Saviano ha torto ma la CGIL...

“Io vorrei poter votare un partito libero dalle gravi ipoteche e condizionamenti sindacali, che a fronte di un aumento vertiginoso della disoccupazione concepisce solo i titolari di diritti e privilegi in un'ottica di conservazione insostenibile per le schiere sempre più folte dei non garantiti”

 


Roberto Saviano l'espresso 25 aprile 2013

Devo dire che messe così queste parole stanno bene in bocca pure a Brunetta o Ichino, stavolta Saviano non è stato tanto originale. La gara del tiro al sindacato tre palle un soldo è aperta da tanto tempo, basta un soldo. Si hanno tre palle a disposizione. Non mi metterò a strigliare lo scrittore che tanto ha raccontato sulla camorra, mi limito a registrare che non tutte le opinioni che esprime sono da me condivisibili. Tuttavia il fatto che una persona come Saviano si esprima in questo modo su una delle strutture chiave della convivenza civile mi fa pensare che la notte sia ancora lunga e stavolta per colpa proprio dei sindacati che io difendo. Il primo maggio dei sindacati confederali quest'anno si è svolto a Perugia in ricordo di quelle due lavoratrici una di ruolo e una precaria, uccise da un imprenditore disperato che per rispondere ai suoi problemi non ha trovato niente di meglio. I sindacati, CGIL, CISL e UIL hanno fatto bene a ritrovarsi uniti nel giorno che è di tutti quelli che lavorano e di quelli che il lavoro lo cercano, lo hanno perso, ce l'hanno ma è insicuro. Una piazza, la banda, tante bandiere di colori diversi in quei momenti senti che puoi fare qualche cosa, che sei unito. Quando si è uniti è tutto più facile nel rapporto coi padroni, nel rapporto coi governi. Puoi dire la tua e sei più ascoltato. Eppure lo sappiamo tutti quest'unità è di facciata, ormai ne abbiamo l'esperienza, sembra un giochetto che si ripete: quando c'è un governo di destra CISL e UIL in nome del merito delle questioni, regolarmente si staccano dall'unità senza pensarci due volte: lanciano l'anatema contro la CGIL politicizzata e tirano dritto. Quando cambia il governo, quando non ne è chiara la matrice, immediatamente dopo la sua formazione, non hanno problemi a riunire le loro bandiere a quelle rosse. Li capisco sono per la politica dei due forni a loro qualunque pane va bene. Capisco pure la CGIL, è un sindacato logorato da un periodo lungo senza successi, l'ultimo significativo la battaglia sull'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, coglie perciò l'occasione, sperando ogni volta che sia quella buona, di uscire dall'angolo attraverso l'idea che le ragioni dell'unità siano più forti di quelle della divisione. Anche qui i contenuti la fanno da padrone: la lotta all'evasione fiscale, la lotta alla precarietà, la difesa degli esodati. Evidentemente, c'è sempre una cosa evidente, sono tanti lavoratori a non capire. Questa mancata comprensione arriva ai pensatori come Roberto Saviano e porta in parlamento il movimento 5stelle cioè un partito che teorizza l'inutilità del sindacato come strumento di organizzazione di quelli che lavorano. Mi rendo conto che parlare dell'unità sindacale come di un giochetto a tempo che si ripete nel tempo, possa innervosire qualche quadro sindacale convinto, tempo per tempo, di fare la cosa giusta, però come questo giochetto l'ho capito io la capisce chiunque. CGIL, CISL e UIL passano gran parte del tempo quando sono divisi a dire perchè sono divisi, di quanto il mondo sarebbe meglio se tutti fossero d'accordo con le ricette da loro proposte, poi però quando tornano uniti non ci spiegano perchè lo fanno. Sono CISL e UIL ad aver cambiato posizione oppure è stata la CGIL a venire a più miti consigli? Questa mancata definizione è secondo me un elemento che fa percepire come indistinti, sindacati che sono in realtà molto diversi. Qui, proprio qui, io smetto di capire la CGIL. Li conosco, conosco la CGIL e quelli della CGIL, magari fanno fesserie, magari sbagliano ma mantengono un legame con i posti di lavoro, le posizioni che esprimono fanno riferimento ai garantiti e ai non garantiti, la CGIL è certamente il sindacato più conseguente sulla questione del precariato, chi dice il contrario, Saviano incluso, è, sul punto, disonesto o disinformato. Lasciamo da parte i disonesti, pensiamo ai disinformati, se a tanta gente arriva il messaggio che il sindacato pensa ai pochi garantiti per fottere i tanti non garantiti, la colpa è del sindacato che non è chiaro. Se durante i governi Berlusconi e Monti, la CGIL ha fatto l'opposizione, più o meno forte, ad ogni provvedimento emesso sul lavoro e invece la CISL e la UIL ci hanno fatto gli accordi separati e hanno avuto un atteggiamento opposto, qualcuno è in grado di spiegare perchè oggi sono tutti quanti insieme? Senza una parola, dico una parola sui loro comportamenti precedenti?

Saviano ha torto ma la CGIL non sa far valere le proprie ragioni.

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