Israele e la Palestina, breve invettiva contro la guerra e i muri

La foto della bambina scalza fra le macerie con la bambolina in mano l'abbiamo vista tutti, si confonde con quella dei corpi ammonticchiati con i padri che abbracciano i figli innaturalmente immobili. La polvere sui volti, gli abiti laceri, il sangue. L'odore ci manca, tutto il resto invece c'è. Guardi una foto o un filmato e noti una cosa terribile e rassicurante: la guerra è così. Se non ci fosse la didascalia o la voce in sottofondo, la strage a Gaza sarebbe


indistinguibile dal macello nei villaggi siriani o kurdi. Togli i grattaceli e anche l'11 settembre diventa una location familiare. La guerra è così, ancora non siamo riusciti ad inventarne una veramente umanitaria, c'è sempre l'impiccio dell'ordigno fuori posto che cocciutamente esegue il suo dovere di sterminatore dell'umano. Salviamo i civili, ogni parte in causa ripete la formuletta, gli israeliani prima bussano telefonicamente poi sparano, se non riesci a correre più veloce di un missile, non è colpa mia. Ti danno una possibilità. Dovresti fare sport, essere allenato. Salviamo i civili è la formula idiomatica per aver cittadinanza fra le parti belligeranti, voi colpite i civili ripetono gli antagonisti e ci mandano le immagini, i filmati, per convincerci della bestialità dell'altro.

Grazie dell'invio, non mi servono prove.

Nel conflitto che viene rubricato come israelo palestinese tutti hanno compiuto efferratezze, disegnare il quadro con un solo colore non regge alla visione di una persona normale, non voglio entrare nella specifica classifica di cosa sia più grave. Se utilizziamo l'aritmetica banale dei morti e delle distruzioni si capisce subito chi è in testa per il primato. Israele vincerà per distacco.

Eppure quelle foto che ormai non si sa più se sono quelle di oggi, quelle di sei mesi fa. Se si tratta dell'operazione piombo fuso o di quella di oggi, quelle foto, quei fotogrammi smettono di esercitare su di me una spinta. Non mi servono prove per sapere delle atrocità, lo so. Anche io soldato israeliano, anche io combattente palestinese sono un civile, non bisognerebbe prendersela con i civili, bisognerebbe prendersela con gli incivili. Quelli che ci guadagnano davvero.

La propaganda deve essere al servizio di qualche cosa, dimostri una tesi e fai accettare una soluzione al tuo antagonista , magari con l'aiuto della cosidetta comunità internazionale. Quelle foto, le tracce elettroniche del disastro dei civili non servono a niente se non ad aumentare lo sgomento, sembra quasi che si faccia a gara nel dimostrare che non ci sono soluzioni possibili a parte le bombe, a parte i razzi. Gli stessi appelli da altissimi scranni pronunciati restano sospesi come nuvolette passeggere nel cielo, buoni anch'essi a farci dire che non c'è niente da fare.

Proviamo un attimo ad immaginare: gli USA, la Russia, i paesi arabi, l'Europa, la Cina, l'ONU, tutte queste potenze con le loro ricchezze, con i loro studiosi, con le loro armi, coi loro eserciti, tutti questi dicevamo, non sono in grado di porre fino ad un conflitto di sassi e stracci. Come sia possibile questa impotenza è un mistero, esattamente come il fatto che la gente uccida e muoia in nome di dio. Non mancano le foto, non mancano le prove che ci fortificano nel nostro sostegno ad uno o l'altro contentende. Mancano parole di composizione, soluzioni che rendano ridicoli gli estremismi. Si è a lungo discusso se una soluzione potesse essere quella dei due popoli per due stati. Io non sono sicuro che sia possibile, e alla fine in quanto certificazione della divisione inconciliabile neanche giusto. Non me ne vogliano i cartografi, gli aspiranti ciambellani di corte, i soldati di professione, i religiosi col dio che lava più bianco. Due stati, altri muri. Io tifo per i ponti.

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Commenti: 1
  • #1

    elisa (martedì, 29 luglio 2014 12:29)

    è che noi pensiamo ancora che sia una guerra di odio o di ideali... invece i vertici stanno distruggendo chi potrebbe impedirgli di fatto di impossessarsi del gas naturale che america e israele vogliono avere in monopolio escludendo la palestina e la russia
    tutto quì