Si potevano evitare le stragi in Francia? Piccoli insegnamenti infedeli ad uso di chi chiede più sicurezza.

Siamo tutti Charlie? Bah, per fortuna c'è stata Marina Le Pen che mentre vomitava parole a favore della pena di morte, ha detto lei non era come quelli 

   

del giornale, si ne aveva pietà ma quelli erano di un'altra storia, presumibilmente avrebbero sputato sopra chi propone la pena di morte. Alla domanda se un grave fatto, una strage sia sufficiente a farci essere tutti dalla stessa parte non sono sicuro si possa rispondere alla stessa maniera. Dobbiamo essere tutti contrari alle stragi, dobbiamo tutti opporci alla censura e all'autocensura, ma non siamo tutti uguali, non diciamo cazzate. Certo l'impatto mediatico della matita che batte il mitra è fortissimo, la fiammelle, i monumenti che si spengono, è tutto molto forte. Tuttavia non sono sicuro che quando un uomo con la matita incontra un uomo col fucile, sia quello col fucile l'uomo morto. Certo sul lungo periodo non si discute neanche, sul lungo periodo siamo morti tutti con la matita e col fucile. Insomma, voglio dire che non sono sicuro neanche di due slogan di veloce impatto mediatico ed emozionale, figuriamoci delle soluzioni che si stanno approntando a livello mondiale, per evitare che si possano ripetere i giorni tragici che abbiamo vissuto qui in Francia.

 

Prima cosa: certi servizi segreti avevano avvertito il 6 gennaio i francesi di un attentato, per il giorno dopo o quelli immediatamente successivi. Si è detto che i francesi non sono capaci di fare un cavolo, è inutile che si incazzino. Dunque se tu mi dici che a casa mia c'è un sorcio che attaccherà la mia dispensa io ho buone possibilità di beccarlo prima che riesca ad attuare il suo insano proposito. Se mi dici che il sorcio è in casa, che attaccherà ma non sai cosa, viste le dimensioni del mio appartamento è possibile che lo freghi presidianto i pochi punti strategici. Se mi dici che ci sono topi pronti ad attaccare i miei possedimenti nel il quartiere, la questione si fa complicata perché io nel quartiere ho opere d'arte, luoghi di incontro, dispense, fortificazioni militari e depositi di disegnatori. Anche volendo non ci riesco a presidiare tutto, o sono fortunato o sono fottuto. Mi si dice che quelli che hanno agito erano conosciuti dai servizi, magari sono conosciuto pure io dai servizi, per una manifestazione, per aver messo una firma su una petizione, perché qualche mio amico è stato in galera per motivi politici o religiosi. I servizi segreti conoscono tanta gente. Di nome. Che c'entra che stavi in un database, questo non significa che potevi essere messo nell'occhio dell'operazione di prevenzione, come il conosciuto ci stanno un sacco di altri conosciuti. Se mi dici di contrallare uno i servizi lo controllano, se mi dici di controllare due i servizi li controllano, se mi dici di controllare tutti i presenti di una lista composta da migliaia di uomini, i servizi non ci riescono neanche se ricorrono alla esternalizzazione del servizio. I francesi sono antipatici portano il pane sotto le ascelle e pensano che il loro formaggio sia migliore del nostro, ma in questo caso la verità che emerge dal vivo è un'altra. Se quello non lasciava o perdeva, la carta d'identità forse non si sarebbero avuti i nomi dei due fratelli così presto, una volta avuti i nomi sono passate 24 ore e li hanno beccati in un modo o nell'altro. Si pensava che avessero preso degli ostaggi in tipografia e invece non era vero, il titolare non si è fatto trovare dai due super addestrati al terrore. Li hanno presi perché sono usciti loro gridando le loro cose per farsi ammazzare. Quando quell'altro intelliggentone è entrato nel negozio di cibo kosher è stato tanto cortese di dare le generalità. Si è pensato fino al blitz che avesse quattro ostaggi, si è pensato che avesse la moglie con se, invece gli ostaggi erano una moltitudine e la moglie non c'era. E' stato preso perché ha dimenticato la cornetta del telefono fuori posto e ha fatto sentire che faceva le orazioni al suo dio onnipotente. Noi stavamo fuori insieme ai poliziotti e nessuno sapeva niente di cosa c'era veramente dentro. La verità è questa: abbiamo tutte le informazioni e sul terreno, nessuna. Uomini addestrati, macchinari potenti e tutto quello che può servire. Si può incrociare tutto, tutti i dati, tutte le informazioni, tutte le immagini, ma resta il fatto, non c'era una regia esterna, non c'era un piano ordito da menti raffinatissime, nonostante il nostro armamento e la nostra tecnologia: tre straccioni senza arte e parte possono mettere in ginocchio l'occidente intero. Basta una Clio, tre fuciletti e credere che ci sia un dio da qualche parte che si offende se lo prendono in giro. A proposito di dio, questa non può passare, se ogni preghiera comincia con la lode al dio misericordioso e onnipotente devi farci il favore di lasciarlo stare, se è misericordioso lascerà in pace quelli che lo prendono per il culo, se è onnipotente ci penserà lui quando li incontra a fargliela pagare. Io mi metto a difendere uno che è più debole, non uno che è infinitamente più forte. Fa pure ridere se non fosse tragico, quando ammazzi in nome di un dio stai dicendo che quel dio non è in grado di farlo da solo. Gli dei dei greci erano di un'altra pasta. Sei un bestemmiatore per il tuo dio, se c'è sono cavoli tuoi. Se non c'è che cavolo hai fatto, deficiente! Tornando alla domanda iniziale io sono Charlie? Si lo sono. A modo mio, la richiesta di altri poteri per aumentare il controllo sulla società mi sembrano sbagliate e inutili come si è visto in questa vicenda. Lo ha detto chiaramente una donna forte e intelligente: la moglie del direttore di Charlie Hebdo . Se vorrete aumentare le schedature sarà non in mio nome. 

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