Licenziamento dei pubblici, l'Arena delle vanità. - di Renato La Manna-

 

 

Domenica 17 gennaio la trasmissione di

 

Giletti

 

è stata incentrata sul proclama di Renzi:“P.A. –

 

Licenziamento in 48 ore”.

 

 

Tutti a dire che si, era ora che i fannulloni

 

andassero a casa, e via discorrendo.

 

 

 

Io, dopo il solito caffè, vorrei puntualizzare un

 

paio di cosette:

 

 

 

Il problema così come impostato è fuorviante.

 

Premesso che è giusto licenziare chi "timbra e fugge".

 

Il problema va impostato diversamente: Intanto, sia chiaro per tutti che chi "timbra e

 

fugge" poteva essere sottoposto a procedimento disciplinare e licenziato anche

prima della legge Brunetta, non solo dopo. Per cui, parlare di una legge ulteriore è solo reclame.

 


Il problema vero è che la Legge Fornero (prima) ed il Job Act (dopo) hanno eliminato l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, per cui nessuno ha più diritto ad
essere reintegrato nel posto di lavoro in caso di licenziamento ingiusto (al massimo ha diritto ad un risarcimento danni).

 

Di recente la Corte di Cassazione ha affermato l'estensione di tali norme anche al pubblico impiego. L'unica differenza (rispetto al proclama renziano) è che ci vogliono 120 giorni (4 mesi) per licenziare una persona. 4 mesi in cui si può provare di avere ragione (o meglio, di essere innocente), cosa che difficilmente potrà fare in 48 ore.

 

Per cui, in questo momento (malgrado Brunetta e Fornero) ognuno ha il diritto di dimostrare di avere ragione ed evitare il licenziamento, in 48 ore risulta impossibile.

 

Per cui, ora, se ha il lavoratore ha ragione, non viene licenziato, dopo la norma delle "48 ore", sarà licenziato lo stesso, senza possibilità di prova; e poichè è stato abolito il diritto di reintegra nel posto di lavoro (nel caso, lo ripeto, di licenziamento ingiusto), non verrà più reintegrato.

 



 

Brunetta, durante la trasmissione, non si fa sfuggire l’occasione (ha perso l’occasione di starsene zitto) e, tra l’altro dichiara che dopo le ore 14,00 in qualsiasi Tribunale non c’è più nessuno.

 

Ora, va detto che l’orario dei dipendenti ministeriali è di 36 ore settimanali, in genere dalle ore 08.00 alle ore 14.00; quindi, se le cose filassero lisce, non troverebbe nessuno davvero (è triste che a dirlo sia un ex ministro della Funzione Pubblica. In pratica sconosce l’orario di lavoro dei dipendenti che pretendeva di gestire).

 

Ammesso che il dr. Brunetta abbia conosciuto solo Tribunali virtuosi che rispettano l’orario di lavoro, i lavoratori sarebbero nel loro diritto.

 

Senonchè, non è mai così, le udienze si protraggono spesso oltre l’orario d’ufficio, ed il Ministero non riesce a pagare gli straordinari (che ne derivano) mensilmente, a volte si attendono anni, in casi fortunati un anno, un anno e mezzo; a volte, viene chiesto ai lavoratori di rinunciare allo straordinario ed accontentarsi di riposo compensativo.

 



 

Come se non bastasse, i pubblici dipendenti pagano le tasse fino all’ultimo centesimo anticipatamente, di modo che l’ammontare di queste si conosce in anticipo e lo Stato può utilizzare dette somme in finanziaria direttamente e senza paura di sbagliare un centesimo.

 

In sei anni di mancato rinnovo contrattuale i pubblici dipendenti hanno contribuito a “salvare il Paese” con 36 mila miliardi (parole dell’Avvocatura dello Stato, non del sottoscritto). Malgrado ciò, sia da destra che da sinistra (e non solo, anche i governi tecnici) continuano a venirci addosso.

 

Finitela con questi proclami, e pensate prima di parlare. Il paese non lo salverete con queste fesserie.

 

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Commenti: 1
  • #1

    Massimiliano (mercoledì, 20 gennaio 2016 09:24)

    Buongiorno, premesso che tale articolo parte già con un'assurdità che la dice lunga sulla competenza di chi lo ha redatto: è giusto licenziare chi timbra e fugge! Magari si fosse potuto fare ciò in tutte le occasioni ( e ne capitano parecchie . . . mi creda) ma così non è stato. La rimozione dell'art. 18 legge Fornero riguarda il licenziamento per motivi economici per cui la P.A. è esclusa da tale procedura ( rosso di bilancio, in un bel viaggio io mi lancio . . . tanto lo stipendio è garantito comunque): il fatto che sia stato esteso (?) nel Pubblico non comporta assolutamente nessun tipo di deterrente reale, sono solo parole. E per quel che riguarda il mancato rinnovo contrattuale . . . hanno salvato il Paese scrive Lei . . . e come mai il debito pubblico aumenta? Cosa mi dice riguardo la PARTE VARIABILE? La saluto con una frase scherzosa e le auguro buona giornata (beato Lei . . .): pancia mia fatti capanna finchè dura questa MANNA!