I commissari in Alitalia e la sindrome di Pasquale - cosimo arnone -

Il governo ha nominato i commissari di Alitalia, tre, e deliberato il prestito ponte per andare avanti altri sei mesi. E’ curioso, nelle paginate sui giornali fra le tante cose che mettono c’è sempre lo spazio per la carta millemiglia, d’altra parte l’orchestrina continuava a suonare mentre l’acqua entrava nelle stive dell’inaffondabile. Ora i commissari faranno quello che possono per vendere il pacchetto intero a chissachi, intanto si va avanti.
Nei primi giorni c’era più pudore, i lavoratori non erano considerati responsabili della situazione, ora se vi capita di farci caso, i lavoratori sono i soli responsabili, hanno bocciato un accordo quindi devono venire i commissari, prima c’erano mille posti a rischio, ora i posti a rischio sono dodicimila e cinquecento. Sti cazzo de’ lavoratori, mai che stanno zitti e boni.
La Cisl per bocca del suo Landini che però si chiama Marco Bentivogli, esprime dubbi sul referendum perché un sindacalista moderno sa prendersi le sue responsabilità, la stessa segretaria generale Furlan timidamente parla di autogol. E’ brutto perdere un referendum, io lo so bene, tuttavia ci sono cose che fanno bene, domandati se magari una qualche cazzata l’hai fatta pure tu. E poi diciamoci la verità una cosa è perdere col 49,90 dei voti una cosa è perdere col 35, ma rimaniamo al fatto: la Cisl quando le cose si storcono usa una strategia ormai consolidata, prima tiene il profilo basso, poi dice che le colpe sono di altri. Di chi? Della CGIL in genere, per questo motivo il Bentivogli ha una sua platea, da Oscar Giannino a Matteo Renzi. Tuttavia non bisogna girarci intorno, per me non è un sindacato complice, è un sindacato con una sua identità con la quale bisogna fare i conti e se serve, farli con durezza. Torniamo alla gloriosa ex compagnia di bandiera perchè ci sono altri protagonisti e altri protagonisti, quelli per me più importanti, sono assenti.
I sindacati che hanno vinto il referendum dove sono finiti?
Anche qui ,mica ci si può girare intorno, ho sentito e letto dichiarazioni roboanti: l’Alitalia è solo l’inizio, l’Alitalia è l’esempio per tutti i lavoratori, i sindacati complici devono farsi da parte, comincia l’era fatidica del referendum madre di ogni salvezza, e se c’è da ingoiare la disintermediazione, vabbè con quelli di Grillo ci si parla, perché quando parlano quelli come Di Maio si riferiscono ai sindacati complici, mica a noi che siamo di base.
Ebbene sindacati che avete vinto il referendum, a parte le dichiarazioni roboanti, a parte le interviste un po’ qui, un po’ la, a che punto è la notte? Ora ci sono i commissari, vedrete che i primi giorni li occuperanno a rinegoziare i contratti capestro con i quali il debito Alitalia è lievitato, da qualche parte qualche cosa si risparmierà. Questo si voleva ottenere col referendum? No, non può essere solo questo, bisogna rinegoziare ogni singolo contratto di fornitura, dal carburante ai leasing, è giusto. Poi che bisogna fare? Questo è il grande mistero. Tanti anni fa io un referendum lo persi, per me è una ferita che ancora sanguina, però quelli che lo vinsero non fecero niente a parte un po’ di grancassa. Si fecero delle esplicitazioni al testo iniziale e poi si firmò di nuovo. Non c’erano licenziamenti o esuberi, alla fine non si fece male nessuno. Sulla vicenda Alitalia invece il rischio è grande ed è solo rimandato di sei mesi, è inconcepibile che chi ha vinto il referendum non sia salito ai piani alti chiedendo di essere sentito, di riaprire la trattativa. Sei diventato il rappresentante cavolo, fallo pesare. Altrimenti si ritorna alla vecchia distinzione fra sindacati piccoli che possono crescere e piccoli sindacati con la vocazione a stare nel loro cantuccio. Che ne avete fatto del protagonismo dei lavoratori? Se fossi un lavoratore di Alitalia non sarei contento, lo dico sinceramente e ad ognuno di loro vorrei dire: alla fine quando arrivi al dunque ti ci vuole qualcosa di più dell’incazzatura. Pure se non sei Pasquale gli schiaffi li stanno dando a te.

volare oh, oh

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