lavoriamo per vivere, a volte per lavorare moriamo, cerchiamo di organizzarci, qualche volta siamo bravi e fortunati, qualche volta incontriamo gente che non vive per il sindacato, vive di sindacato. E, ho detto tutto
Al quinto servizio televisivo sugli assenteisti dei week end e su quelli che scappano davanti ai carichi di lavoro, mi è venuto il vomito.
Il governo ha annunciato un’ennesima stretta sui furbetti del cartellino e su quelli che hanno uno scarso rendimento lavorativo, su queste cose si butta a pesce un po’ tutta la fauna
Da qualunque parte si osservi, l’accordo raggiunto fra il governo e cgil, cisl e uil è un cambio di paradigma relativamente al lavoro pubblico. Pensiamo a come
inizia il documento: “ i lavoratori sono il motore del buon funzionamento della pubblica amministrazione….”
Il rinnovo dei contratti è una conseguenza del primo brevissimo periodo.
Poi c’è il terzo comma chiamiamolo così, tanto per non farci mancare nulla, “… le parti convengono per segnare una discontinuità col passato.”
Io cito a memoria non mi metto a fare l’esegeta di nessuno e neanche mi sembra necessario spiegare ciò che è chiaro: il mondo ha cambiato verso.
Si faranno i contratti non solo perché è giusto
Sarò breve: sul contratto dei dipendenti pubblici il governo ha le idee chiare e si possono racchiudere in pochi caratteri: Fottetevi!
Si gira e si rigira, si fanno dichiarazioni e poi quando vai a stringere vedi che non c’è nessuna azione volta ad eliminare la legge cosiddetta Brunetta, vedi che
non ci mettono neanche il necessario per non farti infuriare.
I lavoratori della D.G. degli Ammortizzatori Sociali e I.O. , vista l’imminente scadenza del contratto dei
colleghi di Italia Lavoro S.P.A., prevista per il 31/12/2016, chiedono ai vertici dell’Amministrazione e della
Ho ricevuto le bozze stilate dai sindacati dei lavoratori pubblici di Cgil. Cisl. Uil. Si tratta di due documenti uno denominato Relazione e l’altro
denominato Bozza. Non ci sono differenze significative quindi li userò indifferentemente per
illustrare quello che penso
Il Consiglio dei Ministri ha varato il famoso “licenziamento in 48 ore dei fannulloni”, vi sembrerà strano ma sono davvero contento.
Sono contento perché, forse, finalmente i nostri politici la smetteranno di farsi belli in TV.
A Giletti non arriveranno più telefonate da parte di ex ministri della Funzione Pubblica, e tutti saranno felici e contenti.
Il licenziamento in caso di “timbro e fuga” è sempre esistito, ma chissenefrega, l’importante è alimentare polemiche, nella speranza di “scippare” un po’ di voti ai lavoratori autonomi che sono “arrabbiati” per i fatti loro per tasse e balzelli che li affliggono, e invidiano quei pubblici impiegati fannulloni che “timbrano e fuggono”.
Però, quando servono, diventano importanti: Il Vigile del Fuoco (ma solo in caso di incendio); il Poliziotto o il carabiniere (ma solo in caso di furti, aggressioni e simili); l’impiegato comunale (ma solo quando si deve chiedere un qualche certificato); l’infermiere (ma solo quando si sta male); e via discorrendo.
Finalmente, con il “licenziamento in 48 ore”, la polemica dovrebbe acquietarsi, siamo tutti più
Domenica 17 gennaio la trasmissione di
Giletti
è stata incentrata sul proclama di Renzi:“P.A. –
Licenziamento in 48 ore”.
Tutti a dire che si, era ora che i fannulloni
andassero a casa, e via discorrendo.
Io, dopo il solito caffè, vorrei puntualizzare un
paio di cosette:
Il problema così come impostato è fuorviante.
Premesso che è giusto licenziare chi "timbra e fugge".
Il problema va impostato diversamente: Intanto, sia chiaro per tutti che chi "timbra e
Quello che ha fatto il governo a proposito del rinnovo dei contratti pubblici è grave. Stanziando risorse inadeguate al recupero del potere d'acquisto delle
retribuzioni, ha deciso di farsi beffe della famosa sentenza della Corte Costituzionale e dei lavoratori che portano avanti i servizi. Hai voglia a concionare, le chiacchiere stanno a zero, la
triplice Renzi, Padoan e Madia ha fatto una cosa che ricorda troppo da vicino il gioco delle tre carte, un
Dall'intervista di Marianna Madia al Messaggero del 24 ottobre 2015.
«È chiaro che se fossimo in un periodo di alta inflazione, qualche cosa per la perdita del potere d’acquisto la dovremmo restituire. Siccome siamo in un momento storico in cui
l’inflazione è molto bassa, può avere un senso ragionare su criteri differenziati, come le fasce di reddito, le funzioni le categorie. Sarebbe anche coerente con la riforma della pubblica
amministrazione che ha come filo conduttore quello di premiare chi fa bene il suo lavoro. La divisione aritmetica dei sindacati non è più attuale. Penso che anche
“Lo sai questo è il pubblico, le teste devono saltare.” Troviamo questa fase in un film americano, dovrebbe essere tradotta ora a Sanremo, la città dei fiori.
Alcune riflessioni vengono così senza neanche farci un ragionamento, vabbè diamo la presunzione di innocenza, sicuramente fra le decine di dipendenti comunali arrestati o indagati per truffa ai danni nostri e dei loro parenti, ci sarà qualcuno che non c'entra un benemerito ciufolo. Fatta la premessa garantista, c'è da essere infuriati.
Nel bel mezzo della polemica sui rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici, ci si mettono questi manigoldi che abbiamo visto in mutande e pagoda, a spingere la discussione sul lavoro pubblico nella stessa e solita questione dei fannulloni.
Quindi si impongono soluzioni draconiane: il sindaco di Sanremo e la sua giunta si devono dimettere, il
Finalmente dopo l'agognata sentenza della Consulta gli statali avranno il loro contratto. Ricorderete dopo anni di blocco, la Corte Costituzionale aveva rotto gli indugi e bacchettato il governo: il blocco dei contratti del settore pubblico è incostituzionale, urge metterci un pezza. Il governo Renzi ora l'ha fatto ha appostato in bilancio 300 milioni per i rinnovi contrattuali, chi sa fare i conti ha calcolato una cifra fra gli otto e i dieci euro mensili di aumento. Una cinquantina di centesimi al giorno, roba da drogarsi per l'abbondanza.
Lunedì 5 ottobre Maurizio non ci sarà, invece il 6 si. Senti che notizia da fregarsi le mani, la CGIL convoca un
direttivo di due giorni per discutere a questo punto non si sa pubblicamente di che, e invece già si sa che Susy e Maurizio stanno su due sistemi solari diversi. Lo scandalo è il luogo. Lo
scandalo è il tour. Maurizio ha preso cappello, carta e penna e non gliele ha mandate a dire: convochi il massimo organo politico della tua organizzazione in una delle tane del nemico, al centro
delle polemiche per il
Ventotto agosto duemilaquindici, una data che deve essere ricordata e celebrata, il Tar del Lazio ha emesso una sentenza
in un procedimento chiamato giudizio di ottemperanza fra una ventina di lavoratori e la Croce Rossa Italiana. I lavoratori tutti precari pluriennali, avevano fatto causa al loro datore di lavoro,
il giudice in primo grado
Di recente si leggono su molte testate nazionali degli allarmi lanciati dall’Avvocatura dello Stato riguardo al ricorso pendente dinanzi alla Corte Costituzionale.
In particolare, sindacati del pubblico impiego hanno depositato il ricorso sul blocco dei contratti nella pubblica amministrazione presso il Tribunale di Roma affinché la questione di legittimità sia sollevata di fronte alla Corte Costituzionale la cui udienza è fissata per il prossimo 23 giugno.
Il segretario generale Fp-Cgil, Rossana Dettori, ha affermato che "la discriminazione e l'umiliazione a cui il Governo Renzi sta continuando a sottoporre il lavoro pubblico lo connota come un cattivo padrone". Soprattutto, fa notare che "la Consulta in passato si è pronunciata dichiarando l'ammissibilità di misure simili solo in chiave
Negli ultimi tempi si è registrata nell’ambito del personale della Giustizia una voglia sempre più forte di partecipare attivamente al cambiamento…
Un cambiamento, che nasce da due esigenze in parte divergenti tra loro.
Gli Uffici giudiziari hanno in sé talmente tante competenze, che spesso ci si concentra su alcuni problemi sottovalutandone altri.
La gran parte delle energie è rivolta, anche su sollecitazione del magistrato, verso il
A san valentino ci si deve avvinghiare selvaggiamente, ritrovarsi sudati ed esausti. Felici, ubriachi, allegri. Non che le festicciole degli innamorati mi abbiano ispirato molto nel corso degli anni, però se capita in quel giorno, unisci l'utile al dilettevole. Ti piace far quadrare le cose che ti succedono con l'oroscopo del giorno, ti metti a discettare di segni zodiacali e piante, di tisane e musica metallica, cercando in ogni modo il punto di contatto che ti legherà con quello o quella che ti piace. Questo il clima del 14 febbraio: ormoni a mille. A san valentino, Susy nostra incontra i candidati
Poco dopo il suo insediamento la ministra per la pubblica amministrazione conio' una definizione per i lavoratori pubblici del
futuro prossimo venturo. Lavoratori della Repubblica. Poi dici che mancano le idee. Lavoratori della Repubblica contrapposti a cosa? La monarchia è finita molti decenni fa, nel disonore, si può
quindi dire che non è una rivendicazione antimonarchica giusta ma in ritardo. Cosa allora voleva dire il vivace intelletto della ministra Madia?
Giudichiamo i fatti, testardi come muli testardi, ci dicono imperterriti la verità: niente. La Madia non voleva dire niente, ha scovato una definizione suggestiva, non ha capito cosa volesse dire
ma l'ha ripetuta. La Madia è il riflesso nello specchio governativo, tutto chiacchiere e menefreghismo. Metti la Madia in qualche posto e sei sicuro che non succederà niente. I
Sul lavoro pubblico se ne son dette tante e se ne dicono tante, oggi abbiamo l'onore delle pagine dei giornali per due casi che ci parlano della realtà concreta. La prima questione potremmo definirla dell'ordinaria pagliuzza d'oro: un lavoratore socialmente utile, mai nome fu più appropriato, costruisce un programma informatico col quale manda giustamente in soffitta i registri di una certa sezione della Corte d'appello di Milano. Licenziato dalla sua azienda, un ingegnere si è ritrovato a lavorare nel celebre ufficio giudiziario e fra il lusco e il brusco, ha messo mano ad un processo di modernizzazione che levati. Come è possibile, una cosa del genere? Il
Stavolta il caffè l’ho bevuto prima di accendere PC e televisione, non mi piace berlo freddo e di questi tempi non si sa mai che notizia ti aspetta al varco…meglio berlo prima!
Immagino che le notizie siano tutte dedicate al nuovo Presidente della Repubblica, il Prof. Sergio Mattarella, il mio vecchio Professore di Diritto Parlamentare, severissimo ma in buona fede, onesto fino all’esasperazione, uomo che non faceva distinzioni basate sulla provenienza politica dei suoi studenti, come del resto Orlando, mio Professore di Diritto Regionale.
Un fratello (Presidente della Regione Sicilia) ucciso dalla mafia, cui aveva deciso di non sottostare, un padre che fondò la prima antimafia, mafia che tentò di screditarlo insinuando il dubbio nella gente, ma la gente che li conosce bene non ha avuto mai dubbi, ne sono sicuro.
Dalle manifestazioni allo sciopero, il passo non è lungo ed è quanto di più scontato potesse verificarsi. Dopo aver mostrato i muscoli si va obbligatoriamente allo "scontro fisico".
Tanti, solo CGIL, in Piazza San Giovanni e tanti, insieme a CISL e UIL, in Piazza del Popolo; però allo sciopero si va da soli come CGIL.
Dipendente pubblico? Fottiti.
Hai vinto un concorso che era un terno a lotto? Fottiti.
Hai fatto un concorso per essere precario in una struttura pubblica? Fottiti.
Siete in tre dove dovreste essere in cinque e pretendono il lavoro di sei? Fottiti.
Sei un dipendente pubblico, un privilegiato, un parassita, un ruba stipendi, direbbe Gianmaria Testa sei ruota finita in un fosso.
Ce senti da 'sta recchia, verrebbe da dire alla romana, dalla manifestazione della CGIL il messaggio è arrivato forte e chiaro, sia al presidente del consiglio sia ai coriferi per convinzione e circostanza. Certo anche la Leopolda sarà un gran successo, il nostro paese è pieno di gente predisposta a correre in soccorso al vincitore di turno. E' una condizione del gioco, basta saperlo.
Ce senti da sta recchia, viene forte il segnale da tutti quei pulman che sono partiti nella notte per arrivare puntuali, dalle persone che definiscono col loro lavoro e la loro condizione materiale, il quadrato rosso del sindacato di corso Italia.
Tanta gente, a prescindere dal balletto dei numeri che ogni volta si svolge fra la questura e gli osservatori interessati di ogni parte, la rappresentazione di una
parte del paese che non si è arricchita quando le cose andavano bene. Oggi erosi i
Si sa, sono questi tempi oscuri, le ideologie sono scomparse. Infatti la CGIL non se ne è accorta e difende l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, non per
salvaguardare un diritto ma per riesumare l'ideologia dei diritti. Ancora credono quelli del quadrato rosso, all'epoca in cui si pensava che il progresso significasse stare meglio, non più poveri
e insicuri. Ora c'è la questione della vertenza col governo, faticosamente sembrava essersi messo in moto un processo unitario fra i sindacati confederali, la crisi come motivo obbligato, le
soluzioni indicate dal governo come aiuto. I sindacati un po' per amore e un po' forza si sono trovati nello stesso calderone: difensori dei privilegiati che guadagnano milletrecento euro al
mese, responsabili del precariato in cui versano i figli dei privilegiati di cui sopra. Nel racconto di Renzi i lavoratori a milletrecento euro, questi carnefici assassini dei loro figli precari,
questi
Allora il dado è tratto, finalmente il feticcio, il numero che tutto racchiude, sarà cancellato dalla faccia della terra. Avremo il 17 bis non più il 18, non è cosa di poco conto, i lavoratori avranno i loro problemi si capisce, però vuoi mettere le conseguenze e le implicazione? La discussione infatti non può essere ridotta al solo numero che viene dopo il 17 e prima del diciannove, sarebbe troppo facile, i mercati internazionali, la commissione europea e lo stesso Sacconi non capirebbero. Ci vuole di più, eliminato il numero che non si può pronunciare si capirà che anche l'uno è un numero infame, prima perché compone il numero inpronunciabile poi perché da uno comincia la nostra Costituzione”...repubblica democratica fondata sul lavoro”. Come fai a togliere il numero dopo il diciasette se non togli anche il numero uno dalla costituzione italiana? La Costituzione è
Devi veramente aver passato una selezione per essere sveglia come la ministra Marianna Madia, secondo me al governo lo sanno e per questo la rispettano. Pochi
giorni fa,forse lo ricorderete, la ministra con l'eleganza che solo chi ha fatto tanta gavetta possiede, aveva annunciato ai dipendenti pubblici che il blocco degli stipendi si sarebbe prorogato
ancora per tutto il 2015. I sindacati dei pubblici hanno replicato, quelli del comparto sicurezza, difesa e soccorso hanno replicato mettendoci dentro anche il prezzo della loro vita. Renzi ha
preso cappello è ha dato il meglio di se, come un coniglio mannaro si è avventato sul microfono gridando che non si chiedono aumenti quando ci sono i disoccupati. Discussioni a non finire,
comunque tutti sinceri nello stabilire una differenza fra il comparto sicurezza e gli altri dipendenti pubblici, un poliziotto o un
“Devi mangiare tutto! Pensa ai bambini del Biafra!” Effettivamente ci pensavi, le immagini dei corpi seminudi, di quelle pance innaturalmente gonfie entravano nelle nostre case e ci dicevano del nostro privilegio: essere nati poveri in un mondo in cui c’erano quelli ancora più poveri. Istintivamente non eravamo convinti del paragone, mangiavamo o no a seconda del genio del momento, non sulla base di quello che tecnicamente si può definire un ricatto morale. Mi è venuto in mente questo antico ricordo quando ho sentito Renzi apostrofare più o meno nello stesso
Ho visto in anteprima i testi della riforma della pubblica amministrazione, il decreto legge e il disegno di legge che modificheranno il modo di lavorare negli
uffici che spesso impropriamente ma per capirci, definiamo statali. Una prima cosa salta agli occhi, il disegno di legge delega è composto da 16 pagine e 12 articoli, non posso dire che sia tutto
sbagliato o tutto da rifare, ci sono i principi generali che dovranno essere seguiti nelle norme che seguiranno. Il decreto legge è composto da 35 pagine e 39 articoli, le cose urgenti
evidentemente sono tante. Il disegno di legge contiene riferimenti ai sindacati, alle organizzazioni sindacali o qualunque altro sinonimo,
La rivoluzione, si sa, viaggia veloce. Non è una raccomandata con ricevuta di
ritorno, nemmeno una cartolina da paesaggio. Intendiamoci: nulla a che vedere con la durezza di un atto rivoluzionario, che consuma rotture epocali. La rivoluzione post moderna viaggia sulla
rete, ne mutua la velocità e ne santifica democraticamente le procedure. Idee antiche si corroborano nei social, nel
Oggi un po' in tutta Italia si sono svolte manifestazioni dei lavoratori della Croce Rossa, il 4 aprile ce ne sarà una nazionale davanti al ministero della Salute.
Bandiere sindacali, fischietti, cappellini, da quanto ci hanno raccontato c'era gente più determinata che disperata. Questo ci piace. Questi lavoratori si battono per non essere licenziati, per
evitare di essere
I lavoratori del Centro educazione motoria della Croce Rossa in via Ramazzini a Roma sono saliti un'altra volta sulle impalcature, hanno appeso le loro ragioni sui lenzuoli e raccontano di un rapporto di lavoro indirizzato, viene da ridere a dirlo, verso una maggiore precarietà e di un servizio che, inevitabilmente, scivolerà in direzione contraria a quello che servirebbe agli assistiti. Qualche volta li ho incontrati quelli del CEM, non parlerò di loro, non farò il caso pietoso, da quello che ho capito non sono tipi. Voglio parlare un po' della Croce Rossa, della riforma che oramai muove i suoi passi e di quello che ci ho capito io.
Il nuovo contratto di lavoro dei dipendenti
C'è un guaio in corso a Corso Italia, l'ultimo direttivo della CGIL convocato per ratificare il regolamento attuativo degli accordi sulla rappresentanza fra CGIL, CISL, UIL e Confindustria, si è trasformato in uno psicodramma. Landini ha accusato la Camusso di aver fatto un nuovo accordo e non un regolamento attuativo, violando lo statuto dell'organizzazione, prerogative sindacali, di autonomia delle categorie e la sentenza della Corte Costituzionale sul caso
Cavolo, ci voleva un concorso pubblico per 500 sfigati stagisti, con tanto di quiz multiplo per accedervi, per produrre una scossa salutare, causare una indignazione collettiva, generazionale.
La storia é semplice, emblematica: il governo, per bocca di Letta stesso, annuncia in pompa magna a scorsa estate
che assume 500 giovani
I sindacati hanno proclamato lo sciopero generale di quattro ore. Le modalità di svolgimento sono state scelte in ogni singola regione, può capitare in un gruppo di regioni che ad esempio i pubblici scioperino le prime quattro ore, in altre parti invece lo faranno per le ultime quattro. La scuola invece si trova in una forbice o sciopera per l'intera giornata oppure per una sola ora.
Il lavoro é tornato al centro dell'interesse.
Quasi quasi mi hanno convinto. Ho passato il mio periodo di vacanza persino preoccupato di essermi perso qualcosa. Annunci a raffica, il governo impegnato, i beni culturali, i precari, i fondi europei.
Cazz. Ed io convinto che agosto fosse il mese dei misfatti, dei delitti che riempiono i vuoti di cronaca, e di quelli inconfessabili, che profittano delle assenze.
Invece guarda che ti rovesciano lo schema, lanciano un grande piano del lavoro, i media rilanciano, tu stai al mare, nessuno legge un
cazzo e intanto il messaggio
Se un imprenditore privato o una pubblica amministrazione per soddisfare una esigenza produttiva temporanea ricorrono al contratto a tempo determinato, non ci trovo nulla di negativo. Finisce l'esigenza finisce il contratto. Il lavoratore, la lavoratrice lo sanno prima, si organizzano, aderiscono al contratto temporaneo in attesa di meglio, fanno esperienza, guadagnano qualche soldo, se giovani ci si spesano, se stanno in famiglia ci si spesano alla grande. Nel nostro paese invece c'è la patologia, i
Capita che ci sia tensione in piazza, lo capisci subito quando ti schieri, srotoli gli striscioni, poche parole. In ballo c'è il posto di lavoro, non sarà il corteo a ridartelo se lo hai perso, non sarà il corteo ad impedire che te lo tolgano. Se il corteo non riesce però sarà più difficile riaverlo, sarà più difficile
Cosa penso di un’assemblea sindacale che parla di temi al femminile? Che si rivolge a una platea al femminile? Definirla un’assemblea per donne fa orrore. Assemblea delle donne? Che sciocchezza. Non esistono temi al maschile o al femminile, esistono temi e problemi seri su cui confrontarsi e basta. Eppure la sala era piena di donne. C’ero anch’io. I pochi uomini erano per lo più rappresentanti istituzionali, saranno stati al massimo sei o sette.
Le relatrici di apparato erano imperiose e competenti, battagliere ma terribilmente virili
Gli statali come volgarmente vengono chiamati i dipendenti pubblici vogliono il rinnovo del contratto. Sono bloccati da quattro anni per effetto di una norma del governo Berlusconi, da allora il potere d'acquisto delle loro retribuzioni secondo alcune stime è diminuito più o meno di 200 euro al mese.
Capita, ogni tanto, di fare un salto dalla parrucchiera a farsi risistemare i capelli. Un taglio veloce senza grande intrattenimento, perché mi ritrovo quella faccia da brava ragazza poco incline al gossip, pertanto il chiacchiericcio scorre lungo solidi binari di rassicurante educazione.
L’ultima volta, però, abbiamo parlato di lavoro e ho detto che faccio attività sindacale. Non l’avessi mai fatto…In un istante ho realizzato, dal suo sguardo, di avere commesso
Una telefonata: una voce giovane e disperata, una richiesta di aiuto, una somma di frustrazioni, la riforma del mercato del lavoro della Fornero.
Ecco, potrei definire inutile il mio compito di fronte all'ineluttabilità saccente delle riforme dei tecnici, e potrei definire questa legge utile solo a licenziare le persone.
Una riforma che ha lastricato strade per l'inferno della disoccupazione, che ha frantumato le poche certezze di