Sinistra. Pronti per un nuovo partito?

Se dovesse nascere un nuovo partito di sinistra, come dovrebbe essere?

Che domanda fai? Direbbe il mio cane se potesse parlare, invece 

   

rimane in complice silenzio e mi guarda compassionevole. Lo so, di queste cose si parla davanti una birra mentre si fanno battute su Renzi, si impreca contro Napolitano, si prende in giro Grillo e si racconta il gossip sulle innumerevoli formazioni comuniste e sindacali confederali ed extraconfederali. Allora in mancanza della birra e della conversazione, mi accingo in poche righe a svolgere il tema che è arrivato all'ordine del giorno da quando Pippetto Civati ha profferito la celebre frase: guarda che se del caso, nella misura in cui ci sta il risvolto, magari può anche, forse, con i tempi giusti, un partito di ...nistra. A quel punto mi è scattata la molla: un partito di ….nistra? Ancora? Ma non ci siamo veramente frantumato tutto il frantumabile in questi anni quando l'erre moscia imperversava in ogni dove?

Veramente io si, mi sono frantumato tutto il frantumabile e sinceramente mi sono pure stufato di stare appresso a qualche scoppiato che non ha fatto i conti con l'oste. Per questo motivo dichiaro fin d'ora che mi dovete convincere e non mi farò prendere da sensi di colpa se non ci riuscirete, l'umanità sopravviverà a questa iattura.

Prima cosa, non mi rompete i timpani con il pedigree di ognuno.

Se siamo a questo punto è evidente che la ragione non l'aveva nessuno, se stiamo a questo punto deve essere chiaro che noi siamo quelli che hanno avuto torto. E' inutile che mi rinfacci la caduta del governo Prodi, è inutile che ti rinfaccio i 101 che non l'hanno voluto presidente. Il fatto che l'alfa e l'omega della politica di sinistra nel nostro paese sia stato Prodi ci deve dire che da qualche parte ci è sfuggito il bandolo della matassa. A tutti, non solo a me, non solo a te. Ma torniamo a noi, alla nostra umanità dolente, al nostro essere condannati alla parte del torto per colpa di una poesia.

Seconda cosa, il sindacato: il fatto che si parli tanto del sindacato ci deve dire che la politica non c'è, il sindacato fa supplenza, a volte ci va bene, a volte ci va male. E' un fatto, deve essere temporaneo.

Terza cosa, mi sembra giusto provare a vedere se, nelle pieghe dei disastri che ci portiamo dietro, c'è qualche persona con la testa sulle spalle buona per tutti.

Quarta cosa ma nella mia personalissima gerarchia la prima, ci vuole allegria per suscitare allegria. Si deve essere speranza per suscitare speranza, se hai un'idea per favore faccela sapere, non definirti sempre come negazione. Okkey devi dire no quando serve, ma devi anche comunicare le tue idee e devi farlo in maniera chiara, senza paura. Le persone che vuoi che si impegnino con te, lo faranno se le rendi protagoniste positive, se hai lo spirito dell'architetto non soltanto quello del demolitore. Okkey togliamo gli equivoci, bisogna demolire un sacco di roba quindi c'è un sacco da ricostruire. Devi dirlo che demolisci perchè vuoi fare una cosa più fica, per tutti.

 

Finisco qui per adesso che a pensarci non so neanche come andrà a finire nel PD, ma ci torniamo sopra.

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