Standing Ovation per il segretario

Calano le prime ombre della sera sul teatro di Roma, i primi dispacci di agenzia sono gonfi di anticipazioni per l'elezione del prossimo Presidente della Repubblica. Si parla di Marini, si parla dell'accordo con Berlusconi, il governissimo la prospettiva per i prossimi mesi. Nell'aria elettricità,


la sala va riempiendosi, sguardi interrogativi, imprecazioni sussurrate, qualcuno non si è presentato, qualcuno in disparte. Resta. Al primo scoglio importante l'alleanza con Vendola, il patto di decisione comune va in pezzi, i parlamentari di SEL dopo le anticipazioni si dichiarano indisponibili e se ne vanno a fare altre cose. Cittadini si avvicinano alle porte del teatro, non vogliono Marini, non vogliono l'accordo col PDL, vogliono un altro vecchio: Stefano Rodotà, ne invocano il nome, innalzano cartelli. Gli elettori di centro sinistra si sentono mobilitati, vogliono fare qualche cosa, non vogliono stare fermi, vogliono l'accordo che sembra possibile con il movimento 5s. Fuori dal teatro si decifrano le dichiarazioni, gli sguardi e i tic dei protagonisti. Dentro il teatro la stessa cosa, i telefoni bollono.

“La parola a Pierluigi” così sarà cominciata la riunione, il segretario aggrotta il sopracciglio sinistro, guarda fiero il suo pubblico, pensa a Renzi, a come il presentuosetto ha trattato la Finocchiaro e Marini, mentalmente ci sputa sopra. Posa il sigaro a cavallo del tavolo della presidenza, cade un po' di cenere, gli viene in mente la Lombardi, mentalmente la manda a fare in culo. Pierluigi si sta giocando tutto, lo sa. Pensa a Napolitano a quel secondo colloquio dopo le consultazioni, Giorgio era vecchio pure a diciotto anni, con viva e vibrante passione lo manda a fare in culo, lui e tutti i suoi saggi in carriola. Neanche una donna. Questo pensa Pierluigi: neanche una donna fra i saggi, Giorgio non puoi fare lezioni a me.

“Allora, siamo pronti?” la voce di Pierluigi richiama tutti all'ordine, qualcuno ancora attardato si infila di corsa nella sala, comincia l'intervento del segretario che ricostruiamo liberamente e che limitiamo ai concetti base: la Costituzione vuole che si cerchi l'intesa fra tutte le forze in campo e noi pensiamo che ciò sia giusto, con il centro destra fino a poco fa sono intercorsi colloqui molto proficui proprio su questo tema. Alfano riconosce che noi abbiamo vinto le elezioni e ci propone di eleggere uno nostro che però non sia contro di loro. Ho avviato la ricerca, le risultanze le conoscete tutti, le agenzie l'hanno riportata, il profilo del candidato ideale è quello di Franco Marini. Ho visto che dopo tanto tentennare Grillo sta sparando il nome di Rodotà. Stefano è un amico, uno dei nostri. Purtroppo però si è dichiarato per l'ineleggibilità di Berlusconi, questo è un problema. Loro, Cicchitto, Gasparri, Maroni, non ci starebbero. Mancherebbe l'intesa con tutte le forze in campo. Giorgio non darebbe la sua benedizione. In sala qualcuno anche se non si può accende una sigaretta, altri frantumano il pacchetto che hanno in mano, uno si tocca fra le gambe, ostentatamente.

Pierluigi fa un pausa, riprende il fiato e aggiunge che Rodotà è ormai il candidato di Grillo e della sinistra, una minoranza del paese, non possiamo permettercelo e, citando Vasco, anche se sarebbe bello.

“Metto ai voti la proposta da presentare domani alla votazione.” Brusio in sala, una deputata piange. Diccelo chiaro qualcuno urla.

In un silenzio agghiacciante Pieluigi pronuncia le parole fatidiche: propongo la Boldrini. Marini è un bravo cristiano ma ha ottanta anni, è considerato un vecchio arnese dell'accordo a tutti i costi, Rodotà è una personalità di grande spessore ma ha ottantanni e lo ha proposto quell'imbroglione di Grillo solo per metterci in difficoltà. Va bene tutto ma rimanere appesi a Crimi e alla Lombardi non è dignitoso. Per questo vi chiedo di votare per la Boldrini che ha da poco cinquanta anni, nella vita ha fatto cose, visto gente e fatto del bene. In più o forse per questo, è una donna, noi non siamo come Napolitano – questo l'ha solo pensato -. Il cambiamento passa per questa strada: la novità della relativa giovane età, la novità del genere femminile, la novità della provenienza sociale rispetto a quella politica. Un profilo internazionale dalla parte dei più poveri.

Berlusconi, Brunetta, Alfano e Cicchitto facciano e dicano quello che vogliono, alla presidenza della Camera mettiamo uno dei loro. Commozione in sala, qualcuno urla felice, Fioroni imbocca una porta laterale e se ne va, i renziani sorridono di circostanza ma capiscono perchè Pieluigi è meglio di Matteo. Fuori dal teatro si è radunata una folla più grande scandiscono il nome di Pieluigi e della Boldrini. Stefano Rodotà si dichiara entusiasta.Grillo si intesta il risultato, nessuno gli da retta. Vendola fa una dichiarazione non ripresa dalle agenzie. Prima votazione: Boldrini eletta. Standing Ovation a Pierluigi.

Non è successo.Pierluigi non c'è più.

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