Maddechè: FIAT, Elettrolux, l'amara globalizzazione

La sede legale in Olanda perché ci sono i tulipani, quella fiscale in Inghilterra perché le tasse sono diverse, le grandi imprese fanno così: dove si sta meglio si mettono. La vecchia FIAT 

   

da tempo non è più l'impresa italiana che abbiamo conosciuto, ora diventerà FCA e almeno contribuirà con questo acronimo, alle barzellette pepate di tutti noi. La Elettrolux è una impresa svedese, costruisce elettrodomestici in Italia, fino a oggi. Oggi ha scoperto che in Polonia tutto costa di meno, meno l'energia, meno il costo del lavoro.

Quando si spostano le imprese alla ricerca di migliori condizioni fiscali o burocratiche, trovano tappeti rossi all'accoglienza.

Se sono gli umani a spostarsi, a volte solo per vivere, non si può dire lo stesso. Gli umani non sono il pezzo forte dell'umanità. Sono le forme giuridiche dell'impresa e le merci ad essere importanti.

E' la globalizzazione, non ci si può fare niente.

La globalizzazione è il frutto maturo di questo sviluppo economico, dobbiamo farci i conti, non si può avere l'atteggiamento del bagnante che col secchiello si mette a svuotare il mare.

 

C'è bisogno di una diversa consapevolezza, un nuovo orizzonte. La distorsione che siamo costretti a rincorrere, si realizza per la differenza di salari, di trattamento fiscale, di stato sociale. Siamo ancora, senza una carta di identità sociale della produzione delle merci. Ogni volta che c'è la minaccia del trasferimento di uno stabilimento, di perdita di posti di lavoro, abbiamo presente che da qualche altra parte uno stabilimento sarà aperto, nuovi posti di lavoro saranno creati a condizioni economiche e normative peggiori di quelle nostre. Il valore del lavoro prodotto da tutta la classe operaia mondiale scende. Ogni volta che il padrone agita l'ascia della delocalizzazione ci dice che i lavoratori di tutto il mondo sono divisi e che l'auspicio di Karl Marx del 1848 non è stato ancora avvicinato. 

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Commenti: 1
  • #1

    claudio (giovedì, 30 gennaio 2014 14:13)

    E' vero che l'auspicio di Marx del 1848 è ancora lontano. Però che il valore del lavoro scende mentre il valore d'uso aumenta notevolmente è una verità incontrovertibile che afferma che il vecchio di Treviri non è poi solo un ferrovecchio da gettare in soffitta. Meditate gente, meditate.