Renzi e Madia la lettera ai dipendenti pubblici.

Renzi e la Madia hanno scritto una lettera ai dipendenti pubblici. Il mio amico Rocco l'ha ricevuta. L'ho letta con lui, questa la cronaca.

Non sono mica due parole di circostanza,


sono quattro paginette che cominciano così: vogliamo fare sul serio.

Perchè noi giochiamo? Ha pensato Rocco.

Vabbè, lasciam perdere, son cose che si dicono, poi : vogliamo fare sul serio, dobbiamo fare sul serio, vogliamo ricostruire un'Italia più libera e più giusta, ... “meno politici e più occupazione giovanile” Rocco era a suo agio, ...”meno burocratese e più trasparenza”, ora sentiva il respiro farsi affannoso, le trasparenze ah, le trasparenze oh.

Insomma sta lettera non è una fesseria, ci sono anche le linee guida, tre per la precisione:

  1. il cambiamento comincia dalle persone: programmazione strategica dei fabbisogni; ricambio generazionale; maggiore mobilità, mercato del lavoro della dirigenza; misurazione reale dei risultati, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, asili nido nelle amministrazioni.” Mica ho capito pensa Rocco, sta storia della mobilità, sta storia della conciliazione dei tempi, sta storia degli asili, dei risultati misurabili, sta storia dei dirigenti... una volta c'era il contratto, ste cose se le vedevano coi sindacati.

  2. 2) “Tagli agli sprechi e riorganizzazione dell'amministrazione: cancellare i doppioni, abolire enti che non servono più e che sono stati pensati per dare una poltrona agli amici degli amici e non per le esigenze dei cittadini o che sono semplicemente non più efficienti come in passato”. Rocco si attacca al telefono ha due amici all'ARAN che è un ente che non serve più, era stato pensato ai tempi della riforma del lavoro pubblico adesso senza contratti per i dipendenti pubblici è un palazzo in via del Corso, triste. Ci si può fare un gran posto per la ristorazione di qualità, una cosa da prodotti italiani, le bancarelle, i ristorantini. I due amici non sanno che dire, pensano alla mobilità del punto precedente e immaginano che non si tratti di car sharing.

  3. 3) “Gli open data come strumento di trasparenza. Semplificazione e digitalizzazione dei servizi, pubblici e comprensibili i dati di spesa e di processo di tutte le amministrazioni centrali e territoriali e in aggiunta mai più fila per pagare le multe, mai più code per i certificati, mai più moduli diversi per le diverse amministrazioni.” Rocco è soddisfatto, finalmente non verrà più preso in giro perchè paga via internet le multe e fa valere una legge del secolo scorso sull'autocertificazione, pensa a quanto è fico questo punto e che non potrà dirlo ai suoi nipoti di Corcolle quartiere di Roma ,dove non arriva la banda larga e neanche quella media. Loro faranno la fila per le multe. Sta roba non c'entra col contratto pensa Rocco, è tutta una cosa seria che se l'hanno detto sicuro che lo fanno, magari invece di pagare le licenze Microsoft si potrebbe provare col software open source. Open data, open source, viene quasi automatico.Quasi.

Okkey queste le linee guida, tre, numero perfetto, la lettera prosegue perchè è una cosa seria con la lista dei provvedimenti concreti, Rocco ha gli occhi umidi c'è scritto che il governo intende ascoltare la voce dei protagonisti a cominciare dai dipendenti pubblici e dai loro veri datori di lavoro: i cittadini. Rocco è per 36 ore a settimana un dipendente pubblico, per il resto è un datore di lavoro dei dipendenti pubblici, sta lettera parla di lui. Veniamo al sodo, Rocco ha le mani che gli sudano, la lettera è composta da 44 punti, numero sacro ai gatti e parte essenziale della canzone inno di un'intera generazione. Rocco scorre il primo punto, poi il secondo, la palpebra tende a calare. Decide una cosa: stappare una birra e chiudere gli occhi. Quarantaquattro punti, perchè non ventisette, perchè non cinquantanove, boh. In tema di semplificazione ma forse è la birra, gli viene un'idea: per tutte le materie dei quarantaquattro punti che riguardano il rapporto di lavoro si potrebbe fare un contratto di lavoro, lo dice la parola stessa. Però la parola contratto non compare nella lettera. Per tutte le altre cose che Rocco subisce quando è datore di lavoro dei dipendenti pubblici, si faccia una bella riforma: si chiuda quello che si deve chiudere, si cambi quello che si deve cambiare, open data, dirigenti, auto blu e le multe senza coda. Si faccia tutto, se il dipendente pubblico è quello che è scritto nella lettera allora non deve perdere soldi dalle trasformazioni, non deve perdere il posto di lavoro, anzi se è un precario deve smettere di esserlo, se proprio deve essere trasferito si trovi il modo per non fargli rinunciare al lavoro, se è vecchio lo si mandi in pensione. Invece di tre linee guida poteva bastarne una sola: quando un cittadino entra in un ufficio pubblico, buongiorno deve significare buongiorno e non che cavolo sei venuto a fare. Sulla base di questa linea guida metteremo a posto le cose. Quindi, invece di quarantaquattro punti ne potevano bastare tre: faremo i contratti per i dipendenti pubblici per tutte le materie del rapporto di lavoro, potenzieremo l'informatica per essere al passo coi tempi e più produttivi, cambieremo le leggi assurde che rendono inutile l'informatica e la buona volontà di chi lavora.

Ciao Rocco, facci sognare.

 

 

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Commenti: 2
  • #1

    Renato La Manna (venerdì, 23 maggio 2014 17:40)

    D'accordo su tutto (o quasi).
    D'accordo sul fatto che il contratto comincia a mancarci sul serio (in pratica abbiamo perso circa 200 euro a persona...in aumenti contrattuali, e scusate se è poco).
    Ma dovevamo immaginarcelo.
    Dovevamo capirlo perchè hanno tolto poco alla volta (all'inizio, ad es. con l'eliminazione dei miseri 80 centesimi della indennità di missione) e noi non abbiamo fiatato. Poi è arrivato Brunetta con la 150... e noi non abbiamo fiatato. Ora cominciamo a fiatar, ma non mi sono chiari i motivi. Non è che dovremmo iniziare ad incazzarci? (scusate se ho disturbato il sonno di qualcuno con il termine violento usato. Ma mi è venuto spontaneo!). Spero solo che la cosa che da fastidio non sia tanto il mancato contratto, ma qualche cosa di più voluttuario e personale.
    Insomma, per chiarire, il sindacato è necessario (in caso contrario il lavoratore è nudo). Ma è necessario solo un sindacato che sa lottare, non un sindacato che fa solo finta!!! Per favore non facciamo finta. La gente ha bisogno che si faccia sul serio!!!

  • #2

    Renato La Manna (venerdì, 23 maggio 2014 20:40)

    ops errata corrige
    D'accordo su tutto (o quasi).
    D'accordo sul fatto che il contratto comincia a mancarci sul serio (in pratica abbiamo perso circa 200 euro a persona...in aumenti contrattuali, e scusate se è poco).
    Ma dovevamo immaginarcelo.
    Dovevamo capirlo perchè hanno tolto poco alla volta (all'inizio, ad es. con l'eliminazione dei miseri 80 centesimi della indennità di missione) e noi non abbiamo fiatato. Poi è arrivato Brunetta con la 150... e noi non abbiamo fiatato. Ora cominciamo a fiatare, ma non mi sono chiari i motivi. Non è che dovremmo iniziare ad incazzarci? (scusate se ho disturbato il sonno di qualcuno con il termine violento usato. Ma mi è venuto spontaneo!). Ho paura solo che la cosa che da veramente fastidio non sia tanto il mancato contratto, ma qualche cosa di più voluttuario e personale.
    Insomma, per chiarire, il sindacato è necessario (in caso contrario il lavoratore è nudo). Ma è necessario solo un sindacato che sa lottare, non un sindacato che fa solo finta!!! Per favore non facciamo finta. La gente ha bisogno che si faccia sul serio!!!