Maddechè: Il Bonanni che ti aspetti, c'è.

Si sa, sono questi tempi oscuri, le ideologie sono scomparse. Infatti la CGIL non se ne è accorta e difende l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, non per salvaguardare un diritto ma per riesumare l'ideologia dei diritti. Ancora credono quelli del quadrato rosso, all'epoca in cui si pensava che il progresso significasse stare meglio, non più poveri e insicuri. Ora c'è la questione della vertenza col governo, faticosamente sembrava essersi messo in moto un processo unitario fra i sindacati confederali, la crisi come motivo obbligato, le soluzioni indicate dal governo come aiuto. I sindacati un po' per amore e un po' forza si sono trovati nello stesso calderone: difensori dei privilegiati che guadagnano milletrecento euro al mese, responsabili del precariato in cui versano i figli dei privilegiati di cui sopra. Nel racconto di Renzi i lavoratori a milletrecento euro, questi carnefici assassini dei loro figli precari, questi


deficienti che non possono neanche evadere le tasse, devono finalmente pagarla, siccome questi mostri sono difesi dai sindacati ha deciso di schiantare i sindacati per distruggere ogni velleità dei privilegiati. Nel racconto di Renzi, come al bar, i sindacati sono tutti uguali, nella polemica non si sta a sottilizzare, poi ci sono le notizie che si rincorrono di manifestazioni forse unitarie e il gioco è fatto. In questo clima di attacco al mondo del lavoro e ai lavoratori, mentre si decide di fare un altro passo per togliere ogni parvenza di utilità allo statuto dei lavoratori con la possibilità del demansionamento e del controllo a distanza, mentre non si vede come uscire dal tunnel della disoccupazione giovanile e del precariato, inaspettatamente succede una cosa che ti aspetti: Bonanni si picca e replica: i sindacati non sono tutti uguali. Finalmente uno che lo dice. Infatti quando il governo Berlusconi provò nel 2002 a cancellare l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, alla base c'era un accordo, il patto per l'Italia, con la CISL di Bonanni, la UIL di Angeletti e l'UGL di Cetica. Quando alcuni anni dopo ancora un governo Berlusconi introdusse la legislazione sul pubblico impiego detta legge Brunetta, prima e più di tutti la CISL tenne bassa la mobilitazione e sempre insieme alla UIL e all'UGL questa volta di Polverini, inaugurò la stagione degli accordi separati anche nel pubblico impiego. Si diceva sempre la stessa cosa: i sindacati non sono tutti uguali, la CGIL si oppone, noi CISL, UIL, UGL discutiamo.

Di tutto questo discutere rimangono i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, più niente che poco. Tuttavia questa non è un'analisi del mondo sindacale è più una lieve parentesi estetico antropologica,

Ebbene in questi tempi oscuri alcune cose rimangono certezze inossidabili: da Bonanni non si può comprare un'auto usata. Può peggiorare il clima, possono cambiare i governi, ma Bonanni non lo scalfisci, lo sai da sempre e per sempre, il leader della CISL non si smentisce mai, si tratti di articolo diciotto, di pubblico impiego, di metalmeccanici, ti frega. O almeno ci prova.

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Commenti: 1
  • #1

    attikus (sabato, 20 settembre 2014 20:21)

    solo uno stupido (o un bugiardo!) può avere la faccia tosta di affermare che, limitandone i diritti, si porta la gente a stare meglio.
    La cosa che più mi consola è che, con questa ennesima castroneria, renzi ha accelerato la sua corsa verso la disfatta.... e le elezioni politiche si avvicinano sempre di più