Marino e il gay pride. Una polemica?

Il circolo Mario Mieli pare si sia dichiarato deluso, anche se il comune sarà rappresentato, il nuovo sindaco di Roma Ignazio Marino non andrà al gay pride.

Vinta la competizione elettorale con Alemanno, Marino si è presentato in Campidoglio in bicicletta. Io non la considero una scelta simbolica, si vede che abita

 


vicino ho pensato. Ignazio Marino ha una faccetta da oratorio che non puoi non volergli bene, Roma sta in una condizione brutta, devi guardare la sostanza. Voglio un sindaco che riempia le buche e faccia andare i bus in orario, voglio un sindaco che risolva, no risolva è troppo, attenui i problemi del traffico e della spazzatura. Sinceramente di un sindaco che invece di risolvere problemi si dedichi a mandare messaggi al mondo non so che farmene, anzi lo so che farmene, lo manderei cordialmente a far danni in altri luoghi. Il tema del nostro tempo, la disaffezione dalla politica deriva essenzialmente dalla distanza fra le gli intendimenti e i fatti.

Sei sindaco? Fai il sindaco.

Secondo le prime dichiarazioni del nuovo sindaco di Roma la sua azione si concentrerà sui fragili, sui deboli, da chi non ha casa e da chi non ha neanche cibo, su questa azione, siamo pur sempre a Roma, vediamo er Cuppolone, è convinto che la chiesa romana, finora tiepida col chirurgo, sarà d'accordo. L'accenno alla chiesa romana non sia visto male, oltre allo spirito c'è di più, anche se San Pietro non aveva il conto in banca, parliamo di una forza reale in campo. Piuttosto, sempre in materia di forze spirituali e materiali, bene fa Marino a metterci dentro anche la comunità ebraica, quella islamica e quella buddista. Una grande metropoli non può essere monoconfessionale.

A parte la sbornia spirituale, ha dichiarato che i primi autobus belli, quelli con l'aria condizionata andranno per le corse di periferia, bravo, ce n'è bisogno, il primo giorno da sindaco ha ricevuto proprio una lavoratrice che guida gli autobus, bravo, ha ricevuto i genitori del Centro educazione motoria a rischio chiusura, bravo, i ragazzi del calcio sociale di Corviale, bravo. A parte gli incontri del primo giorno, la sbornia spirituale e gli autobus fichi per la periferia, ha dichiarato che è finita l'epoca degli impicci. Bravo. Dovrà mettere mano alle municipalizzate, alle galassia delle società partecipate, dovrà spezzare i legami fra interessi affaristici e clientelari. Non sarà facile. Bravo comunque per la dichiarazione.

Dice il neo sindaco che è un onore servire Roma e che per farlo lavorerà sette giorni su sette dall'alba a notte fonda, ecco se proprio devo dire questa è grossa, niente bravo. E' sbagliata, a Roma c'era una luce sempre accesa a Piazza Venezia e devo dire non ha portato bene a nessuno. Non voglio un sindaco che non dorme mai, non voglio un sindaco martire, non voglio un sindaco che litiga con la moglie perchè non c'è mai a casa e poi fa il matto in ufficio. Per questo motivi, l'autobus, gli impicci, i genitori del CEM, l'attenzione alle periferie e ai più svantaggiati, se Marino non andrà al gay pride perchè sente il bisogno di stare con sua moglie e sua figlia questi tre giorni, gli dico bravo lo stesso. L'epoca dei gesti simbolici, dei segnali, è un imbroglio. Dobbiamo colmare la distanza fra le dichiarazioni e i risultati. A Roma non sarà facile.

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Commenti: 1
  • #1

    Tiziano (lunedì, 17 giugno 2013 17:25)

    Dico bravo anch'io, se la verità, finalmente, assumesse quella diretta coerenza che c'è tra realtà e pensiero.