La Turchia e il numeretto

La mia Turchia nasce dal film di Alan Parker “fuga di mezzanotte”, non dai libri o dai racconti di chi era tornato dal favoloso oriente, si è nutrita del racconto del genocidio degli armeni e poi della resistenza del popolo Kurdo, i turchi delle montagne come vengonono chiamati dai nazionalisti, i deputati arrestati perchè vogliono parlare la loro lingua, gli attentati, la repressione. Gli scioperi della fame in carcere, gli scioperi della fame fuori dal carcere da parte dei parenti dei prigionieri. I loro esiti sanguinosi. Quando la Turchia chiese di entrare nell'unione


europea non fui ostile, mi sembrava un passaggio necessario per la sua completa democratizzazione, mi sembrava un passaggio necessario per risolvere politicamente i conflitti aperti. Lo credo ancora, sarà un passaggio ineludibie. Non sono mai voluto andare in Turchia, il ricordo delle immagini livide della detenzione raccontate da Alan Parker, la sproporzione fra il reato e il trattamento del reo, la corruzione ,l'impunità delle autorità militari, per come erano rappresentate, mi hanno sempre trattenuto. No, non è paura. Non voglio neanche ammantarla di legge generale, quello che dico vale per me, non è parte di una campagna di boicottaggio neanche personale, non sono voluto andare in Turchia a fare il giretto delle bellissime moschee di Istambul o la vacanza sulla barca tipica di quelle parti, senza un motivo preciso, riguarda me. Vediamo in questi giorni nuove immagini di lotta e repressione, a partire da quattro alberelli si è sviluppato un conflitto che ha portato vittime, feriti, arresti. E' chiaro che parliamo di un conflitto non riducibile alla questione dalla quale ha preso le mosse, la costruzione del famoso centro commerciale, ogni anno il primo maggio in Turchia viene ricordato col sangue, una scintilla quindi può dar fuoco alla prateria? Si io penso di si, un conflitto latente, in certe condizioni può essere innescato da un episodio marginale e spingersi verso direzioni non prevedibili. Non so dire che succederà, effettivamente non so dire se ci sia una piattaforma generale da parte dei manifestanti, questo il discrimine fra una cosa che, pur importante, trascende se stessa e diventa appunto l'incendio. In ogni caso ci saranno conseguenze politiche se c'è materia saranno positive e porteranno equilibri sociali più avanzati. Anche se Erdogan non se ne dovesse andare. Per questo, mi viene da pensare ai manifestanti che si battono affinchè la loro opera non sia fine a se stessa, non sono commosso dalle botte, le botte le prendi e le dai, non mi metto ad ululare sulla cattiveria dei cattivi, lo so che sono cattivi. Anche in piazza lo sanno e si proteggono come possono, abbiamo visto le fionde, abbiamo visto le maschere antigas, i manifestanti non si fanno intimorire dalle botte e neanche dagli idranti. Parallele le armi della politica. La Turchia non è uno staterello qualunque è un grande paese con alleanze militari fortissime. L'unione europea gli altri paese occidentali devono fare sentire la loro voce con più forza. Infine un tuffo dentro il nostro paese perchè vedo un'immagine, nei giorni della campagna fiacca per introdurre in Italia il reato di tortuna, nei giorni della sentenza su Bolzaneto. L'immagine, come potrebbe essere altrimenti riguarda poliziotti turchi che picchiamo come fabbri sui manifestanti, niente di nuovo a parte il casco bianco. Mi ci fermo ancora, non è lo sguardo del manifestante che cattura la mia attenzione, non è il movimento alluso del manganello che cala sulla sua schiena, è un numero. Sul casco del poliziotto turco c'è il numeretto identificativo della persona che agisce. Se a quel numero corrispondesse un nome, sapremmo, chi eventualmente dovesse indagare su un comportamento illegale del poliziotto saprebbe a chi rivolgersi. In Italia il numeretto non c'è, la sua introduzione ha avuto resistenze fortissime da tante parti, anche insospettabili, quelli che dagli scranni più alti tuonano contro gli eccessi delle forze dell'ordine, possono fare un passo concreto per diminuire gli abusi: chiedere che venga introdotto il numeretto identificativo sui caschi di chi interviene per fatti di ordine pubblico. Non si può avere paura di una cosa che hanno in Turchia.

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