L'ossessione sodomitica del deputato leghista Bonanno

Se mi dici sodomita sinceramente non mi incazzo, mi dici frocio e non mi incazzo. Non sono mica insulti, per me. Per me insulto è una cosa tipo: ignorante. Non analfabeta. Analfabeta è una condizione. Ignorante come insulto vale per uno che, pur potendo, non si è informato. Per me insulto è una cosa tipo: superficiale. Superficiale come insulto vale per uno che agisce pensa e parla senza la mediazione della compassione e della sensibilità. Ignorante!   Superficiale! Questi sono insulti. Mi dispiacerebbe riceverli,  ci ragionerei. Sodomita non mi fa ne caldo ne freddo.

 


C'è un parlamentare leghista precisamente il deputato Gianluca Bonanno che sembra ossessionato dalla sodomia. Andrebbe aiutato, dopo che straparla e le televisioni riprendono i suoi interventi, si scusa. Il suo obiettivo è quasi sempre il gruppo parlamentare di sinistra ecologia e libertà  che, dagli e dagli, ha minacciato, addirittura, di uscire dall'aula ogni volta che il suddetto onorevole prenderà la parola.  Minaccia, bisogna ammettere, di un certo peso. Io farei così: onorevole Bonanno non mi offendo per le cose che dici, mi offendo perché sei la manifestazione del fallimento di tutto quello che mi hanno fatto pensare fino ad oggi. Ormai è sicuro: non è vero che tutti devono avere il diritto di voto.  Non è vero che tutti devono avere diritto alla parola. Lei onorevole Bonanno in un paese ordinato non potrebbe votare e essere votato, lei e il fallimento della rivoluzione francese e di tutto il pensiero liberale. Ah il pensiero liberale ! Questa dovevo proprio dirla. Finalmente doveva sorgere il miglior mondo possibile!  Tutti liberali! Lasciamo perdere. Uno sputo corre veloce. Invece un truce comunista uno che se gli dicevi frocio non era sportivo, avrebbe detto a Bonanno: adesso esci e ogni volta che ci incontri in aula o in mezzo alla strada ti devi scansare, non perché mi hai chiamato frocio,  i comunisti non ammettono di incazzarsi per queste cose, perché sei brutto. I comunisti non la tiravano tanto lunga, non si facevano tirare, impunemente, mutate le mutande, banane in una festa dell'Unità. Non voglio compassione, non voglio le dichiarazione delle alte cariche dello stato. Ho la nostalgia di insegnare l'educazione a uno che protesti  per la mia violenta intolleranza.

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