Quirinale:Quest'ermo Colle... - di Metis -

E’ con viva e vibrante soddisfazione…”. Dopo l’incredulità, il primo pensiero è questo. Le parole e la faccia di Crozza che imita Napolitano. La vestaglia. I biscottini. Il corazziere numero uno. Le telefonate impossibili. Poi il secondo pensiero cattivo. Due bambini all’asilo, che smoccolano e litigano continuamente, hanno appena rotto il giocattolo prezioso che il nonno gli aveva aggiustato da poco. Ancora. Tornano dal nonno. E li sgrida di nuovo. Ma siccome il giocattolo ha un meccanismo interno fragilissimo che non si può riaggiustare, è costretto a prendersene cura il nonno. Se ne deve occupare lui.


Anche se è stanco e avrebbe di meglio da fare. Magari concedersi un po’ di villeggiatura. Invece sente questo peso della responsabilità e non riesce a dire no a quei due bambini tonti.

E c’è il terzo pensiero cattivo. Siccome il nonno non può prendere a mazzate i bambini della politica e i loro compagni di merende, che a scuola non hanno imparato proprio nulla e gli hanno fatto perdere tempo – e noi vorremmo tanto aiutarlo ma ora non possiamo – tiriamogli addosso i nostri libri. Colpiamoli con i libri che fanno più male, bibbie, dizionari, trattati, enciclopedie, collane illustrate. Così, giusto per scaricare questa incazzatura. Prima di ricominciare a lavorare come tutti i santi giorni.

Chi di noi non ha un libro “pesante” sugli scaffali? E qualche volta lo sentiamo tutto, questo peso. Li trattiamo con cura costante e amorevole. Li guardiamo ogni giorno. Ma ogni tanto questi libri non potrebbero essere usati in maniera diversa, più concreta? Giusto per sentirsi un po’ più leggeri…

Non possiamo neppure concederci il lusso dell’amarezza, dello scontento, della delusione. Perché poi cadiamo nella trappola del vittimismo, e sappiamo che con il vittimismo non si va da nessuna parte. E allora siamo costretti a rifugiarci nel sarcasmo. Con buona pace per tutti i bambini veri.

Adesso comincerà una lunga settimana di espiazione mediatica, in cui molti avranno le considerazioni del caso, i suggerimenti, le spiegazioni e i giudizi sommari. Ci saranno falchi, conduttori viziosi, carnefici, psicologi e politologi con le ricette più svariate per la tenuta del paese. Solo in Italia siamo imbattibili nell’arte di far proliferare questo inutile sottobosco di burattini dalle parole vuote.

Un costante rumore di fondo che è diventato insopportabile.

Perché interrogarci ancora sulla tenuta della Sinistra e sulle sue correnti, che qualcuno ha impropriamente definito “anime”, quando invece il problema si è spostato altrove. Non basta individuare e allontanare chi ha tradito. E non basta neppure azzerare la segreteria, incapace di riconoscere in tempo utile i “disagi” interni e dargli una fisionomia compiuta, per porre rimedio con una discussione fattiva, come se fossimo in un sistema dove funzionano ancora delle regole. Non serve neppure andare in ritiro, come fanno le squadre di calcio quando perdono troppe partite di fila. Perché non c’è un allenatore, e non c’è più una squadra da tenere insieme.

Deve cambiare la mentalità, in maniera profonda. Ci sono sciagurati che non hanno una faccia o un pensiero di sinistra o di destra. L’età non c’entra nulla. Sono sciagurati e basta, che occupano cariche e inseguono il proprio tornaconto personale, e per farlo costruiscono alleanze trasversali con altri della stessa razza. Devono venire allo scoperto. Presentarsi con nome e cognome in una assemblea pubblica, democratica. Dichiarare ad alta voce le loro finalità, a viso aperto. E dire esattamente cosa vogliono perseguire. Hanno fatto del male. Resteranno impuniti? 

 

 

 

 

 

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0