Maddechè: 40 euro al giorno il costo della dignità. Il CIE di Milano

Per risparmiare si ricorre alle gare d'appalto: definisci quello che ti serve e aspetti un' offerta, in un mondo degno di essere abitato, vince quello che presenta l'offerta migliore 

   

rispettando i criteri che tu hai definito. Quello che vince, in un mondo immaginario, ha utilizzato gli ultimi ritrovati della scienza e della tecnica, ha realizzato innovazione di processo e magari anche innovazione di prodotto. E' stato più intelligente, ha anticipato i tempi. Tutto questo quando si tratti di prodotti fisici, è abbastanza facile da capire. I quaderni sono quaderni, le porte sono porte. Se si tratta di mobili e fai una gara al massimo ribasso, devi stare attento al trucco che può sempre esserci. Se si tratta di servizi alla persona devi stare ancora più attento. Quando si tratta di bambini, di anziani, di richiedenti asilo, di persone che devono essere identificate ed eventualmente espulse, devi essere attentissimo. Nella gara d'appalto ci devi mettere il mantenimento della dignità delle persone, minori o adulti, che devono essere accudite. La Prefettura di Milano cioè il ministero degli Interni per i centri di identificazione ed espulsione, ha disposto di poter spendere 40 euro al giorno per ciascun ospite. I CIE andrebbero chiusi, ma non di questo ci occupiamo ora, la discussione politica, giuridica e filosofica un'altra volta. Con questa cifra, 40 euro, dicevamo, bisogna provvedere alle necessità degli ospiti, retribuire i lavoratori, garantire un guadagno alla ditta che si aggiudica la convenzione. Fino a questo momento se ne era occupata la Croce Rossa Italiana che dichiarava di poterlo fare per 60 euro al giorno. Non so dire se sia giusta la cifra della Croce Rossa, so dire che è ingiusta la cifra stanziata dalla prefettura di Milano. Con 40 euro al giorno, cara ditta che ti aggiudicherai l'appalto, non mantieni la dignità alimentare di una persona, non garantisci la mediazione culturale indispensabile con gli stranieri, non garantisci una paga dignitosa a chi deve lavorare in condizioni così difficili e particolari. La prefettura lo sa. I sindacati stanno facendo la loro parte, ora ci vorrebbe un parlamentare, uno che con un'interrogazione chiedesse al ministro Alfano la distinta dei costi della ditta che ha vinto o vincerà l'appalto per il CIE di via Corelli, poi lo inviti, in diretta twitter, a pranzo per assistere insieme alla moltiplicazione dei pani e dei pesci.

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Commenti: 3
  • #1

    Giuseppe Palladino (venerdì, 17 gennaio 2014 16:57)

    E poi succede come la Sicilia che li lavano con le pompe all'aperto. In questi casi chi risparmia spreca. Caro Alfano stai attento che i compagni ti affossano. Loro anno interesse a far vincere le loro Coop e non la C. R. I.

  • #2

    Elisa (venerdì, 17 gennaio 2014 18:12)

    Pensa che culo chi si aggiudicherà l'appalto?!! ... non vedono l'ora

  • #3

    Elisa (venerdì, 17 gennaio 2014 18:14)

    Caro Giuseppe... oltre a dire cazzate non sai nemmeno scrivere correttamente in italiano - loro hanno interesse... si scrive con l'h - avere interesse - o forse no?