Croce Rossa Italiana, lavoratori sotto attacco.

Mi squilla il telefono, un volto conosciuto sul display, rispondo volentieri. La mia amica, quella della Croce Rossa, dimmi le dico, “ non hai letto niente?” - di che? Rispondo -

“E' ricominciata la caccia ai lavoratori della CRI, hanno messo in moto il Sole 24 ore, siamo noi il male.” Mi ricompongo, sono incuriosito, le chiedo di raccontarmi, è giusto riportare tutto, non si tratta solo dei lavoratori di ruolo, precari e militari, c'è molto di più c'è una filosofia, ci sono gli interessi.

L'articolo in questione firmato da Fabio Pavesi comincia male dal titolo: Tutti gli sprechi della Croce Rossa Italiana, mega-stipendificio di Stato.


Datemi i titoli e tenetevi gli editoriali recitava un vecchio adagio, i titoli rimangono impressi, sfogli distrattamente il giornale e vedi quelli, non l'approfondimento. Si capisce subito, tutti gli sprechi sono gli stipendi. Vai a vedere e pensi che magari si tratta degli stipendi dei dirigenti, no, sbagliato gli stipendi in questione sono quelli dei dipendenti.

La prima riga è illuminante: chi glielo va a dire ai volontari che la CRI è un carrozzone sostenuto dallo Stato con 180 milioni l'anno?

I volontari, queste splendide persone che donano il loro tempo per gli altri, lo sanno che lo Stato interviene, da soli non riuscirebbero a farcela, sanno pure che ci sono gli sprechi e si incazzano, vediamo se l'articolo li aiuta a capire meglio.

I bilanci non sono stati presentati con regolarità, mancano quelli dal 2005, i bilanci sono importanti servono a descrivere quello che vuoi fare e quello che hai fatto con le risorse a disposizione. La notizia non è nuova ma sempre succosa, ci aspetteremmo a questo punto i nomi di chi doveva presentarli e non lo ha fatto. L'articolo non fa nomi, non fornisce neanche un indizio. I volontari leggendo l'articolo del sole 24 ore, non sanno di chi è la colpa della mancata presentazione dei bilanci.

Piuttosto i volontari scoprono che ci sono 4000 dipendenti che affollano uffici centrali e periferici della Croce Rossa Italiana, guarda un po' sicuramente non ci avranno fatto caso, i 4000 secondo l'articolo sono il male, la sostanza del carrozzone.

Anche i termini sono importanti, i 4000 affollano. La Croce Rossa non paga gli stipendi, no, elargisce. Sarebbe un Welfare sociale per i dipendenti civili e militari, gente che affolla gli uffici in attesa di una somma di denaro, sono solo intralcio, questuanti. Il Sole 24 ore ci dice che quelli che fanno l'assistenza e l'urgenza in mezzo alla strada, nel Lazio, in Piemonte, in Lombardia per citare tre regioni, quelli che portano avanti il laboratorio centrale di analisi, quelli che si occupano dei disabili gravissimi al CEM, questi lavoratori non hanno uno stipendio perchè svolgono un'attività, no, prendono uno stipendio come assistenza. Pensiamo per un secondo a farli sparire. Poi vediamo se stiamo tutti meglio.

C'è, non poteva mancare, il capitolo precari, sono 1500. Il giornalista ignorantemente fa intendere che siano in aggiunta ai 4000, in realtà si parla di 4000 lavoratori sommando il personale di ruolo, quello militare e i precari. Ebbene i precari vogliono essere stabilizzati, guarda un po', sono più di dieci anni che svolgono il lavoro per il quale sono stati assunti, e vorrebbero avere una stabilità professionale e sociale, addirittura questa pretesa è stata recepita dalla legge finanziaria per il 2007 e poi tradita dal successivo governo del centro destra. - Tanto per dire che non tutti sono uguali -. I precari non premono alle porte, i precari sono dento le ambulanze, dentro al CEM, dentro i servizi, devono essere regolarizzati, hanno svolto un concorso, svolgono i compiti cui sono assegnati. Sono stati assunti perchè da soli i volontari non riuscivano a garantire i servizi che la CRI fornisce. Questo i volontari lo sanno, i volontari non sono mica scemi, solo uno scemo può pensare di contrapporre gli uni agli altri.

Ci sono altri sprechi raccontati dall'articolo? Certo. Entrate non incassate per 621 milioni, voci messe fra i residui attivi che in realtà a chissà cosa corrispondono. Erano forse i lavoratori a dover riscuotere quelle somme o gli amministratori che tempo per tempo hanno preso stipendi sensibilmente più alti dei milledue,millecinquecento euro del personale dipendente? Andiamo, ci scrivono pure un articolo sul prestigioso quotidiano economico per non mettere neanche un nome, un indizio, che faccia risalire, tempo per tempo alle responsabilità della situazione economica attuale. C'è una soluzione per questa situazione? Si, l'adozione del bilancio consolidato. Spiace dirlo, l'hanno proposto i lavoratori, di ruolo, militari, precari, alle commissioni parlamentari competenti. Prima di tutti quelli che scrivono di carrozzoni e di stipendifici.

Veniamo ora al sodo: l'articolo del Sole 24 ore fa un bel ritratto del neo presidente ex commissario straordinario Francesco Rocca, bene. L'ex commissario ora presidente può dire le cose come stanno, scrivendo una bella lettera al Sole 24 ore dicendo: 1) chi lavora contribuisce a rendere la CRI quello che è, non assistiti ma persone che rendono possibili i servizi che devono essere erogati, 2) i responsabili dei conti ballerini sono Tizio, Caio e Sempronio e indicare le date delle denunce presentate, nella sua qualità passata e presente, agli organi competenti, 3) il riordino del servizio non deve avvenire a scapito delle retribuzioni e dei diritti di chi, ogni santo giorno, compie il proprio lavoro. Perchè dovrebbe aggiungere un lavoro di qualità deve essere stabile e ben retribuito.

Siamo certi che tale lettera ci sarà, nessuno tiene ad essere il presidente di un carrozzone.

Questa è la posta in palio: il riordino della nuova CRI per come è scritto prevede un intervento, non ancora chiaro, sul patrimonio immobiliare e un intervento chiarissimo sul trattamento economico e normativo di chi ci lavorerà. Meno retribuzione, meno diritti, il licenziamento dei precari e una lotteria per i lavoratori a tempo indeterminato. Lo scontro in atto è il seguente: Costo del lavoro, diritti dei lavoratori. Il Sole 24 ore, coerentemente è per la riduzione delle retribuzioni e dei diritti, alla fine nulla di nuovo. Perchè dovrei scrivere un pezzo? Ho domandato alla nostra amica, sono cose che si sanno. Il meglio deve ancora venire mi risponde, mi piace, le credo.

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Commenti: 2
  • #1

    laura (giovedì, 07 febbraio 2013 16:22)

    Non credo sia una cosa nuova dare la colpa ai più piccini..quando si parla di sprechi c.r.i si parla solo dei dipendenti ,mai dei capoccioni che viaggiano sulle macchine di servizio,che .portano gli scontrini anche delle colazioni, che imbiancano le facciate delle case di cura...private ,tutto sulle spalle dei piccoli centri.Il deficit non dipende dai piccoli!!!!!!!!!!!!!!!!!!E' l'ora che si faccia finita con le stesse storie!!!!!!!!!!!!!!!!

  • #2

    Laura (giovedì, 07 febbraio 2013 16:30)

    I così detti "piccoli",si sono e si danno dafare per tenere alto il nome della c.r.i,sono i soliti "capoccioni" che la stanno affondando,sentirete che tonfo,farà la c.r.i quando verrà del tutto privatizzata!!!!!!!!!Hanno annientato tutto ciò che era stato fatto,con tanta abnegazione,dai volontari,dei quali non è mai interessato niente..........hanno fatto a gara per impadronirsi delle poltrone,e, una volta arrivati,hanno dimostrato di non essere all'altezza di amare la c.r.i e di credere veramente nei suoi valori................!"!!!!!!!!!!!!!!!!!!