Lasciarsi con un sms?Compagni, una spiegazione. - di Nonpercaso -

Circolano in questi giorni delle lettere, pubblicate su quotidiani magari interessati, che propongono il dilemma di fedeli elettori di sinistra che in questa occasione hanno scelto il movimento di Grillo e che adesso confessano anonimamente il “misfatto”.

Può essere che siano lettere fabbricate ad arte, ma questo non mi interessa. Perchè un problema lo segnalano. Non tanto la decisione di votare cosa, che è un esercizio sacro comunque, quanto la mancanza di argomenti e


di confronto che hanno preceduto questa scelta.

Così abbiamo scoperto che i sondaggisti si sbagliavano soprattutto nella sopravvalutazione dei consensi che arrivavano alla coalizione di centro sinistra. Siccome tutti si sbagliavano non può essere certo imputato solo alla loro imperizia. Si sbagliavano i sondaggisti o c'erano scelte maturate ed inconfessate?

Sia chiaro, ancora una volta noi siamo rimasti sconcertati dalla marea montante. L'ho già scritto e certamente non sarà facile scavare tra le mille nostre contraddizioni e debolezze per capire.

Ma da voi, compagni pentiti di esserlo, ci serve una spiegazione, un chiarimento, un confronto.

Capisco sono sparite le sezioni, i luoghi di discussione si sono trasformati in piazze virtuali, ma uno straccio di motivazione ce la dovete.

E non la classica invettiva che avvolge questo momento di rottura, la partitocrazia, la corruzione, il PD e Monti. Non sono motivazioni, sono lamentazioni organizzate.

Dai compagni ci aspettiamo motivazioni programmatiche, il che fare?, mi aspetto le sedie che volano, il dissenso dialettico, lo scontro duro.

Ritenete il programma di Grillo condivisibile? E non mi riferisco alle cose sulle quali siamo d'accordo tutti, i costi della politica, la corruzione ed il malaffare, l'economia verde. E giusto uscire dall'euro? E giusto dare mille euro al mese per tre anni a tutti? E sul lavoro? Sull'economia, sulla giustizia? Sulla sanità? Una risposta la dovete, compagni.

Adesso molti tra di voi, compagni sperano, anzi lavorano, perchè ci sia l'incontro tra noi ed i nuovi rivoluzionari.

Io non so se questo incontro ci sarà, ho solo molti dubbi.

Ma davvero pensate che questo possa servire a rigenerare la nostra democrazia? A renderci cittadini consapevoli, partecipativi? Davvero non cogliete in questa logica del cambiamento germi di totalitarismo?

Li abbiamo visti e sentiti questi nuovi volti, puliti, di gente comune, il vicino del pianerottolo, il parente sfigato, il nipote laureato e masterizzato. Nessuna facile ironia, compagni, ma davvero l'esegesi storica del fascismo buono può essere derubricata ad un semplice infortunio, davvero il veganiano che denuncia l'inserimento di chip nel corpo umano è il nuovo che avanza?

Davvero pensiamo che la nostra classe dirigente si possa rinnovare in modo casuale, senza la consapevolezza e la conoscenza, senza criteri di selezione, con l'approssimazione tipica del peggio che sa esprimere la nostra società?

Lo so, le nostre strade si sono divise, abbiamo perso la consapevolezza comune, il saperci riconoscere. Colpe pesanti che hanno segnato il declino della nostra storia e della nostra identità.

Ma questo vostro voto nascosto è come un lasciarsi con un sms, una separazione senza spiegazioni. Non lo merita la nostra storia, il necessario rispetto verso noi stessi e quello che siamo stati.

Spiegateci, compagni. Mostratevi, compagni.


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Commenti: 21
  • #1

    Ivan (mercoledì, 06 marzo 2013 20:43)

    Mi viene da dire:
    Davvero cogli in questa logica del cambiamento i germi di un totalitarismo?
    Ma cosa avete, cosa vi ha preso? Chi vi ha sciolto per le strade del WEB? Quale ordine dall'alto, emanato da chi, vi ha reso così fremebondi, concitati, eccitati, in una frenesia di interventi allucinati, deliranti, fielebondi, apocalittici?
    Sono sconcertato!!
    Solo perché c'è gente che timidamente sta cercando di uscire da una soggezione nei confronti della politica come inarrivabile esercizio di una elite aristocratica e aliena dai reali bisogni della società.
    Io sono Ivan.
    Tu chi sei? Nonpercaso chi?
    Ma Nonpercaso Antonio o il fratello Giuseppe?
    Tu sei un sicofante, un portatore d'acqua in incognito, un beneficiato dalla politica e dal sindacalismo ministeriale di altri tempi che cammina rasente ai muri?
    Scrivi qui per diletto o per lavoro?

    Bisogna essere umili, disponibili all'ascolto e ad accogliere il nuovo. Anche rischiando qualcosa. Questo è essere di sinistra.
    Non posso più leggere quese pagine. Qui c'è il vero fascismo, i veri reazionari.

  • #2

    Nonpercaso (mercoledì, 06 marzo 2013 23:15)

    Ma come parli? Questo sarebbe il nuovo? Una serie di insulti merdosi.
    Ciao

  • #3

    fabrizio (mercoledì, 06 marzo 2013 23:57)

    Caro Ivan, timidamente cercando di uscire dalla soggezione nei confronti della politica?!?! Con la prosopoea e l'arroganza che manifesti? In questo spazio di confronto e di analisi si ragiona nel tentativo di non rassegnarci ai ladri e agli urlatori. Chiedere a coloro che a sinistra hanno votato Grillo una spiegazione che non sia solo invettiva contro utto e tutti non mi sembra una cosa da vecchia politica di persone rancorose. Si vorrebbe capire quale è la prospettiva che si danno tutti coloro che hanno votato Grillo, oltre al tanto peggio tanto meglio.
    Comunque questo è uno spazio di riflessione che sei libero di frequentare o meno, non ci cambia la vita se perdiamo il tuo ridicolo contributo, da come parli dimostri solo che sei in perfetta sintonia con il tuo padrone Grillo e la tua capa Lombardi. Un fascista. Ciao e anon più risentirti

  • #4

    Ivan (giovedì, 07 marzo 2013 08:22)

    Non ho neanche votato Grillo. E di questo mi sono pentito.
    Il vostro è solo un modo per non rispondere. Il solito modo.
    Devo proprio aver colto nel segno e, vista la reazione, proprio su quella protuberanza sinistra della profondità metafisica.

  • #5

    Nonpercaso (giovedì, 07 marzo 2013 08:24)

    Aggiungerei che l'incommentabile post del caro Ivan è assolutamente rivelatore di quei germi che lo hanno fatto cosí incazzare. Insulti, visione manichea e allucinazioni dietrologiche.

  • #6

    Nonpercaso (giovedì, 07 marzo 2013 08:40)

    Protuberanza sinistra della profondità metafisica? Ma come parli? Sembri un democristo d'antan. Rispondere a cosa? All'accusa di essere la stasi degli statali o a quella di essere fascisti?
    Ma fatti una buona giornata

  • #7

    nik (giovedì, 07 marzo 2013 10:32)

    Ivan, e meno male che bisogna essere umili, tu ne dai un bellissimo esempio. Disponibile al dialogo ed all'ascolto.
    Mamifacciailpiacere....

  • #8

    Ivan (giovedì, 07 marzo 2013 12:27)

    Dopo aver seguito e sofferto per le sorti della sinistra (quella vera con i pugni sollevati, come in un film di Verdone) ed aver visto la parabola cadente dell'impegno, della moralità, dell'onestà intellettuale, della coerenza, precipitare senza ritegno, senza il beneficio del dubbio, del contraddittorio... posso dire che la misura è colma?
    Se condivido con l'80% di voi/noi le stesse perplessità, dubbi, incazzature per le mancate azioni di una dirigenza di partito che nel migliore dei casi ha girato la faccia per non vedere e sentire, posso dire che io non sono più disponibile ad attendermi un cambiamento di direzione?
    Se all'indomani del brutto colpo, cui ho contribuito ad infliggere ad una "parte della mia stessa carne", vedo inscenare la deprimente pantomima del solito solito solito giochino per cui a chiacchiere si pensa di racconciare tutto, ma sostanzialmente senza accusare il benché minimo effetto, rendendo "inutile" tutto questo mio "dolore", posso sentire un profondo disgusto per quanto stupidamente ho ingurgitato nei decenni addietro? Posso pensare che ho "nutrito" delle serpi invincibili che si sono spacciate per fratelli? Cosa deve accadere ancora perché possano accettare d'essere fuori tempo massimo, fuori dal limite della decenza, fuori dal tempo?
    ...
    Molti di voi hanno camminato al mio fianco, hanno condiviso con me molti momenti. So cosa vi gira nella testa. So come scattano certi meccanismi di pensiero, di condivisione, di moto naturale all'unità, etc.
    Fate delle analisi strabilianti, riuscite a connettere situazioni e aspetti in modo stupefacente (c'è persino chi suona il violino con i piedi). Ma poi il tutto si riduce ad un sostegno incondizionato nei confronti della dirigenza. Come si fa a parlare di programmi? Sapete meglio di me cosa si dovrebbe fare, ma non se ne parla nemmeno per logiche di convenienza (quanti voti perdiamo, guadagnamo?), di ideologia (questo è di sinistra, questo è di destra), di calcolo, di strategia, di tattica...
    Ora è tardi. Sono stati commessi troppi errori per affidare alle stesse persone il compito di mettere in atto le azioni che ci aspettiamo da decenni.
    Se un giorno scopriamo di vivere in un paese corrotto, se scopriamo che il nostro patrimonio naturale e artistico lo abbiamo in gran parte perso, io penso di accusare Bersani, non Berlusconi. Non posso prendermela con il ladro. Io cittadino me la prendo con chi ho messo a guardia del mio bene.
    Grillo per me poteva rappresentare un'opportunità. Un momento di riflessione. Una leva in mano alle nuove forze all'interno del partito per scardinare quelle vecchie.
    "Manco per cazzo" a dirla col poeta!
    Il "sistema di difesa" invincibile del partito ha cominciato subito con la contraerea a suon di "antipolitica!", per poi proseguire come sappiamo.
    DiPietro ha detto cose giuste ed offerto di unirsi per una opposizione seria ed inflessibile... No, sbagliava i congiuntivi!
    Potrei citare altri mancati incontri, ma sarebbe come visitare un cimitero di speranze.
    ...
    Contro tutti questi messaggi, queste istanze di cambiamento, il partito ha risposto sempre allo stesso modo. Ed i miei compagni li ho visti tutti sempre schierati compatti, come soldatini di latta, ognuno armato come ha potuto e come ha saputo fare, in difesa della roccaforte. Avrebbero (avresti) dovuto invece rivolgere le domande, anche queste che rivolgi nell'articolo, ai loro Capi e padroni (ops, m'è scappata!).
    Chiudo dicendo che questa sinistra parlamentare oramai rappresenta la società staticamente ancorata a quote modeste di privilegio, soprattutto a vantaggio degli apparati statali. Non rappresenta invece gli interessi dei grandi e veri gruppi di potere, pur ambendo a questo. Il suo linguaggio è contratto in un anodino fraseggio ripetitivo, ed i contenuti sono desolatamente vaghi.
    Io ho detto cose troppo cattive, lo ammetto. Ma in giro sento una inaccettabile chiusura nei confronti della gente comune che si sforza di ridiventare popolo.
    Oggi il colore vivace di Grillo mete in risalto il grigiore di questa sinistra. Domani potrà essere qualcos'altro. E non è detto che il VERO pericolo non tardi ad arrivare.
    ...

  • #9

    Nonpercaso (giovedì, 07 marzo 2013 13:56)

    Beh, adesso mi piaci. Questa è una discussione, non è uno sfogatoio e, se permetti, noi che scriviamo in questo blog non abbiamo portato il cervello all'ammasso e non siamo soldatini di latta.
    E le motivazioni che porti sono in parte condivisibili, e se noi provochiamo lo facciamo per discutere, dare opinioni, non giudizi. ci tengo proprio, e per questo mi sono sentito profondamente offeso (oltre che per il fascista): io scrivo su questo blog perchè non ho verità precostituite o peggio, faccio il fiancheggiatore.
    Ma noi, in riferimento al presente, proprio perchè coscienti del livello di rottura edipica che si è consumata, vogliamo solo mettere in guardia e lo facciamo con il nostro portato culturale. La sinistra ha perso la sfida per il cambiamento, e le colpe sono di tutti. Ma adesso è la sfida per il cambiamento, e riguarda tutti. E il cambiamento significa in concreto cosa si vuole fare, non cosa non si è fatto. E, ribadisco, se comprendo la rottura, non mi convincono i modi ed i programmi. E non è indifferente e non è la questione di chi governa cosa. Ma su questo le nostre differenze dovrebbero essere sane e non inficiate da retropensieri inutili: tu pensi che il fallimento di questo ventennio berlusconiano sia dovuto all'insipienza ed alla malafede della classe dirigente di sinistra, io penso che questo è parte del problema e che invece non facciamo i conti con il declino brutto che stiamo vivendo, declino culturale, non solo socio-economico, di cui anche la risposta del voto è segno, sintomo, ma non soluzione. E per questo che chiedo: che fare? Le risposte che mi sono arrivate mi fanno rizzare i capelli in testa e assisto al solito teatrino del cerino in mano per quello che riguarda il governo e a poche, confuse idee programmatiche, di cui solo alcune condivisibili. Niente di nuovo, come vedi, solo un pò di colore alla nostre grigi menti.
    Adesso ti saluto, cittadino.

  • #10

    Ivan (giovedì, 07 marzo 2013 16:58)

    Vedo che anche tu puoi trovare parole migliori...
    Comunque non posso lasciarti passare il "tu pensi che il fallimento di questo ventennio berlusconiano sia dovuto all'insipienza ed alla malafede della classe dirigente di sinistra"... perché è troppo poco.
    La sinistra italiana ha volutamente e continuatamente ignorato ed evitato di affrontare nei modi giusti le grandi tematiche dell'era moderna. A ben ricordare le cose andavano male già da prima, anche con il santo più venerato dell'iconostasi comunista.
    Che fossero nell'aria, certe attese, lo dimostra la scaletta di argomenti messa su in gran fretta da Bersani dopo le elezioni... Della serie "non è che non sappiamo cosa c'è da fare, è proprio che non le vogliamo fare!"
    Devo proprio elencare alcuni di questi punti?
    Sono i punti per i quali abbiamo bisogno di conquiste immediate, di invertire subito la direzione verso il progresso, verso il miglioramento delle condizioni sociali civili economiche culturali etc etc.
    Abbiamo bisogno di riaffermare i valori laici dello stato, affermare il giusto rapporto tra Stato e Chiesa, liberarci dai vincoli concordatari.
    Dobbiamo riappropriarci del controllo sul sistema bancario, non da parte di singoli maramaldi, ma da parte ed a favore della collettività.
    Le spese militari devono soggiacere agli stessi criteri di riduzione, di sospensione, di necessità ed opportunità come per tutti gli altri servizi dello stato.
    Vuoi delle proposte pratiche, da attuare subito?
    Abbassamento forzoso dei tassi di interesse bancario e del costo dei carburanti per autotrazione.
    Applicazione reale e retroattiva del provvedimento di licenziamento nel pubblico impiego per chi non lavora o non lavora bene (alla Brunetta? forse sì... le buone idee possono venire a tutti).
    Riduzione immediata dei trattamenti pensionistici ad una quota massima di €. 2700,00 come in Germania (questa l'ho sentita dalla Melloni. Che faccio, lascio?).
    Mio padre, che pure era un irriducibile, avrebbe accolto queste proposte.
    Tu, ahimé come tutti gli altri, chiedi di aprire una stagione di confronto propositivo ma ben chiarendo che non si è disposti a "pagare" nulla per gli errori del passato. Un bel colpo di spugna e gli inetti, al comando, si assicurano un altro turno di gioco. Lo ritieni giusto?
    Bersani, Dalema, Finocchiaro, Veltroni, Bindi, Letta, Fassina/o, e molti altri farebbero bene ad eclissarsi in favore dei nuovi, ammesso che ce ne siano.
    Invece no. E magari si argomenta pure che ciò non è necessario, giusto, utile, corretto... e tutti i fedeli giù a declinare le stesse tiritere.
    Hanno voluto convincerci che Grillo avrebbe dovuto "riconoscere" di rappresentare la protesta della sinistra e pertanto accettare di rientrare "in corpore dominus". Grillo non deve niente a nessuno. Faccia ciò che crede e vada incontro al proprio destino.
    L'unica verità, che non si vuole accettare, è che il PD è rimasto scolsolatamente solo con il proprio ridicolo dramma... e domani dev'essere interrogato...
    E NON HA TOCCATO LIBROOOO!

  • #11

    ricciolidoro (giovedì, 07 marzo 2013 18:14)

    Ivan, perché se hai tanta voglia di dire non scrivi a povereparole@povereparole.it? e ti pubblichiamo un post tutto tuo, così apriamo altre discussioni.

  • #12

    Nonpercaso (giovedì, 07 marzo 2013 19:00)

    Vedi che la differenza la fa il rispetto. È quello che è mancato a te, non a me. Mi devi convincere che non li hai votati. I tuoi ragionamenti diagnostici stanno all' interno di un unico schema e quasi mi potrei convincere del fatto che l'Italia berlusconiana sia stata una illusione. E che la destra ed il liberismo siano figlie della nostra deriva.
    Ma questo lo verificherai presto anche te, che le illusioni si pagano care.
    Ma veniamo al confronto programmatico. Abbassamento forzoso? Che significa? I tassi di interesse li stabilisce la Bce, sono ben altre le distorsioni del sistema bancario, tra cui la commistione con la politica ed un mercato finanziario fuori controllo.
    Sul licenziamento degli statali esiste già la normativa, ti ha preceduto Brunetta ed esisteva anche prima. Decreto Legislativo 150/2009. Informati. Informati pure sul fatto che non serve a un cazzo, che i problemi dei servizi pubblici sono ben altri e che alimentare l'odio sociale verso categorie di lavoratori non è un bene per chi aspira al cambiamento. E se te li dovessi elencare ti porrei il problema della produttività individuale, che pure esiste, agli ultimi posti in ordine di importanza. Ma questo è il mio parere, il tuo però è veramente uno slogan.
    La riduzione forzosa delle pensioni? Mettiamo che tu la possa fare e non te la bocci la Corte Costituzionale. Bene. Ti ricordo che riguarda una percentuale minima e che la stragrande maggioranza dei pensionati percepisce pensioni da fame. Proponiamo l'adeguamento delle pensioni basse e finanziamole in minima parte con l'operazione meritoria, mi sarei aspettato.
    Così come mi sarei aspettato proposte sul lavoro, la sanità, il welfare, la scuola, i diritti di cittadinanza, l'immigrazione, ecc.
    Invece il momento catartico non lo richiede.
    Concordo con te sui rapporti stato chiesa e ti dico: diritti civili a tutti e fuori la legge 40. Prima di tutto.
    E sai la differenza? Non tutto ritrovo nel programma dello schieramento che ho votato ma preferisco questo all'approssimazione ed alla vaghezza.
    E anche tu devi studiare.
    Ciao

  • #13

    Ivan (giovedì, 07 marzo 2013 21:21)

    Fai il bravo. Altrimenti dimostri di avere la coda di paglia ed io capisco che sto parlando con una persona ben dentro al corpo di una struttura rappresentativa (mah, si dice così?)... Certo che le mie argomentazioni di uomo della strada possono essere contraddette da una conoscienza ed una proprietà di linguaggio contro la quale non solo non posso competere, ma piuttosto non dovrei. Ma va a saperlo che un blog di discussioni a "cuore aperto" è invece diretto da esperti di sindacalismo e co! Ma vedo comunque che le obiezioni non sono così temibili...

    Sulle illusioni ed il pagare a caro prezzo, non c'è problema. Appartengo a quelli abituati a pagare tutto. Pagherò anche questo, a prescindere da ciò che ho votato.

    La destra ed il liberismo sono figlie ANCHE della "vostra" deriva.
    Nell'ultimo ventennio la sinistra ha scelto di rappresentare solo il male minore, il meno peggio sul mercato. Ovviamente basandosi molto sulla rendita di posizione, sull'elettorato affezionato che ha garantito la sopravvivenza fino ad oggi. Non me ne vorrai se riporto quello che ho scritto prima, ma ora meglio non saprei dirlo: "questa sinistra parlamentare oramai rappresenta la società staticamente ancorata a quote modeste di privilegio, soprattutto a vantaggio degli apparati statali. Non rappresenta invece gli interessi dei grandi e veri gruppi di potere, pur ambendo a questo. Il suo linguaggio è contratto in un anodino fraseggio ripetitivo, ed i contenuti sono desolatamente vaghi, o farraginosamente articolati e documentati" aggiungo che nel tempo è stata selezionata una falange di agguerriti oratori di professione, pronti a tappare la bocca a chiunque tenti la strada del contraddittorio, che sia interno o esterno. Ma questa è la moderna forma di partito, condivisa da tutti! La linea è dettata dall'alto. Stop.

    Sui tassi di interesse il governo può fare molto. In Italia il sistema bancario ha preso il sopravvento. Fanno quello che vogliono fuori da ogni controllo, anche della BCE. I governi succedutisi fino ad oggi non hanno fatto altro che assecondare lo strapotere delle banche spianando la strada all'applicazione di tassi di interesse che rasentano l'usura, tra l'altro stabilita arbitrariamente al 18%. Ora ad esempio hanno chiuso il rubinetto dei prestiti alle imprese gettando in crisi interi settori produttivi.

    Sui licenziamenti la storia è sempre quella. I sindacati difendono l'intera categoria con il fantoccio di una norma che ha fatto un dito di polvere. Dietro ogni impiegato inadempiente ci sono decine, centinaia di persone che potrebbero lavorare con onestà e impegno al suo posto. Ma l'impiegato inadempiente vive nella totale serenità, facendosi beffa dello Stato che gli da la vita, dei colleghi che lavorano anche per lui, dei disoccupati che vorrebbero e saprebbero stare al suo posto, dei cittadini che subiscono il disservizio.
    Non è odio sociale. E' giustizia coontro la quale si pretende di opporre un fuorviante e mistificatorio concetto di "difesa del diritto al lavoro" o altro del genere.
    Sappiamo tutti come molti sono arrivati al "posto" statale, questa è una realtà che pesa sul bilancio dello Stato, sulle coscienze di tutti. Il sindacato ha scelto di difendere l'indifendibile, ed il pacchetto di tesseramenti. Questa è la cifra determinante del carattere di un istituto che dovrebbe osservare ben altri principi di giustizia ed equità sociale.
    Guarda che puoi fare appello a tutti i codicilli che conosci, questo è nelle coscienze di molti, moltissimi lavoratori e compagni. Vai nelle fabbriche e prova a parlare di uguaglianza dei diritti con gli impiegati dello Stato... col cazzo che ci vai, ti si mangiano!

    Sulle pensioni d'oro è un'argomento a parte. La sinistra difende i privilegi delle classi agiate. Ce l'ha per vizio, diciamo che è un retaggio che si porta dietro da sempre. Ci sono livelli retributivi nel pubblico impiego che rasentano l'infamia. Nessuno dice niente e tantomeno la sinistra. Il sindacato difende anche quelli, indifferentemente. Certo queste sono quote meno modeste di quei privilegi cui alludevo qualche commento sopra.

    Sui rapporti stato chiesa concordi un pò fiaccamente, se mi permetti. Il tuo schieramento non farà mai niente in proposito, ma a te starà bene così, come finora.

    Non aggiungo altri argomenti perché vedo che ti sei un pò chiuso.
    Comunque non sono io che devo studiare. Ho il mio lavoro, mi basta come impegno.
    Sei tu ed i tuoi che dovete continuare a studiarLe.
    Cordialità.

  • #14

    Nonpercaso (giovedì, 07 marzo 2013 22:58)

    Vedi, sei pieno di pregiudizi al punto da scambiare la conoscenza e il dialogo con la competitività. Io studio e sono ignorante. E studio. Sono un perenne studente lavoratore.
    Ma vedo che il tuo programma si è di molto ridotto, le idee sul pubblico impiego non sono originali, si è costruito la sua fama Brunetta, ed il tasso di usura al 18% è il frutto del governo Berlusconi, ricordi?
    Sei partito dichiarandosi di sinistra ed hai finito addossando alla sinistra tutte le colpe, anche le tue.
    Ti auguro ogni fortuna con il concordato.
    Cordialità
    Buon viaggio

  • #15

    Ivan (venerdì, 08 marzo 2013 00:03)

    Non sai cosa dici.
    Chi si vorrà divertire potrà leggere questo divertente siparietto.
    A te non serve che io auguri di fare carriera, la stai già facendo.

  • #16

    Nonpercaso (venerdì, 08 marzo 2013 01:15)

    Concordo: divertente e istruttivo. E concordo ancora: non so cosa dico. Mi correggo: hai iniziato con insultoni ed hai finito con insinuazioni. Ed è tua la battuta migliore: protuberanza sinistra della profondità metafisica. Mondiale.

  • #17

    ferruccio nobili (venerdì, 08 marzo 2013 14:31)

    Caro nonpercaso (perchè non firmi quello che scrivi?) Non ho votato grillo e non lo voterò, ma credo che il tono della tua rsiposta ad Ivan sia il motivo principale dell'allontamento delle persone dai luoghi e dai simboli di quello che è stata una sinistra popolare ed oggi è così distante dalla realtà (probabilmente chiusa nelle poche sezioni rimaste, nei posti da funzionario sindacale o di partito nella segreteria di grupppi o assessori). Visto il disastro che abbiamo prodotto (parlo per me e per quelli che sono partiti a fare sindacato o politica pensando di fare per gli altri ma si sono ritrovati muti ad accettare compromessi che lì per lì non sembravano importanti ma che nel tempo hanno profondomante corrotto le culture, le persone e gli obiettivi e si sono ritrovati in organizzazioni che gestivano/gestiscono il potere per il potere, oramai da almeno ventianni la CGIL il PD rifondazione e per ultimo SEL non sono e non appaiono agenti di trasformazione della realtà, e che con il popolo l'unico rapporto che hanno avuto era utto difensivo e teso a giustificarsi) dovrebbero saper ascoltare anche quando la voce è scomposta e aggressiva. Perchè quella arrabbiatura l'abbiamo alimentata e perchè quella arrabbiatura è l'unico strumento per provare ad uscire all'"aria aperta"

  • #18

    Nonpercaso (venerdì, 08 marzo 2013 16:26)

    Caro Ferruccio,

    la reazione scomposta dovuta all'arrabbiatura si cerca di comprenderla e poi si cerca di dialogare. Ciascuno ha il suo stile ed il mio è questo, non sopporto gli insulti e non ritengo che si possa andare per approssimazioni.
    La scelta di non firmarsi è redazionale, per quanto riguarda le idee mi pare siano in chiaro. Io non condivido la tua analisi, nel senso che non mi sento uno sconfitto e non ho letture simili alle tue per quel che riguarda la crisi della sinistra, in particolare per quel che riguarda la CGIL, dal mio punto di vista l'unica organizzazione che in questi anni ha svolto una vera opposizione sociale al liberismo dominante. Ritengo certo che dobbiamo mettere in discussione molto, come appartenenti alla sinistra ed al movimento sindacale, ed in questo entra la questione della rappresentanza e della frattura che si è creata nel mondo del lavoro. Ma trovo veramente mortificante questa tua idea delle stanze chiuse, e questa idea della CGIL diventata strumento di potere per il potere.
    Ed è proprio per questo che ritengo una posizione meramente difensiva quella che proponi, così come faccio fatica a trovare nell'attuale arrabbiatura germi di cambiamento reale. Ma questo lo vedremo e sinceramente spero di sbagliarmi.

  • #19

    Ivan (sabato, 09 marzo 2013 10:14)

    Credo che quello che ho provato ad esprimere possa essere detto anche con le parole di Ferruccio Nobili.
    Peccato, perché Nonaccuso ha purtroppo accusato un personale ed ingiurioso attacco e quindi, manco volendo, egli non è in grado di ascoltare le ragioni di chicchessia.

    Ferruccio riferisce di un'esperienza personale in seno al sindacato nei modi in cui il vero uomo di sinistra sa fare, può fare.
    Egli però non considera che Nonpersuaso ha appena riportato gravi danni all'immagine che egli ha di se e pertanto possiamo solo sperare che miracolosamente Ivan muoia ed egli cessi di versare in questo stato.

    Da Ferruccio accetto anche il giudizio di "voce scomposta ed aggressiva" anche se a ben vedere ho lasciato cadere un punto interrogativo che voleva (doveva) far intendere piuttosto un "attento che può sembrare così" su quelle che erano le vere parole di peso.
    Ahimé, s'è dato il caso di alcune improvvide virgole, scarti di battitura, insomma una feroce invettiva e la ignobile infamia di "fascista" che di fatto pare abbiano impedito a Nonfacaso di notare alcunché.

    Sono un uomo d'antan, non democristo. Ho detto uomo!
    Pertanto posso permettermi di chiosare con un pizzico di esperienza.
    Se un amico, un compagno, un fratello, mi da del fascista, io non mi offendo ed aspiro a fargliela pagare. Non uso la forma più ottusa e frontista di chiusura al confronto. Questa è d'antan.

    A Ferruccio chiedo di tenere duro. Di resistere ancora un pò. Io ho disperato che possa cambiare qualcosa in seno a questa sinistra. Non è solo per l'impostazione dominante della "volontà" che, a mio avviso, non si arriverà ad invertirte la rotta.
    Io credo che il problema sia nel linguaggio. E' una questione di registro e di lessico.
    Domina il bizantinismo, oramai autoreferenziale, nell'argomentazione concettuale e nel rigore semantico fine a se stesso. Basta far caso (lo faccia anche Nonperdotempoafarcaso) come ogni cosa rientra sempre in una perfetta griglia di azioni dovute, scelte obbligate, inevitabili rinunce, inappellabili destini.
    Questo linguaggio è sistema di pensiero nato dalle gonadi di un apparato che ha scelto (per facilità) di radicarsi negli ambienti statali ed è finito per incarnarne i caratteri salienti, proprio nel momento in cui il modello si avviava alla decadenza, ad uscire dal tempo.
    A tutti i Ferruccio che leggono me ed altri come me, dico che il filo si assottiglia sempre più. Ma tiene ancora.

  • #20

    Nonpercaso (domenica, 10 marzo 2013 09:46)

    Eh già. Mi sono arrabbiato. Cosí faccio parte degli arrabbiati, anch'io. Così, per non sentirmi solo. Ma non è stato, credetemi, solo per questa linea di denigrazione che ha uniformato i post del nostro capitan Fracassa. Ma per i contenuti, la parte propositiva. Ovvero questa idea delle forche caudine attraverso cui noi dovremmo passare per emendare peccati, il fatto che noi dovremmo proporre quella che una volta si chiamava autocritica come pre condizione della nostra catarsi. Noi intesi come appartenenti al pubblico impiego e come appartenenti al movimento sindacale del pubblico impiego. Due fatti, insieme, che ci fanno apparire come il bersaglio ideale di giaculatorie. Cosa dovrei rispondere ad uno che mi chiede il licenziamento retroattivo per i dipendenti pubblici? Me la sarei potuto cavare dicendo che è una emerita minchiata, che maneggiare in questo modo una materia così delicata incide sullo Statuto dei lavoratori, che non esiste nel diritto del lavoro una prerogativa del genere, nella Costituzione. Ho preferito richiamare la norma 'polverosa' fatta da Brunetta perchè speravo si comprendesse che il pubblico impiego è pieno di misure tanto punitive, quanto inefficaci, e che il governo della destra ne aveva fatto tema del suo consenso, non a caso il Brunetta è stato uno dei ministri più popolari di quel governo. Invece mi ritrovo con il nuovo che avanza che ti ripropone pari pari l'immagine più becera dell'impiegato fannullone e raccomandato che toglie lavoro agli altri e quello dei servizi pubblici e delle pubbliche amministrazioni come un immenso palazzone ove si aggirano commessi sfaccendati e super pagati. E l'immagine di conserva di un sindacato che tutela privilegi, i pensionati più ricchi e naturalmente gli impiegati fannulloni e raccomandati. E per quale motivo io dovrei accettare questa impostazione dialettica, basata su dati palesemente falsi ed avvolti dal pregiudizio? E le proposte ultra liberiste che soggiacciono? Da questo ci si difende, ma non dialetticamente, con la mobilitazione, la protesta. La crisi dei servizi pubblici spesso coincide con la crisi del Welfare, la perdita dei diritti di cittadinanza, con l'attacco ai diritti del lavoro, alle sue tutele. In questo momento la crisi produce nei cicli di lavoro pubblico una perdita di identità dei lavoratori, fenomeni di precariato strutturale hanno coperto il blocco ventennale del turn over, i servizi di front office sono i più colpiti, dai tagli al bilancio e dalla deregolamentazione dei rapporti di lavoro. E funzionano meno. Ed io penso che invece di accanirsi, di promuovere odio sociale, di allargare a dismisura il perimetro della casta a lavoratori da 1200 euri al mese, bisognerebbe attuare un piano di investimenti nei settori pubblici, in occupazione, quella buona, ed in riorganizzazione dei servizi, quelli diretti al cittadino. E misurare l'efficacia del lavoro, riportare trasparenza, eliminare l'intreccio perverso tra la burocrazia di potere e la politica, il vero grumo da dove si sono dipanate le corruzioni profonde, introdurre modelli di controllo di gestione, dare ai cittadini la possibilità di verifica dell'operato dei servizi pubblici, porre alcuni servizi, ad esempio quelli alla cultura, al centro di prospettive strategiche di sviluppo, di nuovi modi di produzione.
    Certo io non posso sperare che un soggetto estraneo al mondo del pubblico impiego, in questo caso il nostro Bombardone, possa avere giustamente contezza di quello che io ho scritto sopra, ma un atteggiamento mentale diverso, da chi irruentemente vuole rompere, me lo aspetterei. Ed al cavaliere delle steppe (sta storia dei nomignoli mi appassiona, mi ricorda qualcuno..) vorrei dire di non prendersela più di tanto, ma che sta a lui consolidare o meno il suo sottile filo, tramite una predisposizione all'ascolto, non ha la verità in tasca e la sua verità la deve ancora costruire e ci deve dimostrare che è tale.
    Buona domenica

  • #21

    Ivan (domenica, 10 marzo 2013 13:34)

    Capitan Fracassa... Bombardone... Cavaliere delle steppe... Lo ammetto, sei esilarante!
    Ma sì, stai dicendo le stesse cose in tutte le salse che conosci. Ho capito pure io, e ce ne vuole, che "il sindacato è giusto" "ha fatto bene" "del resto il compito non era facile"... Ma noi stiamo già oltre, caro Nonperzio!
    Se la vuoi capire, se ti rileggi attentamente quello che è stato scritto su, se cerchi di smettere la divisa d'ordinanza, qualche sano dubbietto vedrai che viene pure a te.
    Ora vado a pranzo.
    Buon Appetito (senti a me: Noncepensà!)