Il voto utile

Bisogna assolutamente evitare la triste discussione sul voto utile. Da quando, sulla punta delle baionette ,si è conquistato il diritto a nominare i propri rappresentanti, questo diritto ha portato con sé quello di sceglierli senza costrizioni. Intendiamoci, la nostra esortazione, meglio, la mia


esortazione è essenzialmente estetica, non ho schieramenti da difendere. Ho sentito Bersani, per battere Berlusconi bisogna votare PD, si rivolgeva agli aderenti di Rivoluzione Civile, questo è un limite, doveva rivolgersi alla lista Monti  vista l'uscita anti pifferaio del professore, ma anche questo è un limite poteva rivolgersi al movimento 5 stelle visto che da quelle parti Berlusconi è elegantemente chiamato lo psiconano. Al tirar delle somme tutti gli oppositori a Berlusconi dovrebbero votare partito democratico. Bene, in cambio di cosa? Se non viene specificato l'oggetto dello scambio politico entriamo nella mistica, non va bene. Lasciamo perdere il caso di scuola che potrebbe portare, di volta in volta Ingroia, Monti o Grillo a pronunciare le stesse parole di Bersani con le medesime finalità, eppure non lo possiamo lasciar perdere, tu non puoi dire che il voto ad un altro partito è inutile se non dannoso, Bersani ha detto che se non voti PD fai un regalo al Cavaliere. Si entra per questa via in una spirale senza sbocchi, il contrario della politica. Invece di aprirci ci chiudiamo. Ognuno alza la propria bandierina. Fra i miei amici c'è chi vota PD, chi vota SEL, chi vota Rivoluzione Civile, chi non vota. Si discute, se si andasse a fondo si troverebbe pure l'accordo, fra i miei amici nessuno si sente più bravo o più forte, lo sanno tutti chi è, tutti fanno uno sforzo per stare insieme, anche il più forte fa la sua parte. Chiedere senza dare è una prepotenza non una relazione positiva, per questo un accordo elettorale, non di programma, per carita', fatto alla luce del sole, allo scopo di avere per il PD e SEL in tutte e due le Camere una maggioranza chiara, per Rivoluzione Civile una robusta rappresentanza istituzionale, un serio impedimento ai propositi secessionisti della Lega, un ridimensionamento del peso della lista Monti, la fine del Berlusconismo, direi che sarebbe una cosa buona. Si chiama, per me, patto di desistenza, a questo punto ogni voto sarebbe percepito come utile e i miei amici sarebbero più contenti, lo direbbero in giro, invece di parlare male del loro prossimo, parlerebbero male di Monti e Berlusconi. Lo so, non andrà cosi ma scriverlo mi ha consolato.

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0