola,
la chiama bugia, è un delinquente" (Bertolt Brecht)
Premetto che quella che segue non vuole essere una recensione
vera e propria, ma, piuttosto, va vista solo come il timido tentativo di un osservatore di spiegare un po’ di economia e la direzione che economia e politica stanno prendendo in Italia ed in
Europa a chi ancora non si è inoltrato tra i meandri universitari. Naturalmente, non vuole essere una verità assoluta ma solo uno dei modi di interpretazione politico-economica della
realtà.
Ho scelto il libro di Luciano Gallino (La lotta di classe dopo la lotta di classe) perché ne ammiro le idee, la chiarezza espositiva, la capacità di semplificazione e di arrivare
al
Avete mai desiderato cancellare in un colpo solo tutte le persone che vi hanno fatto del male? E magari godervi lo spettacolo comodamente seduti in poltrona...
Ora si può fare al cinema,
grazie ad un regista che attinge con ironia all’inconscio del genere umano per costruirne trame visive di ordinaria follia
Metti una notte a Parigi con la seconda guerra mondiale alla fine, due uomini. Il console svedese e il generale tedesco impegnati in una partita a scacchi con in
palio la torre, il museo, i ponti, tutto il mondo occidentale. La storia è vera, di guerra e la guerra si respira anche se sono pochi gli spari. Chi vorrebbe un padre come Abramo? Domanda che si
presta a troppe risposte. Vince il fucile o il cervello? Il cervello se ha a
Riusciamo a immaginare un paese in cui la legge garantisca ai genitori la possibilità di internare
il figlio in un ospedale psichiatrico, qualora non siano più in grado di garantirgli assistenza e cure necessarie alle sue condizioni di salute? Qualcuno ha immaginato che questo paese esista,
descrivendolo nel film “Mommy”.
La premessa è fondamentale per individuare i termini della questione
delicatissima, che pone interrogativi ai quali il regista non concede sconti
di alcun genere, mostrando senza filtri sentimentali cosa significa per una
madre single accudire e crescere un figlio adolescente affetto
"Amore mi si son rotte le acque" dice lei scendendo le scale. "Chiama l'idraulico" risponde sonnacchioso e sbragato il protagonista. Poi andranno alla resa dei
conti. È una commedia con sentimento, c'è un brutto anatroccolo che nasconde un cigno moderno, bevitore, scommettitore e puttaniere monogamo.
Essere membri della classe operaia sia pure di una fabbrichetta francese, belga o di chissadove, non dà la patente per essere considerati fra i buoni. Un operaio da
solo è solo un operaio, può essere buono, cattivo o ics. Questo il
grande merito del film, aver mostrato una cosa ovvia e la ovvia necessità dell'organizzazione di tutti affinché non prevalgano, ad interesse del singolo, gli
interessi del singolo. Questa cosa il film non la mostra è la mia deformazione che me lo fa dire, comunque male non fa.
Smetto quando voglio è titolo evocativo e a doppio taglio. Io infatti ad un certo punto, direi piuttosto presto, ma più tardi di quanto avrei dovuto, nella prima mezz'ora direi, ho compiuto il gesto catartico e ho abbandonato la sala. Doveva essere una commedia italiana con un tocco di attualità sociale: i poveri cervelloni italiani che si arrangiano con tutto tranne che con la carriera universitaria: c'è la vittima del professore intrallazzato, i latinisti benzinai notturni, quello che lava i piatti in un ristorante cinese,
E poi capita che un sabato mattina, mentre cammini mettendo ordine nella tua testa tra le cose da fare, una telefonata inaspettata ti restituisca un volto, una voce e le buone sensazioni di un incontro importante.
Capita che questo amico ritrovato per darti una bussola che ti consenta di navigare negli anni trascorsi, ti dica “comprati il film “40% - Le mani libere del destino” distribuito da Cecchi Gori su Amazon a 9,90 resterai sorpresa”.
Ma tu sei antica e queste diavolerie dell’ e-commerce le frequenti poco… Poi dopo un
Forse, solo così può cominciare, voleva dire altra cosa. Una cosa complicata specchi deformanti e riformanti che poi, come si sa sono uguali nell'astratto diverso da se. Non c'è il partito, non ci sono i militanti, c'è la folla che si beve la poesia d'un fiato, l'odioso cinico. Film ruffiano lo guardi in compagnia e ti vengono i lucciconi, voglia di contatto, pensi di uscire, subito, a distribuire un volantino col testo della poesia che hai riascoltato asciugandoti gli occhi. Di nascosto. Basta un mattarello coi piedi nudi amante il ballo per
A cosa serve l’arte? O meglio ancora quella disciplina che si definisce storia dell’arte, e rischia di vivere rinchiusa nelle stanze di un museo, all’ombra di una chiesa o nei cassetti di un archivio della memoria. Nelle pagine di un codice miniato, nella pellicola di una foto in bianco e nero, nella delicata fattura di un pavimento o nell’inferriata di
Ho ripreso in mano questo libro dopo due anni di lontananza. E ho fatto bene, perché rileggere a distanza di tempo è un esercizio utile. Alla mente e al cuore. Ci fa ricordare che quello in cui abbiamo riconosciuto un profondo senso di appartenenza sta ancora lì, ma ha preso una fisionomia diversa sulla base delle nostre esperienze e del nostro vissuto, che nel frattempo si sono modificati, regalandoci un nuovo modo di intendere immagini e parole. In tal modo anche i ricordi assumono sfumature fino ad ora sconosciute, e non rappresentano più quella gabbia rassicurante in cui riporre emozioni e sentimenti.
Il mestiere è semplice, il boss di manda uno da ammazzare e tu lo fai, poi fai sparire il corpo. Prendi qualche soldo, vedi una donna pubblica, ti droghi. Sembra normale fino a quando non devi incontrare te stesso più vecchio di trent'anni, non avere neanche la curiosità di chiedere cosa hai fatto senza saperlo, imbracciare un fucilone
A Glasgow ci si mena, da piccoli, per
generazioni. Togli le botte, non rimane niente. Solo un educatore che ti raccatta col sangue in faccia e ti parla di whiskey. Il marchio del perdente che ti viene appiccicato
addosso come un tatuaggio, un amore contrastato,quattro sgangherati all'avventura verso una nuova opportunità. Ken Loach dedica i film agli operai, si mescola con gli ultimi che
vivono
sempre fra legale e illegale, si sa Ken è un grande. Questo film è inutile, si colloca in un filone sterile e non si farà ricordare, neanche la versione in lingua originale aiuta, non vederlo è un segno di rispetto per il grande cineasta.
Due amici cari, S.come me e L., incontrandomi concitati mi hanno urlato di questo film. L. era indiavolata. Ne avevo sentito parlare, lo scandalo del sesso fra anziani, avevo letto, distrattamente. Poi il Corriere della Sera, lo mette fra i più bei film del decennio. Non sono un cinefilo, ormai si sa, però mi sono sentito obbligato, più da S.
Carne in cambio di soldi cento implicazioni, l'argomento e' figo. Ti piace il rosso smarmellato, la scenografia senza pretese, una sceneggiatura da onesti mestieranti, puoi chiamare questo film un capolavoro. Ti stai accontentando, lo sai. Stai diventando un religioso seguace di Quentin Tarantino. Non è giusto. Django, con la D muta non vale la visione a parte due o tre scene, la più bella è quella dell'affare, dovrebbero vederla Bersani e Ingroia, il sorriso sulle labbra, i convenevoli, lo schianto, perché uno insiste e l'altro non sa resistere. A volte meglio la desistenza. Bravi tutti gli attori, rimediatelo, guardatelo in gruppo e odiate il servo.
Per me, Spielberg, gli Oscar li può andare a prendere a Forcella. E' un film, intendiamoci. Prende una porzione della vita di Abramo Lincoln, lo santifica, giustamente, lo inquadra stilizzato come un'ombra gigantesca su tutto e tutti, ma non merita gli Oscar a parte quello, ma sarei prudente, per il protagonista. Rari spruzzetti di sangue, montagne di pistolotti, la vita coniugale difficile, il figlio col complesso dell'eroe.
Commediola sulla timidezza e la difficoltà di relazione fra persone, definibili, totalmente normali. Lei frequenta un gruppo di auto aiuto che da cui il titolo del film, non regge la
propria bravuta. Lui va dal dottore, si scopre che ha bisogno dei compitini per parlare,proporsi,toccare.
C'è la cioccolata che unisce i protagonisti, scelta un po' scontata, di tutti i film che devono allietare il cuore e con surplus d'immaginazionele le papille gustative.
La verde Irlanda c'e' ma non si vede dalle celle del carcere di Maze. Un film crudo ma intimo. L'epopea della lotta dei carcerati nord irlandesi per il
riconoscimento dello status di prigionieri politici. La merda e il piscio strumenti di lotta, la nudità dei corpi e degli intendimenti che vengono lanciati sugli spettatori con violenza mai
ingiustificata. Si
Si parla del proibizionismo, della corruzione, di quando in Virginia ad un certo punto di ribellarono agli impomatati.
Dura la campagna, duri i fratelli immortali. Si spara, ci si scazzotta. Belle le macchine dell'epoca, belli i vestiti e la donna fatale. –Non bevo da una tazza unta –dirà l'odioso impomatato.
Buone le recitazioni di tutti, epica la storia ma, direbbe Berlusconi, senza quid.
Quante sono le persone che vorresti uccidere? Un film grandioso per tre quarti, macchina gialla, colori acidi, la minoranza alla riscossa, la lotta per l'estetica,
per la gentilezza, per la vita, attraverso l'esagerazione sanguinosa. Paragonabile agli altri grandi grandi film sulla contemporaneità e sulla spersonalizzazione, non c'e' speranza,
non
La recitazione del marginale e' buona, buono lui per fare a botte, per il resto anaffettivo. Essere poveri e soli non e' un passaporto per i sentimenti, non per il
figlio, non per la famiglia che pure lo aiuta, non per la donna che lo ama. C'e' l'assenza, e una recitazione che la rende bene. Frammenti di lotta di classe, incidenti sul lavoro e
videosorveglianza. Combattimenti
Un film di rara crudeltà intellettuale nei confronti dello spettatore. Fra i peggiori film della stagione, ammucchiata di recitazioni sballate, personaggi banali e
senza spessore, l'importante cast di attori in cartellone dovrebbe nascondere quest'opera dal curriculum, una vana scimmiottatura di Tarantino. Veramente niente da salvare, se non avete
niente
I francesi, coproduttori, son sempre loro e si vogliono riscattare di troppa roba che ci ha ammorbato le serate. Colori pastello fuliginati, luoghi universali di
comunità povere e maltrattate dalla vita, il mare nella versione industriale, affascinante, sventrato.
Il mare che unisce e ora, più spesso divide.
Dio contro Dio, donne giovani contro vecchie, donne giovani contro uomini, uomini contro se stessi. Il film del conflitto come motore della storia e del progresso,
il conflitto che smuove la burocrazia, ridisegna la famiglia e le relazioni al suo interno. Il conflitto che aiuta il miglioramento possibile ad ogni latitudine, anche dove piove poco e la
tradizione è
Gli handicappati si possono e si devono toccare. Gli handicappati lo sanno come stanno se glielo dici, spesso risparmi sull'ipocrisia e guadagni sul resto. Se sei
miliardario e hai molto vissuto e anche sofferto, lo sai benissimo.
Questo è il film, non la parabola sull'amicizia impossibile fra il ricco tetraplegico e il negrone che ragiona e si comporta come Checco Zalone.
Ad un certo punto il denaro smette di essere la misura di ogni cosa, te ne accorgi quando ne hai a sufficienza per tre o quattro generazioni, anche il ricco si
accorge
La bugia non porta bene, si finisce uccisi, lentamente o per un colpo improvviso. L'orientamento sessuale c'entra ma non è tutto, piuttosto la solitudine e la paura
delle donne nell'Irlanda del
diciottesimo secolo. Figlia bastarda destinata agli stenti, la bugia sull'identità di genere come fuga dalla sorte segnata, la protagonista
Il cinema vecchio stile, quello dei pomeriggi invernali che poi finivano dentro case fumose con luci più basse del necessario, sempre tanta gente dentro, familiari
in genere. Il cinema dei lacci di liquirizia, andare in gruppo, tornare in gruppo, fra cugini. È questo film un precipitare verso il punto di quando era tutto ancora intero. Il cavallo è
bravissimo e bravi gli attori a contorno, la storia mostra le sofferenze delle diverse età della vita, squarci di comunità, la dipendenza da un raccolto, la difficoltà di arrivare ad un raccolto.
La guerra, poi, la prima mondiale,
L'eterno conflitto fra il progresso e la conservazione, la medicina e i pregiudizi. Scampoli di questione sociale nell'Inghilterra di fine ottocento ma e' soprattutto la differenza di genere a fare la sua irruzione nella vita pubblica. Protagonista l'invenzione del vibratore, prima come rimedio ai dolori articolari dei dottori specializzati in malesseri femminili,
È un film straniante per la nostra epoca. Bianco su nero e niente audio a parte la musica, una specie di video clip della nostalgia. Non condivido gli Oscar con cui
è stato premiato, il mio candidato era the help, e mi tocca essere d'accordo con Moretti che lo giudica sopravvalutato. In ogni caso merita la visita, buone le interpretazioni di tutti gli
attori, ben scelta
Le Hawaii non c'entano niente a parte una operazione immobiliare che si sarebbe potuta ambientare ovunque.
Il titolo originale infatti, se fosse stato tradotto correttamente, sarebbe stato: gli eredi.
Ma neanche l'eredità c'entra niente.
La verità è sempre una buona notizia scriveva qualche anno fa Erri De Luca,
Diverso da Mississippi burning, tutto di maschi, clima arido, parolacce e sudore.
The help mostra le casette borghesi e i prati curati , la segregazione quotidiana, minuta, raccontata dal punto di vista delle domestiche nere. Le paghe più basse,i
bagni separati, la condizione umana degradata, dal colore della pelle,a pura appendice della fetida comodità delle
La religione del baseball vista e vissuta attraverso gli occhi e le azioni di una ex giovane promessa svanita al sole dei campi affollati dei professionisti. Un film sul cambiamento, sui pregiudizi, sulla durezza delle relazioni in un mondo, quello dello sport professionistico americano, che non perdona chi ne vuol mettere in discussione i dogmi. Splendida l'interpretazione di Brad Pitt, muscolosa ed espressiva, intorno al protagonista un certo numero di bravi caratteristi,
La chiave di Sara è il secondo film in poco tempo riguardante un fatto per lungo tempo lasciato nell'oblio: la deportazione degli ebrei parigini avvenuta nei primi
mesi del 1942 e che ebbe, il velodromo come prima tappa verso i campi di sterminio.
La chiave di Sara si rivelerà un espediente per parlarci d'altro: la crisi di una coppia borghese dei giorni nostri, lui architetto, lei giornalista e per farci
riflettere su quanto dice la protagonista: la verità ha sempre un prezzo.
Il fatto storico è descritto meglio e con profondità nel
Il film è la biografia di Margaret Tatcher, la prima ministro inglese che governò negli anni ottanta del novecento l'Inghilterra. Non è un film
politico, tutta la vicenda sociale è in sottofondo, piuttosto è la storia di una persona che ha raggiunto il potere con determinazione e con determinazione lo ha difeso. Alla fine però non resta
nulla, sfugge ai suoi controllori e il droghiere non la riconosce, soltanto la demenza senile, vecchi ricordi e il vuoto.
L'interpretazione di Meryl Streep, aiutata anche da un
Non e' adatto agli ingegneri ma ogni ingegnere dovrebbe vederlo. Paesaggi e giardini Zen, una giovinetta troppo innocente e troppo colpevole, viva, presuntuosa, generosa. Meglio la poesia o un membro che si ergesse potente alla bisogna? Questo il lacerante interrogativo che incombe sulla storia da quando appare lei, fra loro, il poeta, l'ingegnere.
Commedia nerissima su un mondo totalmente fuori di se.
Tre pakistani e un inglese convertito che vogliono fare la guerra santa e diventare martiri, nessuno col fisico. Straniati, stranianti, strazianti.
Non si salva nessuno, la polizia non capisce niente, l' Inghilterra un contorno perche' questo e' un film universale.