Amnistia e Indulto. Va bene anche se toccasse Berlusconi.

Il carcere non è un luogo di rieducazione, stare in una cella in 9 insegna che è meglio se non dai troppo fastidio ai tuoi conviventi. E' meglio che lavi quando devi lavare. E' meglio che occupi il tuo spazio e non invadi quello altrui, diventi un


esperto di convivenza coatta, impari ad interpretare un battito di ciglia, a capire se puoi fare una battuta oppure no. Qualche volta devi essere incudine e gli altri battono, qualche volta devi battere. Per sopravvivere, non per rieducarti. Hai sbagliato e devi pagare, ti viene tolta la libertà e a ciò seguono le pene accessorie: la sessualità, l'intimità oggi diremmo la privacy. Va bene pure questo, devi pagare. Poi vai a vedere che la cella per 9 in realtà andrebbe bene per 3. Se in una automobile omologata per due passeggeri ti ci metti in sei, se ti impegni lo sai che ci entrano: uno sull'altro e rannicchiati e sul tettuccio come fanno gli extracomunitari sui barconi. Ebbene se hai l'idea di trasformare una smart in un pulmino la polizia ti ferma, ti sequestra il mezzo, ti ritira la patente e poi dice che è per il tuo bene. Infatti se la macchina è fatta per due non ci puoi andare in sei. Da noi invece se la cella è fatta per tre e ci stai in nove la polizia non arriva, si fa un articoletto sul giornale o un'inchiesta televisiva, i più coraggiosi interrogazioni parlamentari o come i radicali scioperi della fame e della sete, ma non si arriva mai al punto.

Infatti il punto c'è, la nostra legislazione produce carcerati e li produce fra i poveri. Le leggi sulla droga e quelle sull'immigrazione clandestina sono esempi lampanti, non starò qui a dire, lo sanno tutti. Bisogna fare. Nel frattempo che si ragiona su come cambiare quelle leggi chiamate giustamente vergogna, il presidente Napolitano con un ritardo degno di miglior causa, ha inviato un messaggio alle Camere invocando come misura straordinaria l'amnistia e l'indulto per svuotare le carceri e renderle compatibili, non dico con la nostra Costituzione, diciamo con la dichiarazione dei diritti dell'uomo e le convenzioni contro la tortura. Infatti a parte forzare le leggi della fisica fino quasi a superare l'inpenetrabilità dei corpi, stare in nove in un posto costruito per tre equivale proprio alla tortura. Il reato che a noi ancora manca.

Doveva farlo prima questo messaggio il presidente Napolitano, fra quelli che stanno in cella ci sono anche quelli che saranno riconosciuti innocenti, fra quelli che sono in cella moltissimi se avessero avuto un avvocato starebbero a casa. La maggioranza di quelli che sono in cella sono non possono comprarsi la libertà. Non ci credete? Andate nelle sale colloqui fra i parenti dei detenuti, andate a vedere se c'è la moglie di un dottore, se ci andate la moglie e i figli di un dottore li riconoscete subito. Domandate a qualche poliziotto penitenziario vostro amico, gli altri reclusi di cui non si parla, fatevi dire come sta lui, fatevi dire come stanno loro.

Io non sono neanche un'utopista, non credo nell'abolizione del carcere, una cosa buona per scrivere poesie, certa gente è bene che sia separata pensiamo a quelli che hanno speculato sui terremoti, quelli che hanno speculato sulle case popolari, quelli che prendono tangenti sui farmaci, la lista sarebbe lunga e certamente non terrebbe fuori i reati di violenza contro la persona. Insomma so essere un moderno moderato.

Ora, in Italy, la chiamo così perchè è sempre meno il mio paese, c'è il caso Berlusconi. Può darsi che i provvedimenti auspicati dal presidente Napolitano possano essere usati dall'evasore fiscale? Boh, a naso direi di no. Mi preoccupa il fatto che, in via ipotetica, Silvio Berlusconi di oltre settantacinque anni, condannato in via definitiva, possa in via del tutto ipotetica usufruire di un provvedimento di clemenza? No. Lo dico con tutto il cuore, se fosse necessario, accetterei lo scambio. Con gioia. A Beppe Grillo, con tutto il cuore a Erri De Luca, con tutto il cuore a quelli che si divertono a pronunciare con guance gonfie: condannato! pregiudicato! A tutti i miei amici che fanno i dietrologi, a tutti i miei amici che piuttosto che lasciare libero Berlusconi farebbero marcire mille poveracci, lo dico con tutto il cuore: quando si comincia a ridere?

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