Alfano e Calderoli,dimissioni per due

Il politico quando sbaglia deve riparare. Se non può riparare perchè il guaio è troppo grosso si deve dimettere. Se il guaio è grosso ma non proprio grossissimo basta stare fermi un giro, se invece è proprio grossissimo deve chiudere con la bottega e lanciarsi in altre attività o nella contemplazione. Due


personalità della politica italiana: Angelino Alfano ministro degli Interni e Roberto Calderoli vice presidente del Senato sono, in questi giorni, nell'occhio del ciclone.

 

Alfano è invischiato nel rimpatrio coatto della moglie e della figlia di un dissidente Kazako tale Ablyazov. Vicenda brutta: si parla di affari, si parla di ricatti. Eppoi, non dimentichiamolo, il nostro paese non è nuovo ad operazioni di Rendition in combutta con stati esteri. La linea di difesa del vice presidente del consiglio è la seguente: tutto sarebbe avvenuto a sua insaputa, anche questa non è nuova, e promette di farla pagare a chi gli ha nascosto il fatto. Questa è appunto una possibilità: l'apparato si è messo d'accordo segretamente con chissacchì alle sue spalle. Potrebbe anche essere però che, il ministro fosse stato informato dal suo capo di gabinetto e, sottovalutando o per ricavarne un profitto, al momento indeterminato, abbia dato il via libera oppure lasciato fare.

 

C'è modo di far rientrare la signora e sua figlia nel nostro paese? No. Non c'è rimedio.

 

Se non ti hanno detto niente ti devi dimettere perchè non conti niente, neanche nel ministero che dovresti dirigere. La pulizia dai funzionari infedeli, la deve fare un altro.

 

Se hai lasciato fare oppure hai dato il via libera, ti devi dimettere perchè per colpa tua è apparsa l'Italia come un luogo senza diritto. La pulizia dai funzionari che hanno reso possibile una operazione contro il nostro ordinamento giuridico la deve compiere un altro.

 

Una persona credibile.

 

Roberto Calderoli è vice presidente del Senato italiano, una volta portò i maiali su un terreno destinato a moschea. D'altra parte, coerentemente, è famoso per il sistema elettorale chiamato Porcellum. Questa volta ha definito, la ministra Kyenge un orango. Può recuperare? No.

 

Nel suo caso il fatto che la bocca agisca a sua insaputa non è una scusa, è una realtà.

 

Non lo hanno fregato i suoi funzionari, non c'entrano gli affari o altri benefici. Semplicemente si trova in un posto dove non dovrebbe essere.

 

Dovrebbe dimettersi.

 

Se non lo facesse dovrebbero pensarci i senatori di tutti gli schieramenti. Uscire dall'aula ogni volta fosse da lui presieduta lasciandogli però, come compagnia e punizione, uno specchio. Le forze politiche dovrebbero rifiutare il colloquio con la Lega ogni volta fosse Calderoli a rappresentarla. Chiamate un altro basterebbe dire. Non così brutto, aggiungere.

 

E' probabile che nessuno dei due se ne andrà ma questa è un'altra storia.

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Commenti: 2
  • #1

    attilio (lunedì, 15 luglio 2013 18:34)

    per assumersi le proprie responsabilità si deve essere Uomini.. per fare il parlamentare della SegaNord o del Padellino basta essere un quaquaraqquà

  • #2

    carla (martedì, 16 luglio 2013 00:53)

    Non dovrebbe neppure esistere un governo -una maggioranza come questa.Nella quasi indifferenza totale che stata fatta dimettere la ministra Idem,certo che doveva chiarire delle cose ma subito su di lei si é buttato fango ,c é anche una forte componente discriminstoria e sessista....ma in che paese viviamo?