Basta con le quote rosa!

Prima i dieci saggi nominati da Napolitano,  poi i grandi elettori necessari per l'elezione del nuovo presidente, non è un caso, le donne o non ci sono o sono gravemente sotto rappresentate. I numeri,applicati alla politica, sono impietosi, le donne non sono rappresentate,  le donne non sono quindi sagge, le donne non eleggono. Ogni volta che si verifica un fatto del genere,  la discriminazione delle donne, assistiamo ad una levata di scudi da parte di tutti,  poi si ricomincia come al solito.


Francamente non se ne può più. Qui non si teorizza la rappresentatività per orientamento sessuale o per condizione economica,  gli avvocati sono sovrarappresentati rispetto ai lavoratori dipendenti. Si deve parlare di mutilazione sociale. L'umanità è formata da uomini e donne, deve essere governata da uomini e donne, se siamo grosso modo il 50% dobbiamo avere questa percentuale di responsabilità della cosa pubblica. La cosa di tutti. Con le chiacchiere non se ne esce, le normative sulle quote rosa sembrano consigli e non prescrizioni,  a proposito perché quote rosa? Parliamo di garantire le quote marrone e vediamo se le cose vanno meglio. Le chiacchiere dicevamo: io penso che si possa mettere mano alla Costituzione proprio e principalmente per renderla sessuata e, in questo senso, imperativa. Si stabilisca che ogni responsabilità debba essere ripartita a metà e per le cariche esecutive l'alternanza. Uno volta un maschio, una volta una femmina, senza eccezione alcuna. I cimiteri sono pieni di persone indispensabili. Non servono tanti discorsi, fare le analisi culturali sul perché e sul per come si è arrivati a questo punto. Si cominci con una donna alla presidenza della Repubblica, sia l'inizio, non un contentino per lasciare le cose inalterate.

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