Pubblico? Fottiti.

Dipendente pubblico? Fottiti.

Hai vinto un concorso che era un terno a lotto? Fottiti.

Hai fatto un concorso per essere precario in una struttura pubblica? Fottiti.

Siete in tre dove dovreste essere in cinque e pretendono il lavoro di sei? Fottiti.

Sei un dipendente pubblico, un privilegiato, un parassita, un ruba stipendi, direbbe Gianmaria Testa sei ruota finita in un fosso.


Ebbene caro dipendente pubblico,che vuoi fare da grande?

Il pubblico, definizione troppo vaga per descrivere l'universo dei servizi erogati: dall'istruzione ai beni culturali e ambientali, passando per la sanità e l'anagrafe, è arrivato al punto di non ritorno. Si pensava che Brunetta rappresentasse la rappresaglia del mondo berlusconiano, l'isteria di un professore con la mania della politica invece non è stato così: i governi che si sono succeduti dopo l'ultimo Berlusconi hanno proseguito la stessa solfa, niente contratti, niente investimenti, un bancomat buono per ogni stagione. Caro dipendente pubblico, te ne sei accorto?

Provo a credere che tu abbia capito, non era un venticello quello dei fannulloni e quindi posso sviluppare due o tre riflessioni: prima cosa quando un cittadino incontra il pubblico qualche volta riceve buongiorno, ancora troppe volte vaffanculo; seconda cosa quando un cittadino incontra il pubblico ancora troppe volte dovrà incontrare tre o quattro o cinque pubblico, “non è di nostra competenza” è una risposta ancora troppo usata. C'è sempre un altro ufficio che deve svolgere una pratica, quella che manca. Terza cosa: troppi uffici pubblici fanno schifo, luoghi dove mancherebbe l'abitabilità, luoghi sporchi, luoghi spogli. Così non va bene, un cittadino non si domanda immediatamente di chi è la colpa, vede te e ti immagina con un bersaglio disegnato intorno al cuore, un cittadino che mandi a fare in culo è un cittadino che ti vuole morto, un cittadino che deve andare in giro da un ufficio all'altro è un cittadino che ti vuole morto, un cittadino che ti vede in quella stanza che fa schifo, capisce che sei morto e infierisce. Non è sempre così, naturalmente, se riesce un intervento chirurgico hai fatto il tuo dovere, se riesci ad insegnare in una classe di burini hai fatto il tuo dovere, se impedisci le piaghe da decubito a malati gravissimi fai il tuo dovere, si potrebbero riempire enciclopedie con atti di coraggio quotidiano dei dipendenti pubblici. Poi basta uno scemo o una scema che si comporta male e tutto svanisce, è vero che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Tuttavia, i casi di corruzione, di concussione, di approfittamento che ci sono fra i dipendenti pubblici, fanno la notizia che fanno e coprono tutto il buono che c'è, perché la situazione per i pubblici non è buona. Brunetta non rappresentava un venticello. L'otto novembre è prevista a Roma la manifestazione dei sindacati dei lavoratori pubblici, sono sicuro che avrebbero delle proposte valide da illustrare se qualcuno li ascoltasse, sono sicuro che le loro rivendicazioni siano sensate, la sistemazione del precariato, il contratto di lavoro fermo da troppi anni. Solo chi è in malafede può dar loro torto. Tuttavia quello di Brunetta non era un venticello e c'è bisogno di uno scatto di reni, devi fare il tuo dovere e devi far capire che in realtà non si vuole che il pubblico funzioni. Pensiamoci un attimo, la politica ha detto che non ci sono soldi per i pubblici, sia. Neanche idee? Quanto costano le idee cara politica? L'unico innovatore, sul pubblico che idee ha prodotto? La ministra Madia, quale contributo ha dato per risolvere i problemi del pubblico? Niente, zero carbonella. Si deve ripartire dalle idee, non ne ho il monopolio so che la maggioranza dei dipendenti pubblici, opportunamente consultati saprebbero fare benissimo. Io comincerei con due suggestioni: un cittadino che incontra il pubblico deve ricevere sempre buongiorno e mai vaffanculo; un cittadino che incontra il pubblico lo deve incontrare solo una volta, poi sono gli uffici a doversi dare da fare per risolvere il suo problema. Se uno mi chiedesse: che idea hai per la riforma del settore pubblico? Direi queste due cose, se siamo d'accordo che il cittadino non deve impazzire, vediamo come si può fare. Le leggi da cambiare, quelle da abolire, la contrattazione da ripristinare. Contemporaneamente direi al dipendente pubblico: rileggiti le prime righe di questo pezzetto, questa riforma senza di te non si può fare, tu devi essere il primo a volerla, tu ti devi battere per questa riforma, se non ti batti, sei fottuto.

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Commenti: 5
  • #1

    monica calzolari (martedì, 04 novembre 2014 23:45)

    D'accordo, però pubblico sono anche quelli che hanno ammazzato Cucchi e quelli che non hanno parlato coprendo gli infami e quelli che non hanno voluto scoprire la verità. Questo a me che ho sempre lavorato con coscienza per i cittadini fa molto male, però so per 35 anni di esperienza quotidiana diretta che il "pubblico" è così: omertoso, clientelare, corrotto. Tutto ciò è funzionale a questa politica che va contro la democrazia. Difendere il "pubblico" è quindi molto difficile perché in Italia è lo specchio fedele di una certa politica. Non è bastato fare la propria parte e non bastato essere stati coscenziosi e onesti, inutile negare che abbiamo sempre perso.

  • #2

    oiris (mercoledì, 05 novembre 2014 08:28)

    Dipendente pubblico sei stato assunto perchè raccomandato a scapito di molte altre persone più meritevoli ma senza raccomandazione? Fottiti ! O meglio: stai zitto! perchè ad essere fottuti sono stati gli altri .

  • #3

    fabrizio spinetti (mercoledì, 05 novembre 2014 08:29)

    Il senso dell'articolo è proprio questo chè tu hai indicato alla fine della tuo commento Monica. Vogliamo continuare a perdere? O vogliamo cambiarla noi questo pubblico? Io lo voglio cambiare per questo l'8 novembre sarò in piazza

  • #4

    Giuseppe Retta (mercoledì, 05 novembre 2014 15:21)

    Io credo che i dipendenti pubblici debbano sfruttare la manifestazione dell'otto novembre. A mio parere se non ci sarà una reazione da parte loro è una categoria destinata a sparire non reagire a nulla è come confermare tutto ciò che si dice sulla nostra categoria. Anche questo Governo Renzi ha in mente una privatizzazione del lavoro e dei servizi che il pubblico eroga ai cittadini. Non a caso Renzi come Brunetta e i suoi compari ha iniziato con attacchi al lavoro pubblico per convincere i cittadini che privatizzare i servizi sia la cosa migliore.
    Insomma quei lavoratori che sanno di fare il proprio dovere, che ritengono di essere mal pagati, di essere stanchi di essere additati come il male e la causa di tutto ciò che non funziona nel paese, 8 novembre dovrebbero scendere in piazza con la CGIL

  • #5

    elisa (mercoledì, 05 novembre 2014 15:59)

    sei un grande... dovrebbe dirlo la Camusso una cosa così
    ciao