Cofferati sarà la nuova madonna pellegrina? Considerazioni sull'importanza del vento per dar fuoco alla prateria

Sergetto nostro l'ha fatta grossa. Prima che si sapesse come sarebbe andato il voto, ha denunciato fatti e clima che l'avevano inquinato. Dopo, quando tutto si è compiuto, ha 

   

convocato i giornalisti e ha detto che il partito che ha fondato, i dirigenti che ne hanno la maggioranza, sono indifferenti alla legalità. Parola più, parola meno. Non è uno scherzo, Cofferati non è un passante come me, appena ha detto che il PD non sarebbe più stato il suo partito, si è scatenata la tempesta perfetta. Certa gente, senza storia e di incerto futuro, si è precipitata a far lezioni su come si stia in una comunità politica: devi attaccare l'asino dove vuole il padrone. Infatti se rompi l'unità del partito si rischia di far vincere gli altri. Quante volte l'abbiamo sentita questa, ma almeno si sapeva chi fossero gli altri. Ora siamo obbligati a volgere la domanda proprio a loro, gli eroi della nouvelle politique: scusa, Serracchiani, scusa Pinotti, scusa Faraone, scusa Paita, gli altri chi?

Il nuovo centro destra col quale volete governare la Liguria prossima ventura, oppure Berlusconi col quale avete fatto il patto costituzionale? Se fossimo in un' aula di giustizia, potremmo dire che l'accusa di favorire gli altri è manifestamente infondata perché gli altri siete voi. Dato al nuovo ciò che spetta al nuovo, veniamo al resto.

Stefano Fassina ha dichiarato che lui rimane nel PD perché bisogna cambiarlo da dentro, però la base deve alzare la voce, direi precipitosa come dichiarazione, aspetta un attimo stefanino. Il cinese ha appena dichiarato che esce, tu puoi anche stare zitto un quarto d'ora e vedere che tempo che fa. SEL ha offerto la candidatura a Sergetto nostro praticamente mentre ancora era in corso la conferenza stampa, machecavolo, avete già parlato del programma? Cuperlo coll'occhio pensieroso dell'ex atleta in disarmo, ne ha dette di tutti i colori sulla mutazione genetica del PD ma niente sul perché lui sia ancora dentro, lo stesso Civati, il buon Civati, non è riuscito a tacere oppure a dire una parola netta: non c'è posto per chi si sente di sinistra con questa gente. Altri, sparsi, si lambiccano sul passato di Sergetto nostro, quello che ha preso il treno con milioni di persone e poi ha perso il biglietto, quello che ha fatto lo sceriffo a Bologna e tutto il resto liberamente rintracciabile in rete. Io penso che il Cofferati della conferenza stampa rappresenti un fatto politico, che questo fatto politico per tradursi in azione politica ha bisogno di tante altre condizioni. Tenendo a mente che l'arzillo sessantaseienne finora ha poco parlato del suo futuro, ne accenno qualcuna: l'uomo solo al comando, per quanto sia bella quella fotografia del Circo Massimo con la cravatta rossa al vento, non funziona. Il modello prima il capo e poi il programma, è una puttanata che ci fa soltanto perdere tempo. Anche il modello prima il programma e poi il capo è una puttanata che ci fa perdere tempo. Abbiamo bisogno di tre o quattro cose che anche i ciechi possano vedere e i sordi sentire e di una persona o meglio, un gruppo di persone che possano rappresentarci. Le due cose devono stare insieme. Per questo l'uscita di Cofferati può essere fertile, per questo l'uscita di Cofferati può essere sterile. Ha ragione chi dice che se ci si mette a discutere sul nuovo partito, sulla lista Tsipras, sull'aggregazione e tutte ste cose che fanno cambiare canale ad ogni persona sana, non ne usciamo. Perchè Sergio sta zitto allora? Perché deve emergere dalla società il movimento reale, se stiamo alle primarie liguri questo movimento reale non si è espresso. Alle europee il candidato Cofferati aveva preso centoventimila voti, più del doppio di tutti i votanti alle primarie. Non ci prendiamo in giro, di generali senza esercito che cercano un altro generale per essere condotti alla sconfitta, è pieno il mondo e anche noi ne abbiamo le palle piene. Se c'è qualche cosa emerga, se la sinistra PD vuole esistere, tolga la sigla accanto a sinistra e in maniera esplicita dica ai suoi di lasciare ogni incarico nel partito e di prepararsi ad una nuova avventura. Si costituisca un gruppo parlamentare unico con SEL e si dica esplicitamente che c'è un nuovo soggetto con cui fare i conti. Questo soggetto dica esplicitamente che sta con i lavoratori e si proponga come riferimento del sindacato in Parlamento, fra i tanti nomi che circolano per la presidenza della repubblica si dica che quello giusto è Cofferati e su questo nome si rivitalizzi l'intervento nella società, si dica, di nuovo, non ci sono nemici a sinistra.

 

Non voglio enfatizzare il ruolo di Sergetto nostro, ho gia scritto che come politico non mi sembra proprio un fenomeno, voglio soltanto far notare che il mondo è bello perché vario, a volte un episodio può invertire una tendenza. Per dirla con un cinese vero: una scintilla può dar fuoco alla prateria. Se c'è vento aggiungerei io, se c'è bonaccia una scintilla si spegne.

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