Primarie PD, Liguria e non solo, una discussione che prima o poi dovrà essere affrontata.

La vicenda delle primarie liguri del PD non è isolata, le accuse di brogli e voti di scambio sono una consuetudine, qualche volta si arriva sulle prime pagine dei giornali, qualche volta no. Il fatto c'è, non può negarsi, ci si industria a minimizzarlo, si fanno 

   

dichiarazioni calibrate da parte dei vincitori, gli sconfitti invece si rivolgono ai garanti e velatamente fanno trasparire un interessamento della Procura della Repubblica competente. Da fuori un grande spettacolo, oppure uno spettacolo avvilente ognuno scelga il suo punto di vista. Dei contendenti in Liguria sappiamo il giusto: c'è quella che ha vinto e c'è Sergio Cofferati. Sergetto nostro.

Ne parliamo soltanto per discutere di una questione generale, non siamo in vena di una campagna elettorale postuma.

Dunque le primarie: quando si perde è uno strumento del cavolo. Quando si vince è l'espressione genuina del popolo. Io non sono contro le primarie per ideologia, può essere un modo come un altro per scegliere il tuo o la tua rappresentante. Landini, dico Landini, si presentò al congresso CGIL parlando di primarie come strumento di consultazione degli iscritti e nella formazione dei gruppi dirigenti. Se lo ha detto Landini possiamo stare quindi tranquilli, ci risparmiamo alcune righe per dire che bisogna andarci cauti. Lo stesso Landini ci andò cauto e infatti inserì la formuletta magica: non escludendo....

Bene, sdoganate le primarie a sinistra, parliamo del PD: le primarie del PD sono aperte anche ai non iscritti, questo fatto non è senza conseguenze, il PD ha deciso di far eleggere i propri rappresentanti da chi non fa parte del partito, è una scelta coraggiosa e trasforma il partito, organizzazione di parte, in comitato elettorale. Non si scappa, nella scelta del candidato a qualche cosa, il voto del vecchio partigiano iscritto al PCI, PDS, DS e poi al PD, vale quanto quello del vecchio fascista che ha sempre votato da un'altra parte. Accumunati da due euro. E' una scelta, il vecchio partigiano, l'ha scelto, ora ha voglia di imprecare.

Quando decidi che la direzione del partito è contendibile con le primarie aperte ai non iscritti, stai dicendo che fai politica ma anche che sei oggetto di una politica.

 

Se putacaso, ci fossero delle forze interessate al programma di una candidata e ostili al programma di Sergetto nostro, io mi stupirei che non intervenissero per condizionare l'esito del voto. Davvero bisogna stupirsi e scandalizzarsi se esponenti del centro destra e del mondo affaristico, abbiano scelto di sostenere l'ex assessore della gloriosa giunta Burlando, piuttosto che l'inquieto ex leader della CGIL? Il PD ha scelto questa strada, adesso i suoi iscritti e militanti della sinistra se la devono ciucciare, oppure ne devono trarre le conseguenze. Il fatto che il PD sia per sua scelta oggetto della politica però vale anche al contrario: le forze esterne al PD ostili al Renzismo e le forze sindacali, potevano pure fare qualche cosa di più. Si dice sempre che non sono tutti uguali e però non si riesce ad essere conseguenti. La politica è una cosa complessa e richiede sangue freddo e decisione. Cofferati non è granchè come politico, non è la sua formazione e ha dimostrato di non essere capace, lo dico con triste consapevolezza, tuttavia, fra lui e la Lella c'è la stessa differenza che passa fra la torre Eiffel e un traliccio dell'ENEL. Sarebbe stato chiedere troppo, non dico agli altri partiti della sinistra un impegno più forte, ma al suo sindacato, la CGIL, di metterci un po' di cuore in più e anche qualche pulman di iscritti? Sia chiaro non ne faccio una colpa a nessuno, ognuno decide secondo la propria convenienza, io non vedo convenienza per il mondo del lavoro nella vittoria di una Renziana della giunta Burlando, quindi avrei preso le mie contromisure e se occorre lo avrei detto esplicitamente, senza polemiche e in modo pulito: gli iscritti della CGIL Liguria si impegnano a far vincere un candidato che ritengono migliore e più vicino al mondo del lavoro, punto e basta. Non devo neanche spiegarlo perché. Qui non siamo in House of Cards, stiamo molto prima, sarebbe bastato un iscritto su cinque e oggi non si parlerebbe dei Cinesi o dei Rom, si parlerebbe, in tempi di attacco all'articolo 18, della riscossa della Liguria, del trionfo del Cinese. 

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Commenti: 1
  • #1

    elisa (giovedì, 15 gennaio 2015 09:54)

    ma come fanno ad essere così coglioni... perseverare per morire