Manifestazione del 25 ottobre a Roma importante per sette ragioni

Si comincia a sentire in giro come un odore ancora lontano ma percepibile, che ci sarà una manifestazione a Roma della CGIL. Mi sembra una buona notizia, il 25 ottobre partiranno due cortei e si


incontreranno a piazza S. Giovanni per il comizio conclusivo di Susy nostra. Mi sembra una buona notizia, in questo caso una manifestazione è meglio di due, un sindacato tutto intero dice la sua su quello che sta succedendo e fa le sue proposte per invertire la tendenza di una crisi che, in primo luogo, danneggia e impoverisce quelli che lavorano.

La manifestazione è importante, sarebbe stato meglio fosse stata unitaria ma prendiamoci quello che passa il convento, la cisl pare faccia qualche cosa il 18, della uil le tracce si sono perse.

Ho pensato di rintracciare sette ragioni per definire l'importanza della manifestazione del 25 ottobre, le scriverò così, alla rinfusa. Prima ragione interna al sindacato di Corso Italia: è rientrato il rischio di una rottura fra tutta la cgil e la fiom, ognuno può pensarla come crede ma se fosse passata l'idea di due manifestazioni, si sarebbero messi a ridere tutti fino in Cina. Seconda ragione direi esterna: Renzi ha come sport preferito il tiro al sindacato, fra i sindacati preferisce insultare la cgil, ad un certo punto le parole devono finire, la schermaglia delle dichiarazioni si deve coagulare in un'azione, il governo fa il suo job act il sindacato deve fare la sua manifestazione. Se ci fosse solo il job act e non la manifestazione ci sarebbe una grave asimmetria, il sindacato dei lavoratori deve chiamare i lavoratori e ricevere da essi il mandato a continuare la sua opera di opposizione. La partita è la seguente: gli 80 euro compensano l'attacco ai diritti del governo Renzi? Il demansionamento, il controllo a distanza, l'articolo 18, possono essere monetizzati? La cgil dice di no, la riuscita o il fallimento della manifestazione darà la misura della forza di opposizione che può mettere in campo. Poi c'è una terza ragione direi politica: il Renzismo procede come un rullo compressore a colpi di social network, dichiarazioni sorridenti, sarcastiche, ironiche, stupide, ha incontrato i dolori di qualche parlamentare PD, le grida dei parlamentari cinque stelle, la sostanziale inessenzialità dei parlamentari di SEL. Detto questo, non voglio criticare i parlamentari che hanno fatto quello che potevano, voglio dire che la manifestazione del 25 ottobre, se riesce, diventa la gamba materiale su cui può fondarsi una battaglia parlamentare. Una cosa è declamare i sacri principi qualunque cosa questa espressione voglia dire, altra cosa è rappresentare degli interessi espressi dagli stessi interessati per mezzo della loro organizzazione storica. Quelli che per ogni cosa fanno l'analisi chimica per vedere quanto si è di sinistra, dibattito diciamolo pure che ha proprio scassato i santissimi, ora potrebbero dire con un certo orgoglio: voglio rappresentare quella gente del 25 ottobre e le loro ragioni, cosa certamente più di sinistra di levare le tasse ai padroni o l'articolo 18 agli operai. In altre parole la riuscita della manifestazione darebbe una ragione di esistenza a tante persone, oggi in parlamento, intimidite dal ghigno di Renzi. La quarta ragione riguarda i rapporti con la cisl e la uil: lo sanno tutti che si tratta di sindacati che hanno una prospettiva diversa da quella della cgil, se capita l'occasione si sfilano e fanno l'accordo separato col governo di turno. Se la manifestazione riesce sarà più difficile per loro sfilarsi, se la manifestazione fallisce sarà facile per la sostituta di Bonanni e per il prossimo sostituto di Angeletti, diventare direttamente il sindacato unico del premier. Quinta ragione, dice Susy nostra che il 25 si comincia e non esclude lo sciopero generale, se la manifestazione riesce lo sciopero generale diventa credibile e quindi si può anche evitare, si riaprono i giochi. Sesta ragione: l'8 novembre è prevista la manifestazione dei pubblici sarà unitaria, se quella del 25 riesce l'asse sarà spostato da una parte, se invece fallisce l'asse starà da un'altra parte e per i pubblici non sarà bene.

Settima ragione, la più importante: Renzi c'hai rotto er cazzo!

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Commenti: 1
  • #1

    fabrizio (sabato, 18 ottobre 2014 01:10)

    Condivido e sottoscrivo tutto, meno la definizione di "sostanziale inessenzialita' dei parlamentari di SEL", che trovo un giidizio superficiale, ingiusto e poco opportuno, in un momento nel quale appare evidente come si debba perseguire l'unità del popolo della sinistra, raccogliendo i contributi di tutti. E SEL, con la sua pattuglia di parlamentari e tea quelli più attivi nella difesa del sindacato e nella ricerca di obiettivi e strategie unitarie e condivise.