mobilitazione dei pubblici e terremoto, un errore. - cosimo arnone -

Sarò breve: sul contratto dei dipendenti pubblici il governo ha le idee chiare e si possono racchiudere in pochi caratteri: Fottetevi!
Si gira e si rigira, si fanno dichiarazioni e poi quando vai a stringere vedi che non c’è nessuna azione volta ad eliminare la legge cosiddetta Brunetta, vedi che non ci mettono neanche il necessario per non farti infuriare.

Tutti i sindacati ormai chiedono con più o meno forza, più o meno esplicitamente la rimozione degli ostacoli normativi ad una vera trattativa. Emendare poche righe della legge Brunetta non avrebbe un costo e sarebbe un segnale significativo di disponibilità ad una discussione seria. Per come la vedo io, ma certo non sono il solo, l’essenziale per sedersi allo stesso tavolo. Il governo non lo fa. Noi non ci sediamo, il contratto non si fa perché sarebbe una finzione, un pezzo di carta scritto ad una sola mano. Poi ci sono i soldi. Il governo aveva stanziato 300 milioni, una cosa da cinque euro di aumento. Noi non ci sediamo, il contratto non si fa, sarebbe una finzione, non si copre niente di potere d’acquisto, niente di produttività, niente di niente. Poi è arrivata la legge di stabilità: stanziati quasi due miliardi per i pubblici, uno dei titoli delle slide. Bene, le mobilitazioni hanno quindi colpito nel segno. Due miliardi non sono il necessario però se intanto mi levi la legge Brunetta, ti posso guardare in faccia e dirti che non bastano, riconoscendoti la buona volontà. Non è detto che il contratto non si faccia, ma non è neanche detto che si faccia. Vista la situazione economica, politica, sociale, l’accordo sulle pensioni e tutto il resto, può anche darsi che un colpo di reni da parte di entrambi porti ad una soluzione onorevole per tutti. Poi dopo la slide arrivano i conti e l’articolato. Non è vero che per i contratti ci sono quasi due miliardi, dentro questa somma c’è una giungla di cose, assunzioni, conferma degli ottanta euro per chi ne aveva diritto e compagnia cantando. Per i contratti, compresi i trecento milioni che erano stati appostati simbolicamente, disse Renzi, ci sono settecento milioni. Certo se ci si mette con buona volontà uno può anche dire che le mobilitazioni hanno fatto aumentare gli stanziamenti di oltre il cento per cento, se uno non ha questa volontà buona e vuole essere breve deve dire una cosa sola: governo Renzi ma che ci vuoi prendere in giro?
Il sindacato di questa operazione governativa si è accorto subito, da qualche parte ho letto comunicati in tal senso, mi sono voluto tenere cauto e ho aspettato il sole 24 ore.
Il quotidiano di confindustria è stato sul punto chiarissimo come lo erano stati i sindacati oltre dieci giorni fa, soldi per rinnovare i contratti non ci sono. Punto.
C’era da aspettarselo? Mah. Ormai qui è buono tutto, certo, che non ci sarebbero stati tutti i soldi necessari era abbastanza credibile, ma così pochi? Quasi da non crederci. Fin qui loro. Poi ci siamo noi. C’è una cosa che nell’azione sindacale non mi ha convinto. La mobilitazione per il contratto ha preso il nome di maratona del lavoro pubblico, un bel nome che in qualche modo richiama la lunga marcia. Assemblee e mobilitazioni e poi una corsa vera e propria. Io non corro, per carità, però sarebbe stato un modo come un altro per sostenere una vertenza così complicata. La prossima iniziativa grossa sarebbe stata per sabato 12 novembre a Roma. L’iniziativa è stata annullata perché c’è stato il terremoto in centro Italia. Ho già detto che è tutto buono ma questa non l’ho capita, con grande amicizia mi tocca dirlo, chi ha deciso di non effettuare l’iniziativa si è preso una grande responsabilità e ha fatto un grande errore. Prendo tutto sul serio, in primo luogo la motivazione, umana e comprensibile, non mi metto a sbertucciare. Ebbene, quando i sindacati si sono accorti della slide farlocca potevano dire: voi governo siete soggetto inaffidabile, lo sciopero generale di tutti i pubblici è all’ordine del giorno. Non lo hanno fatto, lo capisco, non sto qui a dirigere i dirigenti, avranno avuto le loro ragioni e saranno state certamente più lungimiranti delle mie. Va bene, non annuncio lo sciopero. Va bene non metto lo sciopero nella discussione con i lavoratori. Però la mobilitazione continua, la maratona ormai è cominciata e certo non la fermo. Invece no, nonostante le risorse nella legge di stabilità siano gravemente insufficienti, nonostante non abbiano ancora tolto la legge Brunetta, io sindacato fermo anche la maratona del lavoro pubblico da tenersi a Roma. Il rispetto per il dolore del paese si poteva esprimere in altro modo, si potevano esentare quelle zone disgraziate dal partecipare, sarebbe stato giusto. Si poteva fare la donazione di un ora di lavoro di ogni dipendente pubblico a favore di quelle popolazioni, sarebbe stato giusto. C’era il modo di far sentire la vicinanza dei lavoratori pubblici a chi è stato colpito dalla calamità e certamente io ne ho detti due ma ce se sarebbero magari molti altri. L’unica cosa che non bisognava fare era fermarsi, proprio ora che ci hanno dato un altro schiaffo. E’ stata una mossa sbagliata.
La lotta per i diritti non può essere in contrapposizione alla risposta dovuta alle grandi emergenze, se ci infiliamo in questo tunnel non ne usciamo più.

lo so, lo so

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Commenti: 1
  • #1

    Giuseppe R (martedì, 08 novembre 2016 09:31)

    Bellissimo articolo che rispecchia la realtà di come sono andate le cose, oggi però dopo le dichiarazioni del Segretario Generale della UIL, si capisce chi ha fermato la macchina.
    Senza mezze parole lo stesso Segretario ha dichiarato che è pronto a firmare il contratto dei pubblici anche da solo, un chiaro segnale al governo amico, come biglietto da visita per il governo ha anche aggiunto, la Camusso voleva lo sciopero io non ci sto cè il terremoto, per gli addetti ai lavori è chiaro che è solo una scusa.
    Ora non resta che vedere se la CGIL sarà capace di prendere le distanze dalla UIL, e portare i lavoratori pubblici in piazza. Barbagallo il segretario Generale della UIL ha anche detto l'unità sindacale non esiste, bene a questo punto perchè indugiare la CGIL faccia la sua parte a difesa dei lavoratori e porti alla mobilitazione i lavoratori pubblici.