Il giorno dopo si e' stemperata l'adrenalina della competizione, qualcuno ha vinto, qualcuno ha perso, volendo puoi guardare le cose con disincanto e cosi vogliamo fare, perdonate la ruvidezza.
Ha vinto il più antipatico, Renzi. Così antipatico che continua a sostenere che gli altri hanno truccato, stanno truccando, i risultati. Polemica speciosa, non si mette in discussione chi ha preso più voti ma l'entità del distacco, dato questo che, rispetto al ballottaggio del prossimo 2 dicembre, non conta niente. Dato all'antipatico ciò che e' dell'antipatico, bisogna dire anche dei meriti: ha preso tanti voti e li ha presi in tanti posti. Li ha presi dicendo che chi ha diretto il suo partito deve essere rottamato, li ha presi nonostante le polemiche sui finanziamenti, propri e altrui, e sui finanziatori propri. Non e' una bolla mediatica, e' il rappresentante di forze che vogliono emergere, di tensioni che percorrono, evidentemente, anche il popolo del centro sinistra. Tensioni positive che emersero molto tempo fa col famoso urlo dal palco, del Moretti regista: con questa gente non vinceremo mai.
Poi certo ci saranno anche le questioni di prospettiva che ancora non sono emerse, le persone che vanno a votare non possono essere tutte stupide, e' da stupidi trattarle così. Si e' passati sopra all'antipatia, ai finanziamenti, ai finanziatori e al programma, perché Renzi ha trasmesso la percezione che rappresentasse un cambiamento. Secondo un vecchio film, in politica la percezione e' tutto.
Veniamo agli sconfitti: Tabacci e Puppato, grazie della partecipazione, certo l'informazione non vi ha aiutato, neanche voi avete aiutato l'informazione però, nessun acuto, nessun segno distintivo. La prossima volta potete pure non presentarvi.
Bersani: come si può voler male allo zio che tutti vorrebbero? Certo si portava appresso il sostegno a Monti, hai voglia a distinguere, ma anche qui non e' tanto il merito a fare o no la differenza. Un bravo signore in continuità con l'esistente, qualche motto di spirito, la saggezza contadina, una faccia solita. Il pubblico vuole altro, vuole eccitarsi. Bersani però ha una aggravante che non si può tacere, lui e' il capo del partito, il partito non lo ha seguito fino in fondo. Doveva vincere al primo turno e zittire tutto e tutti, smettere di fare lo zio e dire: vinco e cambio tutto perché ne ho la competenza e la forza.
Apro una parentesi: domenica la Camusso ha dichiarato di fronte alle insistenze di Lucia Annunziata, che aveva votato Bersani e due o tre cose brutte su Renzi.Non doveva farlo. Quando vota per un partito, Susanna e' una cittadina come noi, siccome però e' la segretaria generale della CGIL, lei non e' mai una cittadina qualunque. Non deve esporsi e non doveva esporre la sua organizzazione ad una polemica politica, non doveva permettere, neanche in via ipotetica, che qualcuno intendesse il sindacato schierato con l'uno o con l'altro. Se Bersani avesse vinto al primo turno sarebbe stato diverso, sarebbe emersa la potenza del sindacato, Bersani va al ballottaggio e' emersa la debolezza del sindacato. Susy, non va bene.
Vendola. In fine. Appunto.
I risultati sono impietosi, a parte la Puglia dove e' secondo, in ogni altro luogo va male. Dimmi tu. Sembra esaurita la spinta propulsiva che lo portò a vincere prima le primarie e poi le elezioni in Puglia. Alcuni dei suoi stessi sostenitori, hanno preferito Bersani come antagonista all'antipatico e questo dovrebbe bastare, se non hanno fiducia in lui neanche i suoi, figuriamoci gli altri. A risultato acquisito Niky ha raccontato di aver lottato contro due giganti, si e' lamentato di non aver avuto un partito alle spalle. Mi dispiace, se non sei attrezzato lascia perdere, se sei il capo di un partito carismatico, se hai inventato le fabbriche di Niky, non e' colpa di nessun altro se non tua e di chi ti sta intorno. Prima incarnavi il cambiamento, questa volta no, ormai i tuoi discorsi in televisione sono un sottofondo, non hanno la forza che vorresti trasmettere. Questa la ragione della sconfitta, secondo me, non altre.
Al ballottaggio Bersani non se la porta da casa la vittoria, ci sarà un confronto televisivo mercoledì, ma occorrerà soprattutto uno sforzo organizzativo che, al primo turno, i suoi sostenitori hanno mancato.
La confusione e' grande sotto il cielo, la situazione non e', in questo caso, eccellente.