Le meraviglie della Fornero: come ti licenzio i collaboratori. Il caso di Licja e gli altri - di Nonpercaso -

Una telefonata: una voce giovane e disperata, una richiesta di aiuto, una somma di frustrazioni, la riforma del mercato del lavoro della Fornero.

Ecco, potrei definire inutile il mio compito di fronte all'ineluttabilità saccente delle riforme dei tecnici, e potrei definire questa legge utile solo a licenziare le persone.

Una riforma che ha lastricato strade per l'inferno della disoccupazione, che ha frantumato le poche certezze di 

   

una generazione sfigata quanto formata.

Un contratto che scade con una pubblica amministrazione, i tagli che ne avevano già ridimensionato gli importi da corrispondere, dirigenti in preda alla sindrome dell'autotutela, una riunione con queste persone, giovani ma non più tanto, alla ricerca affannosa di soluzioni.

'Con la riforma Fornero non possiamo più rinnovare il contratto alle stesse condizioni'.

Non conta che lavori da anni per la pubblica amministrazione, sostituendo inesistenti professionalità interne in un lavoro definito strategico, non conta che hai professionalità, titoli, specializzazioni da vendere. Sono solo il segno della tua e della nostra sconfitta.

Cerchiamo soluzioni con dirigenti apparentemente disponibili, e che invece sono disponibili solo a 2 soluzioni: il contratto a voucher, ultima frontiera del precariato, 5000 euro annue al massimo, contratto di tre mesi, dopo si vedrà e l'associazione in impresa di 7 persone a 15000 euro a testa. Con i margini del netto che ti arriva in tasca ammazzati dalle tasse. Due soluzioni insostenibili.

Vertenza. Facciamo la vertenza. In realtà abbiamo armi spuntate, nemmeno la possibilità di andare davanti al giudice a reclamare alle brutte il tempo determinato. Il compagno avvocato è desolatamente chiaro, al riguardo.

Loro lo sanno e non si fidano. Si spaccano. Alcuni non vogliono il sindacato, non serve, preferiscono la soluzione individuale, temono di perdere tutto. Mi scrive Licja: 'anni di precarietà ci hanno reso lupi tra di noi e, allo stesso tempo, pecore impaurite e sperse con i lupi veri'.

E il tempo passa e nemmeno quella piccola luce che teniamo accesa, nemmeno la solidarietà fattiva di lavoratori sensibili sono sufficienti a ridare speranza e un minimo di certezze per un anno.

E la spending si abbatte, 65 milioni di meno sulle spese di funzionamento significano persone invisibili che vanno a casa prima di ogni cosa. Eh già, invisibili che non figurano come costo del lavoro, che i bilanci pubblici incasellano tra le spese per gli arredi, la carta delle fotocopiatrici, i computer. Come spese che si possono tagliare senza smuovere alcuna massa.

Non posso fare vertenza. Certo è una sconfitta, compagni. Dobbiamo riflettere seriamente sulla nostra incapacità di allargare la rappresentanza, di riconoscere il lavoro e tutelarlo, in tutte le sue forme.

Ma questa è l'agenda Monti, e la Fornero con le sue riforme ex cattedra ne incarna lo spirito. Se te lo leggi, il dielle 92 sembra un compitino fatto bene, mette i paletti alle false collaborazioni ed offre le vie di uscita giuste ai padroni. Se sono onesti ti dicono che non gli conviene economicamente, se non lo sono, ti dicono che non lo possono fare. E ti offrono il voucher o la partita iva. L'ultima frontiera della disperazione.

E rimane una ultima via di uscita: il politico sensibile e la sua telefonata.

Una ultima via di uscita che misura la nostra impossibilità ad agire.

E che contorna un fallimento saccente. Che adesso twitta il cambiamento della politica, uno sforzo pedagogico e tanti compitini.

Io non ci sto. E misuro la mia sconfitta ma voglio la rivincita. Tirar fuori da questa merda Licja e gli altri diventa il mio punto d'onore, la mia ultima frontiera del diritto.

Non finisce qua.

vuoi condividere?

Scrivi commento

Commenti: 0