Un nuovo governo Grillo - Letta. Possibile?

Anche le urla alla fine diventano rumore di fondo, la politica questo è diventata un rumore di fondo e nessun urlo, neanche di Alfano, neanche di Brunetta, riesce a farmi sobbalzare. Non alzo l'attenzione neanche quando Letta si dichiara ottimista ma non fesso. La mossa del PdL con la minaccia delle dimissioni dei parlamentari ha messo tutti in fibrillazione: Napolitano fibrilla, i mercati fibrillano, confindustria fibrilla e via discorrendo. La domanda che ci si pone è la seguente: che altro deve succedere? Napolitano ha messo i suoi risparmi su una scommessa, ha perso. Berlusconi e i suoi sono un corpo e un'anima, Berlusconi è indistinguibile dai suoi reati e dalla condanna che ha ricevuto, quel gruppo


politico non è compatibile con una normale attività di governo. Ha ricevuto molti voti è vero, non si può e non si deve negare, tuttavia la situazione è davanti agli occhi di tutti, non ci possono essere veli. Napolitano e il PD devono farsene una ragione, bisogna fare politica non aggrapparsi a categorie come quella della responsabilità. Responsabile fu Scilipoti e la sua pattuglietta, bisogna stare fermi un giro per purificare quella parola. Quando parlo di urla e strepitii ormai rumori di fondo mi riferisco alle vicende del congresso prossimo venturo del PD roba che ha stancato pure un sant'uomo come Epifani. Mi riferisco all'altro urlatore Grillo, finora totalmente incapace di far intravedere una proposta per modificare la situazione, a parte, naturalmente, quella di essere votato dal 100 per cento degli elettori e così attuare il mitico programma votato dalla mitica rete. Non mi ci vorrebbe tanto a continuare su questo spartito e magari renderlo più colto con una citazione di Piero Ciampi ripresa più tardi e con diversi toni artistici, da Marco Masini. Non dirò vaffanculo. Sarebbe un altro rumore di fondo.

La politica si fa con i protagonisti che sono in scena, non con quelli che noi vorremmo, quando arriveranno i buoni ci comporteremo diversamente, ora i buoni non ci sono e invece le questioni aperte sono tante.

Dunque Letta si presenta alle Camere a chiedere conto ai suoi alleati della loro volontà. Dirà un sacco di cose che il governo è riuscito a fare e pure che è ormai in procinto di realizzare, dirà che vediamo la luce in fondo al tunnel e che si tratta di agganciare una ripresa ancora debole ma certa, dirà che la stabiità è fondamentale per non far pagare un prezzo altissimo alle famiglie e alle imprese. Applausi dal settore del PD. Il PdL avocherà a Silvio Berlusconi il merito di aver fatto nascere il governo e le cose buone che sono state fatte, porrà la questione democratica di un leader votato da tot milioni di italiani destinato alla galera e chiederà di fare qualche cosa che renda il caro leader salvo, in mancanza, ti tengo la mannaia sul collo, i più sofisticati direbbero la mannaia sul Colle. Applausi e urletti dal settore di centro destra e della lega. Il clone di Grillo dirà le cose che si immaginano, farà un pentolone, le piccole imprese, la rete, i cittadini, PD meno elle, Psiconano pregiudicato, attaccherà Napolitano, dirà che ci vuole un governo a cinque stelle subito, in mancanza nuove elezioni, ci metterà un po' di insulti e sarà tanto contento così. Applausi dai cloni, magliette e striscioni inneggianti alla Costituzione.

Ora, un governo senza o contro il PD non è aritmeticamente possibile, un governo con solo i cittadini cloni non è aritmeticamente possibile, lo dico per evitare fraintendimenti e anche per esibire il fatto che so ancora contare. Un governo PD - cinque stelle con l'aggiunta della pattuglia di SEL invece è aritmeticamente possibile. Politicamente non impossibile. Così esibisco pure che ho conosciuto democristiani veri. Qui cominciano, però, i se.

Se Letta dicesse chiaro al PdL che su Berlusconi l'ultima parola è stata detta dalla Cassazione e non c'è trippa per gatti, se dicesse che i problemi del paese dal punto di vista economico hanno bisogno di una larga convergenza politica che abbia come bussola il sostegno al lavoro, la ripresa della domanda interna, la ricostruzione del tessuto produttivo, la riduzione delle tasse sulle attività produttive e viceversa una diversa tassazione del patrimonio, se facesse insomma intravedere una modifica di direzione, allora il movimento cinque stelle potrebbe replicare di essere pronto ad assumersi le proprie responsabilità chiedendo un confronto stringente sulla legge elettorale per cambiare quella attuale, un confronto stringente sulle modifiche costituzionali, un confronto stringente sui costi della politica e, infine, potrebbe dichiararsi disponibile ad indicare personalità in grado di rappresentare, al meglio, le istanze di cambiamento di cui si sente portatore.

Applausi dall'intero parlamento a parte PdL, Lega e una frazione dei Montiani.

Berlusconi sarebbe affidato ai servizi sociali, Renzi rimarrebbe a fare il sindaco di Firenze e qualche

comparsata in televisione, Napolitano indosserebbe il basco di quando era giovane, Noi tutti, per una volta contenti di svegliarci al mattino. Almeno per un po'.

Vabbè, era uno scherzo.

Scrivi commento

Commenti: 2
  • #1

    Ancoravento (domenica, 29 settembre 2013 01:47)

    Si capisce solo che appoggeresti l'operazione di incameramento dei voti del M5S senza l'impegno, non dico di condivisione, ma nemmeno di rispetto per chi la pensa diversamente.
    Il tuo sesto senso ti porta a percepire che nel M5S c'è un'anima di sinistra. Forse lì ci sono voti che un tempo remoto sarebbero andati al PCI. Ora però questa intuizione non garantisce che il PD sia restato, in una qualche forma, di sinistra.
    Il governo Letta ha fatto quasi niente. Soprattutto non ha dato alcun segnale di voler smantellare quel castello di privilegi, ad ogni livello, che blocca l'economia, la coscienza civile, la democrazia.
    Mi dirai che non poteva farlo assieme al PDL...
    Ti risponderei che allora ha vissuto inutilmente... ma no ne ho la forza.
    Ancoravento

  • #2

    io (domenica, 29 settembre 2013 10:03)

    Bertonato Ancoravento,
    No io non parlo di incameramento e sarei contrario alla compravendita di voti per rimanere in sella. Vorrei che non si rivelasse tutto così drammaticamente scontato.