Visioni: Diplomacy - cosimo arnone -

Metti una notte a Parigi con la seconda guerra mondiale alla fine, due uomini. Il console svedese e il generale tedesco impegnati in una partita a scacchi con in palio la torre, il museo, i ponti, tutto il mondo occidentale. La storia è vera, di guerra e la guerra si respira anche se sono pochi gli spari. Chi vorrebbe un padre come Abramo? Domanda che si presta a troppe risposte. Vince il fucile o il cervello? Il cervello se ha a


disposizione un buon fucille. Questo è un film in pochi metri quadri, due giganti a fronteggiarsi. Vale Carnage e potrebbe bastare il paragone ma è anche diverso qui è il pubblico in gioco e la storia per come non la vediamo. La diplomazia è un arte militare anche se non si sporca con la polvere da sparo e il fango delle trincee. La diplomazia è un arte bugiarda e sublime, non vorresti giocare a poker col console, non vorresti giocare  a poker con chi risponde alla domanda su Abramo, rovesciandola. È un film indicato per tutti quelli che considerano il bicromatismo la loro cifra intellettuale e tuttavia cercano una vita di fuga. Buono per un ripasso di storia, per un ripasso del buono che è possibile, per discutere un paio d'ore con una bottiglia di bordeaux e una fetta di camembert, fatelo vedere anche ai figli ma a loro niente vino

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