Maddechè: Disoccupazione? Precariato? Fatene una giusta, state zitti.

Il fenomeno è gravissimo, questo si sente in ogni dove e dalle più svariate angolature. La generazione perduta la chiamano. I ragazzi e le ragazze che non trovano lavoro, i ragazzi e le ragazze che hanno smesso di cercarlo. Per il Papa è una questione di dignità,


lo dice con parole semplici e antiche: portare il pane a casa è una questione di dignità. Visto che lo dice Francesco tutti gli fanno il coro, si, si, è una questione di dignità. I nostri giovani costretti ad emigrare, cervelli in fuga e anche gambe e braccia e cuori, non solo i laureati se ne vanno. Cifre da capogiro le chiamano, Cetto la Qualunque direbbe che non sono prezzi da paese civile. Siamo sicuri? Siamo proprio sicuri che tutti parlino con lingua dritta?

Io no, non sono sicuro, secondo me bisognerebbe pure smettere di rilanciare le parole di chiunque abbia un po' di potere e usi toni drammatici per parlare del lavoro. Chi ha potere, cioè chi è al governo, chi è stato al governo, le associazioni imprenditoriali, quelle dei commercianti, quelle degli artigiani, prima di parlare di lavoro si devono sciacquare la bocca con l'acido solforico. Dovrebbero stare tutti zitti e, se ne sono capaci, fare qualche cosa che capisca anche una persona non istruita.

Mettiamoci d'accordo: se c'è la disoccupazione, se la disoccupazione è un dramma allora il termine esuberi deve essere vietato. Se licenzi qualcuno la disoccupazione non diminuisce, se licenzi qualcuno deve esserti vietato di parlare di disoccupazione. Se sei al governo e licenzi qualcuno, se dichiari gli esuberi fra i pubblici impiegati non puoi batterti il petto quando il Papa parla del pane e della dignità. Alfano faccio il tuo esempio: sei stato al governo con Berlusconi e ora ci stai con Renzi, non puoi parlare di disoccupazione e poi dichiarare che vuoi, ancora, mettere le mani sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Quanti posti di lavoro ha portato il suo recente rimaneggiamento? Invece di dirci qualche modo per aumentare le assunzioni ci parli di come facilitare i licenziamenti. In quale sistema linguistico ci troviamo? Chiamate uno specialista di corsa, bravo.

Invece di stabilizzare i precari che svolgono il loro lavoro da decenni, ogni provvedimento che riguarda il settore pubblico li ignora, ci parlano di trovare soluzione all'annoso problema del precariato e li dimenticano, il sottotesto è il seguente: i precari dovrebbero ringraziare perchè in questi decenni hanno avuto uno stipendio. Come se non avessero lavorato, come se non avessero istruito i nostri figli, come se non avessero accudito i nostri ammalati, come se non ci avessero raccolto sulle strade a bordo delle ambulanze della Croce Rossa, come se non avessero contribuito a mandare avanti l'attività dei tribunali. Adesso in nome della lotta alla disoccupazione possono pure tornare alle loro precedenti occupazioni, molti ad essere disoccupati, molti ad essere licenziati. In nome della lotta alla mancanza di lavoro per i giovani si fanno due operazioni: si perdono i posti di lavoro dei vecchi, si abbassa lo stipendio o il salario di quelli che saranno assunti. Per questo ora ci parlano anche del lavoro povero, di quelli che pur lavorando non riescono a portare il pane a casa.

Gli impreditori sono datori di lavoro, cioè benefattori. Non sfruttatori del lavoro, cioè criminali. Ancora l'universo linguistico rovesciato.

Io ti do il lavoro, se i tuoi nonni e i tuoi genitori hanno raggiunto una paga decente, se insensatamente ti hanno fatto studiare, non è colpa mia. Io sono un datore di lavoro e generosamente te lo voglio dare, tutto il resto però è un altro paio di maniche. Per lo stipendio, il salario, la stabilità, la regolarizzazione contributiva devi passare un'altra volta.

Questo volevo dire, mi hanno stancato tutte le grida di dolore di quelli che stanno dall'altra parte.

Vorrei sentire soluzioni che non siano ossimori.

vuoi condividere?

Scrivi commento

Commenti: 1
  • #1

    Elisa (martedì, 08 luglio 2014 14:41)

    già