RSU dei dipendenti pubblici, le speranze e la lotta di un candidato - di Centesimopasso -

Stavolta il caffè l’ho bevuto prima di accendere PC e televisione, non mi piace berlo freddo e di questi tempi non si sa mai che notizia ti aspetta al varco…meglio berlo prima!

Immagino che le notizie siano tutte dedicate al nuovo Presidente della Repubblica, il Prof. Sergio Mattarella, il mio vecchio Professore di Diritto Parlamentare, severissimo ma in buona fede, onesto fino all’esasperazione, uomo che non faceva distinzioni basate sulla provenienza politica dei suoi studenti, come del resto Orlando, mio Professore di Diritto Regionale.

Un fratello (Presidente della Regione Sicilia) ucciso dalla mafia, cui aveva deciso di non sottostare, un padre che fondò la prima antimafia, mafia che tentò di screditarlo insinuando il dubbio nella gente, ma la gente che li conosce bene non ha avuto mai dubbi, ne sono sicuro.


   

Però, il pensiero che mi prende fino all’osso è un altro, la delusione della gente, delusione che è difficile superare.

Ad esempio, sono un candidato alle RSU di un piccolo Tribunale di provincia che si è salvato non si sa come dai tagli indiscriminati di chi tiene in mano le forbici del sistema! Ho paura che la prossima volta la forbice colpirà insensibile alla domanda di Giustizia che alza sempre di più la voce fino ad urlare, ma non tanto forte da fermare quelle forbici.

Rivedo i visi dei colleghi che sembrano delusi o demotivati (non so cosa sia peggio), questa delusione rispecchia quella del Paese, un Paese deluso e demotivato.

Ma io non voglio un voto demotivato, preferirei un voto di speranza, la “Speranza” è quella che ci tiene in piedi nei momenti peggiori, la “Demotivazione” ci affossa.

Però, è difficile mantenere viva la speranza, quando non si hanno che continue delusioni, la sensazione che sia inutile lottare si fa sempre più forte ad ogni nuova sconfitta.

Oggi molte Organizzazioni Sindacali alzano gli occhi inorriditi sulla mobilità esterna, come se fosse qualcosa caduta dal cielo a loro insaputa, ma dimenticano che proprio loro hanno firmato un accordo sulla mobilità del personale il 09/10/2012 (facilmente reperibile sul sito del Ministero della Giustizia alla pagina:

http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_23_1.wp?previsiousPage=mg_16_1&contentId=CON781295 ,

Io ho la coscienza a posto, il mio sindacato - la CGIL - non firmò quell’Accordo che, invece fu firmato da CISL, Confsal/Unsa, FLP e UIL.

Ma so che quel Bando non cade dall’alto a mia insaputa, quell’accordo era stato firmato nel 2012 (3 anni fa).

Poi mi vengono in mente, le riqualificazioni, fatte male (una sola volta) bisognerebbe rifarle; la carenza delle Piante Organiche (dimezzate nel corso degli anni per fare apparire meno grave tale carenza); la gente che va in pensione e mai sostituita; qualche decina di milioni di euro del Fondo Unico Giustizia, un terzo del quale dovrebbe essere riservato al personale (per motivarlo, o per nuove assunzioni) ma non lo è mai, mentre il personale arranca tra le carenze di organico ed il lavoro quadruplicato negli anni ed alla faccia di tutti quegli intelligentoni che hanno definito i pubblici impiegati come dei fannulloni, li condannerei a fare per una settimana il nostro lavoro e state pur certi che cambierebbero idea all’improvviso. Non accetto tali critiche da parte di chi non ha mai lavorato in vita sua!

Su questo dovrebbero convergere tutti i nostri sforzi. Su questo e su niente altro! Poi ripenso al caffè, meno male che l’ho bevuto prima!

Ma poi, visto che sono un sentimentale, ripenso a quell’ultimo dono degli dei superstite dal vaso di Pandora: “LA SPERANZA!”, Mai perderla, se no siamo finiti, alziamoci e riprendiamoci i nostri diritti!

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Commenti: 4
  • #1

    Mariella Contarino (lunedì, 02 febbraio 2015 08:57)

    Caro Renato, sono pienamente d'accordo con te, in tutto e per tutto... io che tengo tanto al mio lavoro, che ogni giorno cerco di arrabbattarmi tra normative nuove messe lì all'improvviso solo per salvare la faccia ai politici, e poi difficili da attuare, zero formazione, carichi di lavoro pesanti perchè i colleghi vanno in pensione e nessuno li rimpiazza, precari da stabilizzare, ci metti la tua anima e volontà in tutto e poi alla fine... devi anche vergognarti di dire che lavori al comune, sì nel tuo comune e con tanto amore... perchè è facile buttare fango sulla nostra categoria, la volontà politica negli anni è stata proprio questa... ma io non mi abbatto, lo spirito guerriero che dentro mi rugge è indomito e piu' che mai all'erta, sono anch'io RSu CGIL e me ne vanto... e dico a voce alta lo Stato sono io, siamo noi... andiamo avanti con onestà e dignità

  • #2

    Renato La Manna (lunedì, 02 febbraio 2015 15:52)

    Cara Mariella non ho dubbi che tu condivida tutto, perchè anche tu sei così, vediamo di fare aumentare il numero di quanti hanno voglia di fare sul serio sindacato, spendendosi in prima persona. Riprendiamoci i nostri diritti!

  • #3

    Francesco (mercoledì, 04 febbraio 2015 16:30)

    Carissimo Renato le tue condivisibili parole mi inducono ancor di più a pensare di aver fatto bene nel candidarmi alle prossime RSU. Un giorno spero di avere il piacere di guardare in faccia chi ha venduto la dignità dei lavoratori della Giustizia.

  • #4

    Renato La Manna (venerdì, 06 febbraio 2015 10:20)

    Caro Francesco, Speriamo che tornino finalmente a fiorire i papaveri!!!