Il merito e il metodo. La sepoltura di Priebke

Mi fa schifo parlarne, ma mi sentirei peggio a non dire niente. È morto infine Priebke il boia delle fosse ardeatine, così infame e così lucido da lasciare uno scritto di rivendicazione della sua vita. Mi fa schifo parlarne quindi non ne parlerò, mi interessa un piccolo particolare: quando uno muore deve essere seppellito. Pare che l'Argentina non lo voglia, pare che il sindaco di Roma stia cercando una soluzione legale per non farlo seppellire nella capitale. Roma è antinazista e antifascista. Funerali strettamente privati e niente sepoltura. La domanda che mi è venuta è la seguente : che ci facciamo, alla fine, con la cassa? Questa mi rendo conto è domanda inopportuna. Non riesco a farmi quadrare questa cosa. Mi sta bene aggiungere boia


accanto al cognome del capitano delle ss, mi sembra giusta la condanna che ha ricevuto, mi sta bene imprecare o restare stupiti di fronte al destino che  ha fatto sopravvivere, così tanto, il carnefice alle sue vittime. Certamente se fosse stato preso negli anni successivi all'eccidio e giustiziato, non avrei invocato il giusto processo. Ora sono perplesso. Noi che siamo portatori di un'idea superiore di umanità, noi che siamo contro la pena di morte, vogliamo comminare una pena dopo la morte? Per me è sbagliato. Questo il merito. Poi c'è anche il metodo, il ragionamento, le conseguenze.  Mussolini è sepolto a Predappio, fino a prova del contrario anche Predappio è antinazista e antifascista. In ogni caso, nonostante il peso del boia Mussolini sia infinitamente maggiore di quello del boia Priebke, la sua sepoltura non ha scalfito la nostra democrazia. Perché dovremmo avere paura, usare un altro metro per il boia delle fosse ardeatine? In questa storia le vittime sono 335, il carnefice, certo non il solo, ben identificato. Non abbiamo bisogno di confondere, certo con le migliori intenzioni,  le acque, alimentando un vittimismo che  non tarderà a farsi avanti.

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